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Capitolo 11.1:
In Punizione
Dopo quello che era successo, i ragazzi passarono quasi tutta la serata in presidenza: il Preside voleva cercare di capire cosa fosse successo e, apparentemente, loro erano gli unici testimoni. Con loro c’era anche la professoressa Collins in veste di vicepreside. Aveva uno sguardo severo che nessuno le aveva mai visto in volto, rivolto in particolare contro Randall.
Preside Powell: come prima cosa, tolgo 50 punti a Grifondoro, Corvonero e Serpeverde. Non potete vagare per le segrete quando vi era stato espressamente ordinato di restare nei vostri dormitori. Voi tre passerete anche tutti il pomeriggio di domani in punizione, aiutando la professoressa Wood a pulire la serra numero 1. Ci sono domande?
Nessuno ebbe il coraggio di dire nulla.
Preside Powell: detto questo, vorrei cercare di ricostruire gli eventi. Signorina Harris, le dispiacerebbe dirci cosa le è successo?
Isabelle: ecco, io… stavo tornando al castello con Scarlett, eravamo state assieme al campo di Quidditch.
Preside Powell: ma poi cos’è successo?
Isabelle: ero quasi arrivata al mio dormitorio, quando il custode mi ha sorpreso alle spalle e mi ha lanciato qualche incantesimo, non riuscivo più a muovermi.
Prof Collins: deve essere stato un incantesimo di pietrificazione.
Preside Powell: e poi ti ha portato nei sotterranei, giusto?
Isabelle: … esatto. È stato orribile, lui continuava a trafficare con quelli strani cerchi e io non potevo neanche muovermi…
Preside Powell: un’ultima domanda: hai qualche idea di cosa potesse avere in mente?
Isabelle: … non saprei… continuava solo a lamentarsi di quanto fosse vecchio. E un paio di volte ha detto “per fortuna questo strazio finirà presto”. Un attimo, non vorrà mica dire che voleva…
Preside Powell: Hellen, ti dispiacerebbe accompagnare la signorina Harris in infermeria?
Prof Collins: va bene. Andiamo Isabelle, adesso puoi stare tranquilla.
Isabelle e la professoressa uscirono dall’ufficio, lasciando Scarlett, Randall e William faccia a faccia con il Preside.
Preside Powell: c’è ancora una cosa che non riesco a spiegarmi: come avete fatto voi tre trovare la signorina Harris in un punto tanto sperduto delle segrete, quando neanche tutto il corpo docente messo assieme ci è riuscito?
Randall lanciò uno sguardo eloquente verso William, avrebbe voluto dire tutto. William invece restava composto nella sua posizione, lo sguardo fisso in quello del Preside. Non aveva nessuna intenzione di dirgli che aveva sognato il custode in una scena molto simile, e che l’istinto gli aveva detto di sospettare di lui.
Preside Powell: vi rendete conto che qualsiasi particolare potrebbe essere di fondamentale importanza? Se vi rifiutate di parlare l’unica cosa che mi viene da pensare è che la punizione che vi è stata data non sia stata abbastanza severa!
Scarlett: è stato William! Dice di esserselo sognato o qualcosa del genere.
Non le era mai stato particolarmente simpatico quel William, e non aveva nessuna intenzione di vedere la sua punizione lievitare per colpa sua.
A dirla tutta neppure lei doveva stargli particolarmente simpatica, o per lo meno così sembrava a giudicare dall’occhiataccia che aveva appena ricevuto da parte sua.
Preside Powell: sognato?
Non sembrava sarcastico, ma solo pensieroso. Evidentemente secondo lui non era poi un’ipotesi così assurda.
A quel punto anche Randall si fece avanti. Ormai tanto la faccenda era venuta fuori, non c’era più motivo per starsene zitti.
Randall: è vero, la scorsa notte aveva sognato il custode e visto che altri suoi sogni si sono poi rivelati veri ha pensato che fosse giusto seguirlo.
Preside Powell: ti capita spesso di fare questi sogni premonitori, Walker?
William era assolutamente scioccato: due traditori, ecco cos’erano!
Cosa poteva dire adesso? Del sogno della rana? No, non aveva nessun senso. Sarebbe finito nel reparto di psichiatria del San Mungo (*l’ospedale riservato ai maghi*). No, la scelta migliore era negare tutto.
William: assolutamente no! È solo che… il custode sembrava sospetto e ho deciso di seguirlo. Poi questi due (lancia un’occhiataccia a entrambi) hanno deciso di seguirmi. Ecco tutto.
Preside Powell: un’aria sospetta?
Questa volta invece la nota scettica nella sua voce era evidente.
Preside Powell: uhm… non importa, ho cose più importanti a cui pensare. Se non avete altro da dire, potete anche andare. Buona…
Scarlett: un secondo, c’è un’altra cosa! Non credo che fosse davvero il custode quello nei sotterranei!
Preside Powell: in che senso?
Quella frase aveva riacceso l’interesse del Preside.
Scarlett: in pratica, quando l’incantesimo è andato storto e gli si è ritorto contro, per un secondo ha cambiato aspetto. Sembrava una vecchissima strega!
Preside Powell: una vecchia strega dici? Uhm… va bene, credo di avere informazioni sufficienti. Potete tornare ai vostri dormitori, buona notte.
Scarlett, Randall e William: buona notte, preside Powell.
Appena fuori dalla porta Randall cercò di chiedere a William perché non avesse voluto dire del suo sogno al Preside. Per lui non aveva nessun senso nasconderlo, anzi gli sembrava un’ipotesi intrigante.
Randall: ehi Will, mi puoi spiegare perché ti sei inventato quella storia?
William: perché non voglio finire in un manicomio. E comunque avevo sognato solo il custode, non c’era il sotterraneo e tutto il resto, quindi probabilmente era solo una coincidenza.
Randall: ma allora perché hai inseguito il custode fino nei sotterranei?
William: io…
Ormai William era esausto, non sapeva più che pensare di tutta quella assurda serata. Così si limitò a scuotere la testa, dicendo:
William: dovremmo tornare nei dormitori, non vorrete mica perdere altri punti?
E si allontanò senza aggiungere altro.
Scarlett: sogni o non sogni, un giretto al San Mungo non gli farebbe così male…
Randall si limitò a scuotere la testa, prima di andare a sua volta verso il suo dormitorio.-------------------------------------------------------------
Il mattino seguente in sala grande si respirava già una certa confusione, nonostante fosse domenica mattina. Si era ormai sparsa la voce della brutta avventura vissuta da Isabelle, che per questo fu accolta da un’ovazione (particolarmente rumorosa tra i tassorosso) quando varcò il portone della sala grande, dopo aver trascorso la nottata in infermeria. Agli altri tavoli invece aleggiava una certa delusione per i punti persi a causa di quegli sconsiderati studenti del primo anno. “Come si fa ad essere così incoscienti?”, si chiedevano.
C’era anche un’altra notizia a turbare gli animi: apparentemente il custode era stato arrestato da una squadra di Auror durante la nottata mentre si trovava in una taverna di Hogsmade. Aveva negato con fermezza ogni accusa, dichiarando addirittura di non sapere di nessuno studente scomparso. In ogni caso, era già stato imprigionato ad Azkaban in attesa di ulteriori indagini.
Nel pomeriggio Scarlett, Randall e William avevano raggiunto serre per scontare la loro punizione.
Randall: ehi ragazzi! Pronti per il lavoro?
Gli altri due si limitarono a rivolgergli un'occhiata imbronciata, prima di mettersi al lavoro.
Randall: guardate che stavo solo cercando di rendere un po' meno noiosa la faccenda... Che bisogno c'è di tenere il muso così?
William: perché, non avete sentito la strillettera che mi hanno inviato i miei genitori a colazione?
Scarlett: no, probabilmente ero troppo occupata a rispondere al terzo grado di Lucas, non la smetteva più di assillarmi di domande...
Randall: beh, se per questo pure la mamma non scherzava, non l'ho mai fatta arrabbiare così...
Prof Wood: bene, ecco qui i nostri piccoli avventurieri. Oggi pomeriggio devo spostare il concime dalla serra 1 alla serra 2, e il preside ha deciso che per punizione voi mi darete una mano. Certo, sono contenta che abbiate trovato Isabelle, ma avete rischiato troppo!
Il lavoro era molto noioso, oltre che faticoso e schifoso. Nessuno dei tre aveva molta voglia di parlare, quindi lavorarono in silenzio cercando di finire il più in fretta possibile.
A metà pomeriggio la professoressa Wood li lasciò da soli, diceva di avere altre faccende da sbrigare. Non appena furono soli, i tre videro Isabelle sgattaiolare verso di loro: evidentemente stava proprio aspettando che la prof se ne andasse.
Randall: ehi Isabelle!
Scarlett: ciao Isabelle! cosa ci fai qui?
Isabelle: volevo solo ringraziarvi… se non fosse stato per voi io adesso… io…
Randall: non pensarci, ormai è passata, no?
Isabelle: mi dispiace molto che siate finiti in punizione per aiutare me.
Scarlett: non potevamo mica lasciarti laggiù, ti pare?
Randall: a proposito, avete letto l’articolo sulla Gazzetta del Profeta? Danno tutta la colpa al custode. Eppure voi avete visto una vecchia al suo posto, vero?
Scarlett: sì, infatti. Quando William ha rotto l’incantesimo… A proposito, si può sapere come hai fatto?
William: niente di che, è bastato cancellare un pezzo delle linee che c’erano a terra.
Randall: quindi faceva degli incantesimi con dei cerchi? Non avevo mai sentito nulla del genere prima…
William: è abbastanza evidente che non utilizzasse magia convenzionale, altrimenti come avrebbe potuto smaterialzzarsi fuori dal castello? Con tutti gli incantesimi difensivi che ci sono?
Isabelle: però è scomparso nel nulla proprio davanti a noi…
Scarlett: dobbiamo tenere d’occhio la faccenda. Secondo me hanno preso la persona sbagliata, a quanto pare non hanno dato molto peso a quello che abbiamo detto.
William: secondo me abbiamo fatto già abbastanza danni così invece, sarebbe più prudente lasciar fare al preside.
Scarlett: ti ricordo che sei stato tu il primo a essere sceso là sotto!
William: e cosa è successo? Se non te ne sei resa conto da sola, tu e Isabelle avete rischiato di lasciarci le penne!
Isabelle: come? È stato William a venire a cercarmi?
William: non esattamente.
Scarlett: a proposito, non ho ancora capito come hai fatto a trovarla.
William: (vago) c’eri anche tu, è bastato seguire il custode.
Scarlett: va bene, ma come facevi a sapere di dover seguire il custode?
William esitò di nuovo un po' prima di rispondere, per poi scuotere di nuovo la testa, lasciare la pala che stava usando e dire:
William: … ho finito la mia parte, me ne torno in sala comune.
Detto questo si girò e si incamminò verso il castello più in fretta che poteva.
Randall: in questi giorni è proprio nervosetto.
Scarlett: in questi giorni solo?
Isabelle: chissà cos’ha…
Randall: secondo me è per quella storia dei sogni, è più preoccupato di quanto non voglia dar a vedere.
Edited by §HermioneSims§ - 7/12/2021, 21:35. -
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mmmmm questa storia del custode non mi convince!! Chissà chi è quella vecchia pazza che si è vista appena sciolto l'incantesimo!!! Anche secondo e hanno rinchiuso la persona sbagliata!! Sono curiosa di sapere
PS non ho risposto prima perché non avevo visto che avevi pubblicato il capitolo! Vai così che sei grande. -
•.solardream.•.
User deleted
Neanche a me la storia del custode non convince!
La vecchia potrebbe essere una strega malefica, poi non so...
Aspetto impaziente il capitolo 12. -
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Adesso conto di pubblicare un capitolo ogni 3 giorni fino alla fine della prima parte, quindi al capitolo 20. Nel frattempo cerco di finire di scrivere la seconda parte (sono più o meno a metà), e appena ce l'avrò pronta e salvata inizierò a pubblicare anche i capitoli successivi. Probabilmente a quel punto avrò già ripreso con le lezioni, quindi probabilmente pubblicherò poi solo un capitolo a settimana. Comunque non preoccupatevi, non vi abbandono a metà storia . -
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Capitolo 12.1:
Corsa alla Coppa!
Nel giro di pochi giorni l’interesse degli studenti per gli strani avvenimenti della notte di Halloween scemò e tutti tornarono alle loro normali attività, che quell’anno erano principalmente orientate verso la Sfida Accademica proposta all’inizio dell’anno dal preside.
I grifondoro, e soprattutto il loro prefetto Louise, si erano arrabbiati molto con Scarlett quando aveva fatto perdere loro la bellezza di 50 punti.
Louise: ma allora sei tale e quale tuo fratello!
Scarlett: veramente io volevo solo…
Louise: vedi di recuperare quei punti in qualche modo, ne abbiamo bisogno!
L’unico a sembrare comprensivo con lei era stato proprio suo fratello Lucas, che a quanto pare era abituato a simili scenate.
Lucas: non prendertela, Louise si arrabbia sempre troppo. Sì, tu e quegli altri avete fatto una gran stupidaggine, ma che senso ha parlarne ancora? Alla fine non si è fatto male nessuno, no?
Quel pomeriggio tutti gli studenti della casa erano impegnati sul loro progetto sui duelli. Gli studenti più grandi sarebbero andati ad allenarsi con gli incantesimi veri in cortile, sorvegliati dalla professoressa Jones, che si era offerta volontaria in quanto direttrice della loro casa.
Scarlett e un paio di altri studenti al primo anno invece furono lasciati nella sala comune da soli a studiare la teoria su libroni polverosi. Se non fossero già stati tutti arrabbiati con lei probabilmente Scarlett avrebbe protestato, ma considerando la situazione reputò più saggio obbedire.
Se nei sotterranei era stata subito scoperta era tutta colpa di William, che l’aveva distratta. Ed era anche stata sfortunata, e chi se lo aspettava che una corrente d'aria potesse spalancarla di punto in bianco? No, a parte quel piccolo dettaglio aveva la situazione completamente sotto controllo.
In ogni caso, imparare qualche tattica nuova non poteva farle male. Prese quindi il libro che aveva davanti e iniziò a leggerlo:
Nei duelli tra maghi la conoscenza di incantesimi potenti è certamente fondamentale…
E loro l’avevano mollata lì a studiare un libro polveroso, quando potevano insegnarle qualche incantesimo decente.
… ma mai quanto la capacità di analisi e la prontezza di riflessi del mago. Anche la maledizione più potente infatti può rivelarsi inutile se utilizzata nel momento sbagliato. Come prima cosa, quindi, un mago che decide di cimentarsi nell’arte dei duelli deve imparare ad analizzare la situazione e a individuare il momento adatto per attaccare, o per difendersi.
Uhm, questo era a dir poco ovvio. Ma che ci voleva a capire quando lanciare un incantesimo? Bastava seguire l’istinto, in fondo. No, quello che le serviva era qualche incantesimo decente.
Non sempre è il mago più potente a vincere, anzi. I libri di storia sono pieni resoconti di duelli in cui maghi troppo pieni di sé hanno perso miseramente in duello contro avversari meno forti…
Anche questo era prevedibile. Possibile che non ci fosse qualcosa di interessante in quel libro? Forse, saltando avanti di qualche pagina…. Ecco, quello sembrava un capitolo interessante!
Tattiche per sconfiggere avversari più forti di te.
Contro avversari più forti occorre molta cautela, e approfittare di qualsiasi espediente per mettere in difficoltà l’avversario. Non si può pretendere di vincere con la pura forza bruta in questo caso, occorre prendere l’avversario di sorpresa. In proposito, si rimanda alla lettura del duello della maga Desdemona contro Chauncey, e al suo magistrale utilizzo del mantello dell’invisibilità…
Quindi la tattica che il libro proponeva era questa, ingannare l’avversario? Sicuramente non molto leale. Avrebbe dovuto allenarsi molto, se voleva evitare di dover ricorrere a simili espedienti in futuro.--------------------------------------------
Morgan: guarda che cos’ho trovato qui, un bel libro sull’alchimia! Ho pensato potesse interessarti, visto che è l’argomento più “scientifico” di tutto il progetto. In un certo senso.
Randall: fa’ vedere (sfoglia il libro). Bene, è anche scritto in inglese moderno… sì, sembra interessante. Grazie mille, Morgan.
Morgan: figurati, è stato un piacere!
Era da giorni che in sala comune circolavano i libri più strani, e tutti passavano le sere leggendo e prendendo appunti. Avevano già scritto una piccola pila di pergamene, di questo passo il progetto lo avrebbero consegnato caricando il tutto su una carriola.
Randall in realtà avrebbe preferito fare qualche ricerca per capire cosa fosse successo nei sotterranei la notte di Halloween, ma tutti i suoi compagni di casa si stavano impegnando nel progetto, non voleva deluderli. E poi poteva sempre venirne fuori qualcosa di interessante.
Introduzione:
L’alchimia è un’antica tecnica magica ed esoterica, particolarmente diffusa in Europa durante il Medioevo. Gli alchimisti avevano due scopi principali: l’ottenimento dell’immortalità e la trasmutazione di ogni metallo in oro. Entrambi gli obiettivi sono stati raggiunti dal celeberrimo alchimista Nicholas Flamel, che riuscì a produrre la prima, nonché unica, Pietra Filosofale mai esistita. Questo manufatto è stato recentemente distrutto in seguito al tentativo, fortunatamente sventato, di ColuiCheNonDeveEssereNominato di impossessarsene, in quanto ritenuta troppo pericolosa. Pochi anni dopo il signor Flamel morì, portando con sé il segreto per la realizzazione della Pietra.
Al giorno d’oggi l’alchimia è stata completamente soppiantata da discipline più moderne, quali la trasfigurazione o l’arte della preparazione delle pozioni, considerate più pratiche e meno pericolose.
Il seguente volume si propone lo scopo di descrivere con un certo dettaglio le metodiche sfruttate dagli alchimisti…
Non male, era anche più interessante di quanto pensasse. Incuriosito, Randall iniziò a sfogliare velocemente il volume. Il libro conteneva anche un sacco di disegni dettagliatissimi, di attrezzature, materiali e… e di alcuni strani cerchi. Non appena vide quegli schemi si fermò, sorpreso. Non c’era forse un cerchio molto simile a quelli sul pavimento dei sotterranei? Incuriosito dalla scoperta, iniziò a leggere quel paragrafo.
Per eseguire i riti più complessi gli alchimisti dovevano tracciare cerchi a terra, aventi la funzione di canalizzare l’energia e indirizzarla nella giusta direzione. Quindi, a differenza della magia moderna che sfrutta comandi verbali catalizzati da bacchette magiche, l’incantesimo veniva determinato dal percorso imposto all’energia dalle linee tracciate al suolo. Tracciare le linee era un procedimento molto complesso e rischioso, in quanto anche il minimo errore poteva pregiudicare la riuscita dell’incantesimo. La rottura delle linee a terra interrompe il flusso energetico, e può avere conseguenze molto gravi.
Will aveva fermato il custode (o chiunque fosse) cancellando un tratto di linea, e l’incantesimo si gli si era ritorto contro…
Ormai aveva pochi dubbi, quello nei sotterranei doveva essere un cerchio alchemico. Ma nessuno usava più l’alchimia, a detta del libro era superata e pericolosa. La questione stava diventando sempre più interessante...------------------------------------------------
Anche i serpeverde avevano lavorato duramente al progetto, ed erano pronti per tentare la parte più difficile: realizzare un mantello dell’invisibilità.
Amelie: allora, vi ricordate tutti la vostra parte?
Phoebe: per la decima volta, sì.
Amelie: Tutti ai vostri posti allora!
Cinque degli studenti più anziani si posizionarono attorno al tavolo su cui era stato messo un comune mantello: Isaac avrebbe provveduto all’incantesimo di invisibilità vero e proprio, mentre gli altri avrebbero compiuto incantesimi secondari per rendere l’incantesimo permanente.
Al primo tentativo il mantello rimase ostinatamente visibile.
Amelie: non importa, riproviamo!
Prevedendo che la faccenda sarebbe andata per le lunghe William si era messo comodo in un angolo, pensieroso come suo solito.
Erano giorni che non riusciva a dormire decentemente per la paura di altri sogni premonitori, iniziava ad essere stanco. Era anche turbato da quello che aveva visto nei sotterranei: in quei giorni aveva letto decine libri sui metodi per camuffare l’aspetto di un mago, ma nessuno di questi prevedeva il disegno di linee sul terreno. Non riusciva proprio a capire che tipo di magia potesse essere.
Amelie: ah! A me sembra un po’ meno visibile di prima, a voi?
Phoebe: forse… ma è ancora troppo appariscente.
A quanto pare gli altri stavano pian piano riuscendo nel loro intento. Un mantello dell’invisibilità, certo che un oggetto del genere poteva sempre rivelarsi utile...----------------------------------------------
I tassorosso invece erano impegnati in una ricerca sul campo: erano andati al limite della foresta proibita per vedere con i loro occhi le creature magiche. Era presente anche la professoressa Wood, chiamata dal preside per evitare che qualcuno si facesse male.
Isabelle stava esplorando il bosco assieme agli altri. Negli ultimi giorni era stata molto ansiosa. A detta dell’infermiera era perfettamente normale, dopotutto era stata rapita, ma doveva comunque ancora bersi due infusi di valeriana al giorno per riuscire a dormire. Però lì nella Foresta si sentiva a suo agio, le erano sempre piaciuti i boschi. I suoi compagni invece sembravano molto più preoccupati, Natalie si era addirittura rifiutata di venire perché aveva paura di incontrare un lupo mannaro.
Quella camminata nel bosco le ricordava proprio una vecchia scampagnata in campagna con la sua famiglia, sua sorella era ancora molto piccola, la mamma felice e soprattutto il suo papà… No, non doveva mettersi a pensare a quelle cose, o si sarebbe messa a piangere. Poi si guardò attorno: si era allontanata parecchio, non vedeva nessun’altro. Meglio tornare indietro, o gli altri avrebbero iniziato a preoccuparsi.
Aveva fatto pochi passi, quando una strana creatura le si parò davanti: sembrava una persona, se non fosse stato per lo strano vestito di foglie e le strane orecchie appuntite. Che fosse una specie di… ehm... elfo?
Non fece in tempo a vederlo bene che quello era già sparito tra le piante. Iniziando a preoccuparsi, Isabelle si affrettò a tornare dai suoi compagni di casa.
???: dov’eri finito? Non dirmi che sei andato a spiare di nuovo quegli umani?
? ?: ehm…
???: uhm, cosa devo fare con te? Eppure lo sai che i maghi sono pericolosi! Si prendono sempre tutto quello che vedono, quindi non dobbiamo farci vedere!
? ?: ehm… certo, lo sapevo…---------------------------------------------------------------------------------------------------------
Due picccoli commenti:
- quando ho descritto come funziona l'alchimia stavo riguardando Fullmetal alchemist. Devo ammettere che l'idea dei cerchi, dell'energia che scorre nelle linee ecc... l'ho presa proprio da lì.
- una delle cose interessanti di Harry Potter erano le creature magiche, come i centauri, le sirene o i giganti. Ma come facevo a creare un centauro con the sims? Allora ho deciso di optare per creature più "antropomorfe", che assomigliano un po' agli elfi. Chissà che combineranno nei prossimi capitoli...
Edited by §HermioneSims§ - 7/12/2021, 21:34. -
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Ormai è un po' fuori stagione, ma il prossimo sarà un capitolo natalizio. Più che altro lo scopo è far vedere qual è l'ambiente a casa dei ragazzi, e presentare un po' dei loro parenti.
Capitolo 13.1:
Natale
La vita a Hogwarts continuò con tranquillità per il mese e mezzo successivo, per quanto potesse essere tranquilla la vita in quella scuola, per lo meno. Natale si avvicinava, quindi la maggior parte degli studenti approfittò delle vacanze per passare qualche settimana a casa con la propria famiglia.
A casa Davies…
Scarlett: ce la faccio da sola a portare la valigia!
Lucas: tanto siamo arrivati, su entriamo.
Scarlett: la mamma non c’è?
Lucas: qui c’è un biglietto:
Sono al campo ad allenare le ragazze, quest’anno il campionato è nostro!
Baci Mamma
PS potete prepararmi la cena? Per favore!
Scarlett: sempre la solita…
La mamma di Scarlett e Lucas era stata una famosissima giocatrice di Quidditch, e adesso allenava una delle squadre favorite per la vittoria del campionato di quell’anno. Il quidditch era la sua vita e passava più tempo al campo che a casa. Incidentalmente, questo andava a influire sul tempo che riusciva a trascorrere con i figli. Considerando che loro padre non si era mai più fatto vedere dopo la nascita di Scarlett, lei e Lucas finivano spesso con il restare da soli a casa.
Lucas: ci abbiamo messo più tempo del previsto ad arrivare, sono già le cinque… forse ci conviene iniziare a preparare qualcosa per cena.
Scarlett: ma è prestissimo!
Lucas: non so te, ma io voglio festeggiare tutti e tre assieme questa sera.
Scarlett: e va bene… ma tu sai cucinare?
Lucas: no… ma qui c’è un libro di cucina. Non deve essere così difficile, no?
Molte uova rotte e imprecazioni dopo erano riusciti a fare una specie di arrosto di carne che nessuno dei due osava chiamare roast beef. Erano le sette di sera passate, ma la mamma ancora non si vedeva.
Scarlett: secondo me anche stasera non tornerà.
Lucas: nah… sarà solo un po’ in ritardo, vedrai!
Rimasero lì seduti a tavola aspettando che la mamma rientrasse per altre due ore, inutilmente.
Scarlett: basta! Io me ne vado in camera.
Lucas: aspetta! Non vuoi mangiare niente?
Scarlett: prenderò qualcosa dalla dispensa, tanto ‘sta roba ormai si è fossilizzata. Buona notte.
Lucas: ‘notte…
Lucas era sempre troppo fiducioso nei confronti della mamma, ma lei sapeva bene quanto poco fosse affidabile. Lo aveva imparato a sue spese negli anni precedenti, perché nei mesi che suo fratello passava a Hogwarts lei restava pomeriggi interi lì a casa completamente da sola.
La mamma arrivò alle undici passate. Entrò in casa allegramente, senza neanche provare a non fare rumore. Lucas, che si era addormentato sul tavolo, si svegliò di soprassalto.
Lucas: ciao mamma!
Sig.ra Davies: ciao campione! Dov’è tua sorella?
Lucas: è andata a dormire, è tardissimo!
Sig.ra Davies: (guarda l’ora) per la barba di Merlino, hai ragione! Mi dispiace tantissimo, è che con l’allenamento…
Lucas: non importa… oh, ormai sarà fredda, a dire il vero è anche un po’ bruciacchiata, ma c’è della carne a tavola.-----------------------------------------------------
Casa Collins
Randall: ciao mamma! Finalmente ti posso di nuovo chiamare così, è troppo strano chiamarti professoressa Collins.
Prof Collins: in effetti fa strano anche a me sentirmi chiamare così. Sei già andato a salutare Victoria? Non fa che chiedere di te!
Randall: sì, l'ho già salutata. E poi più tardi passiamo da lei per vedere un film, vero Hersh?
Hershel: sì!
Prof. Collins: buon per voi! E adesso che state facendo di bello?
Randall: Hersh mi stava facendo vedere come funziona il nuovo sistema operativo android uscito a ottobre. Stavo dando di matto al castello, con le candele e tutto il resto…
Hershel: candele?
Randall: sì, in pratica a Hogwarts non funziona niente di elettronico.
Hershel: cosa?
Randall: proprio così, il mio telefono dopo due giorni è letteralmente fuso. Da buttare.
Hershel: ma è terribile!
In quel momento si aprì la porta di casa, era tornato papà.
Sig. Collins: ehi Randall, sei tornato!
Randall: ciao papà!
Sig. Collins: hai già visto il nuovo cellulare di Hersh?
Randall: sì, me lo stava facendo vedere proprio adesso. Sembra che abbiano potenziato parecchio il processore.
Sig. Collins: sì, e non solo…
Prof Collins: mentre voi smontate quel povero telefono dovrei prepararvi la cena. Volete qualcosa di particolare?
Non ottenne risposta, come al solito erano già tutti e tre completamente assorti da quell’aggeggio elettronico.-----------------------------------------
Casa Walker
Morgan: ciao nonna! Siamo tornati!
Nonna Sybille: oh, ben tornati tesori miei!
William: ciao nonna.
Morgan: mamma e papà sono ancora al lavoro?
Nonna Sybille: sì, e oggi dovranno fare anche un’ora di straordinari. Se il mio Occhio non mi inganna dovrebbero tornare verso le otto.
La nonna parlava sempre così, dicendo “Occhio” o “Vista” per indicare le sue presunte capacità da veggente. Ciarlatana o no, su queste piccole previsioni di solito ci azzeccava sempre.
Morgan: allora ho tutto il tempo di portare queste in camera.
Morgan prese le sue valige e le trascinò al piano di sopra.
William: vado di sopra anch’io, chiamaci quando la cena è pronta.
Nonna Sybille: un secondo Will, posso farti solo una domanda?
William: (cautamente) quale?
Nonna Sybille: stai bene? Sembra quasi che tu non dorma da una settimana.
In effetti erano un paio di notti che aveva difficoltà a dormire per quelli stupidi sogni, ma non credeva che la cosa fosse tanto evidente. In ogni caso, non gli sembrava il caso di far preoccupare la nonna per così poco.
William: non preoccuparti nonna, sono solo stanco per il viaggio.
I signori Walker arrivarono alle otto in punto, proprio come previsto dalla nonna.
Pochi minuti dopo fu servita la cena, preparata dal loro fidato elfo domestico (*gli elfi domestici sono piccole creature magiche utilizzate da molte famiglie di maghi come domestici. Vedi Dobby)
Morgan: e quest’anno ho anche iniziato le lezioni di divinazione! Naturalmente tutte le cose che abbiamo fatto le sapevo già, ho preso il massimo!
Sig.ra Walker: molto bene Morgan. A te invece come vanno le cose William?
William: (fa spallucce) niente di ché.
Sig. Walker: il solito modesto! Abbiamo visto i tuoi voti, e siamo molto fieri di te.
Nonna Sybille: e con i compagni di casa come va, Will?
Sig.ra Walker: è con i serpeverde, sono sicura che si stia trovando benissimo.
Sig. Walker: infatti, che domande.
Morgan: a voi invece come vanno le cose?
Sig. Walker: il Ministero è nel caos più totale, è impazzito il sistema di invio e ricezione dei messaggi… un incubo, carta che volava ovunque.
A volte i suoi genitori erano un po’ troppo formali, ma non erano cattivi in fondo.
In ogni caso William non vedeva l’ora di tornare al castello, non credeva di poter sopportare la sorella e la nonna troppo a lungo.---------------------------------------------
Casa Harris
A Isabelle casa sua, per quanto piccola e modesta, era mancata tantissimo. Non vedeva l’ora di poter abbracciare di nuovo sua mamma e la sua sorellina. Era stata accompagnata fin lì dalla Professoressa Collins, che si era subito offerta volontaria quanto aveva saputo che la madre di Isabelle non era in grado di andare a prendere la figlia alla stazione di King Cross di Londra e che per questo Isabelle rischiava di restare al castello per tutte le vacanze.
Isabelle: grazie mille, prof.
Prof Collins: è stato un piacere, davvero. Divertiti più che puoi durante queste vacanze, tornerò a prenderti a gennaio.
Isabelle: va bene. Grazie ancora.
La professoressa fece un giro su se stessa e scomparve. Quella tecnica di teletrasporto si chiamava “smaterializzazione” e veniva appresa al raggiungimento della maggiore età, che per i maghi corrispondeva al compimento dei 17 anni. Era una tecnica piuttosto complessa, ma i maghi la praticavano comunque perché permetteva di spostarsi istantaneamente in qualsiasi punto del Paese. Tranne Hogwarts, naturalmente.
Driiiiiiin
Isabelle: sorpresa! Sono tornata!
Julia: (contenta) Isa! Mi sei mancata tantissimo, lo sai?
Isabelle: siete mancate molto anche a me!
Sig.ra Harris: vieni dentro, non stare lì fuori al freddo.
Julia: facci vedere qualche magia!
Isabelle: mi dispiace, ma non possiamo fare magie fuori dalla scuola. Fino a quando compiamo 17 anni, da quanto ho capito.
Julia: uffa!
Isabelle: allora, come vanno le cose qui?
Sig.ra Harris: come al solito, direi. Sei tu quella che è stata per tre mesi in un castello pieno di maghi, dicci tu come stai!
Julia: sì, dai!
Isabelle: allora, vediamo… nelle serre abbiamo delle piante che ti parlano. E sono anche simpatiche.
Julia: forte!
Isabelle: e poi…
Isabelle passò tutto il pomeriggio raccontando quanto stramba fosse la vita a Hogwarts. Sua sorella sembrava entusiasta, mentre la mamma era sempre più dubbiosa: tutta quella magia sembrava pericolosa...
Quando arrivò la sera prepararono assieme la cena come ai vecchi tempi. Erano queste piccole cose quelle che le erano mancate di più quanto era a Hogwarts.
Dopo la cena misero a letto Julia, che nonostante le proteste iniziali si addormentò in pochi minuti. Quando tornarono in cucina l’espressione della mamma si fece improvvisamente seria.
Isabelle: che succede, mamma?
Prima di rispondere la mamma tirò fuori dalla tasca una lettera, che dallo stemma sembra una comunicazione ufficiale da Hogwarts.
Sig.ra Harris: la sera di Halloween ho ricevuto questa lettera dal vostro Preside. Dice che sei stata rapita da un pazzoide che ti ha rinchiusa negli scantinati! Mi avevano assicurato che quella scuola era sicura, e invece poi vieni rapita! Cosa…
Isabelle: non era mai successo niente del genere prima mamma, sono solo stata sfortunata!
Questo non era esattamente vero, ma dire che in quella scuola succedevano regolarmente le cose più assurde non avrebbe certo calmato la mamma.
Sig.ra Harris: secondo me è comunque troppo pericoloso! Dovresti lasciare quella scuola e tornare qui!
Isabelle: cosa? No, questo non posso farlo!
Sig.ra Harris: eppure dalle tue lettere non mi è sembrato che ti trovassi così bene laggiù.
In effetti, nelle sue prime lettere Isabelle aveva spesso scritto alla mamma quanto fosse disorientata in quel castello, e di quanto le mancasse casa. E il rapimento era sicuramente stata un’esperienza traumatizzante. Ma i suoi amici a Hogwarts le erano sempre stati vicino, ormai iniziava a sentire che in qualche modo anche quella strana scuola stava diventando una parte importante della sua vita. E di non poter più rinunciare alla magia.
Isabelle: mamma, per favore… lo sai che quella è l’unica scuola per… quelli come noi.
Sig.ra Harris: ma sei proprio sicura di voler essere una strega?
Isabelle: mamma, non è una cosa che puoi decidere, o lo sei o non lo sei. E io sono una strega.
Sig.ra Harris: ma…
Isabelle: mi spiace farti preoccupare mamma, ma io voglio tornare laggiù e imparare a usare la magia. Si possono fare anche un sacco di cose utili, sai? Per esempio…
La signora Harris rimanette ad ascoltarla in silenzio, non poteva negare di essere preoccupata. Che cosa poteva fare? Che cosa avrebbe detto Oliver in una situazione del genere?
In fondo, era lei la prima a sapere che a volte serve correre qualche rischio per poter seguire le proprie passioni. Isabelle sembrava convinta della sua decisione, non l’aveva mai vista tanto entusiasta per qualcosa.
Non poteva metterle i bastoni tra le ruote, se questo era quello che sua figlia voleva allora lei avrebbe fatto di tutto per supportarla, per quanto le costasse!------------------------------------------------------------
Messaggio dal futuro: più avanti, con il procedere di questa storia, ho scritto dei capitoletti di approfondimento della famiglia di ognuno dei quattro protagonisti. Sono per lo più storie a sé stanti, che possono essere letti in qualsiasi momento senza particolari problemi (a parte quella della famiglia di Scarlett, per quella bisogna arrivare alla fine della seconda parte per evitare i famigerati spoiler!)
Se volete un suggerimento, questo mi sembra un buon momento per leggere i capitoletti sulla famiglia di Isabelle QUI e QUI
Edited by §HermioneSims§ - 7/11/2021, 22:58. -
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Finalmente ho letto tutti i capitoli ed ho un po' di tempo per lasciarti un commento.
A me piace troppo Harry Potter e questa storia mi sta piacendo sempre di più *-*
L'ambientazione è perfetta ed è veramente piacevole leggere questa storia :3
Aspetto il continuo!. -
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Grazie!
Non temere, prevedo di far durare questa storia un bel po'. Domani dovrei pubblicare un altro capitolo.. -
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Condivido sul fatto che è molto piacevole! la storia scorre veloce, anche se i capitoli sono abbastanza lunghi non ci si stanca a leggere, probabilmente anche grazie ai dialoghi! ma anche per lo stile con cui è scritta: è "semplice", che non vuol dire che è di poco valore eh, anzi!!! ma che è leggera e quindi scorre che è una favola
io devo ancora finire gli ultimi capitoli. penso di non farcela in questo periodo, ma appena finiscono gli esami mi metto alla pari!! sono davvero curiosa di vedere che succederà!! Sto cercando anche di non guardare gli screen perchè non voglio spoiler xD. -
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Io ho iniziato da poco questa storiaaaa!!! Non l'avevo vistaaaaa mannaggia a meeeee!
Hermione, sei un geniooooo cioè è bellissimaaaaa!!! Conciliare Harry Potter e The Sims *_* spero di riuscire al più presto a mettermi in pari!!! I richiami a Silente, al wingardium leviosa, l'utilizzo del termine curioso ecc... sono cose stupende! Mi piace anche il fatto di dare la stessa importanza a tutte e 4 le case, perchè sono tutte e 4 importantissime, e lo dico da Grifondoro convinta (si su Pottermore sono risultata Grifondoro, ma non ne avevo dubbi, non c'era bisogno di un test ahaha non a caso al lido in cui vado tutti mi chiamano Hermione Granger, affermando che somiglio ad Emma Waston, ma magariiii!!! Ahahahah comunque chiudo la parentesi)
Per ora ho letto solo i capitoli sui protagonisti, e già mi piacciono tantissimo, sia per il modo in cui sono scritti sia per la storia, sono moltooooo curiosa di continuare a leggere e di vedere come si evolverà la storia!
BRAVA!!!. -
.Condivido sul fatto che è molto piacevole! la storia scorre veloce, anche se i capitoli sono abbastanza lunghi non ci si stanca a leggere, probabilmente anche grazie ai dialoghi! ma anche per lo stile con cui è scritta: è "semplice", che non vuol dire che è di poco valore eh, anzi!!! ma che è leggera e quindi scorre che è una favola
io devo ancora finire gli ultimi capitoli. penso di non farcela in questo periodo, ma appena finiscono gli esami mi metto alla pari!! sono davvero curiosa di vedere che succederà!! Sto cercando anche di non guardare gli screen perchè non voglio spoiler xD
Visto che il mio obiettivo era proprio riuscire a scrivere qualcosa di leggero e scorrevole posso quindi ritenermi soddisfatta
In effetti è scritta in modo un po' strano, con tutti quei dialoghi che ricordano di più una sceneggiatura o un copione teatrale che un romanzo o un racconto. Però ,visto che posso anche usare le foto che faccio con the sims, non mi sembrava il caso di mettermi a fare descrizioni lunghissime.
Comunque non preoccuparti se non hai tempo per leggerla, anzi aggiungo che siete tutti liberissimi di leggere questa mia storiella se ,come e quando volete. So bene che sei stra-impegnata con l'università e con gli esami, quindi fa' come riesci.CITAZIONE (valerialuca190809 @ 9/2/2015, 22:20)Io ho iniziato da poco questa storiaaaa!!! Non l'avevo vistaaaaa mannaggia a meeeee!
Hermione, sei un geniooooo cioè è bellissimaaaaa!!! Conciliare Harry Potter e The Sims *_* spero di riuscire al più presto a mettermi in pari!!! I richiami a Silente, al wingardium leviosa, l'utilizzo del termine curioso ecc... sono cose stupende! Mi piace anche il fatto di dare la stessa importanza a tutte e 4 le case, perchè sono tutte e 4 importantissime, e lo dico da Grifondoro convinta (si su Pottermore sono risultata Grifondoro, ma non ne avevo dubbi, non c'era bisogno di un test ahaha non a caso al lido in cui vado tutti mi chiamano Hermione Granger, affermando che somiglio ad Emma Waston, ma magariiii!!! Ahahahah comunque chiudo la parentesi)
Per ora ho letto solo i capitoli sui protagonisti, e già mi piacciono tantissimo, sia per il modo in cui sono scritti sia per la storia, sono moltooooo curiosa di continuare a leggere e di vedere come si evolverà la storia!
BRAVA!!!
Grazie! Erano anni che avevo i contenuti personalizzati stile Harry Potter installati sul PC, e (con l'incentivo di quindici giorni interi senza nessuna connessione a internet) alla fine ho deciso di usarli per fare una storia in tema!
Ho deciso di trattare tutte e quattro le case perché mi è sempre dispiaciuto molto vedere quanto sono state trascurate le case diverse da grifondoro nella storia (soprattutto sui tassorosso e i corvonero non si sa poi tantissimo).
Comunque, sono iscritta anch'io a pottermore e sono una corvonero (là mi chiamo PatronusMarauder15747). In pratica qui su forumcommunity ho deciso di chiamarmi Hermione perché lei è il mio personaggio preferito della serie, ma in pratica non le somiglio poi così tanto. Anch'io studio tanto e passo spesso per la secchiona della situazione, ma per il resto sono molto meno tosta e coraggiosa di lei.
Ritornando alla storia, ho cercato di attenermi il più possibile all'ambientazione originale, ma ho poi anche deciso di aggiungere qualcosa di inventato da me. I primi capitoli servono più che altro a delineare i personaggi, le relazioni e l'ambientazione, mentre la storia vera e propria e un po' più misteriosa inizia verso il capitolo 9-10.
Spero vivamente che vi piaccia anche il resto!
Edited by §HermioneSims§ - 3/4/2016, 18:00. -
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Mentre ci sono pubblico anche il capitolo successivo:
Capitolo 14.1:
Un imprevedibile informatore
Passarono alcuni mesi, ormai era Febbraio. Nel castello la vita proseguiva normalmente, per quanto potesse essere normale la vita a Hogwarts.
William si svegliò di soprassalto anche quella mattina. Stava facendo uno strano sogno, c’era una specie di fantasma…La faccenda gli stava sfuggendo di mano, erano settimane che non riusciva più a dormire per più di due ore a notte. Non sarebbe voluto arrivare a tanto, ma doveva parlarne a qualcuno.
Gli serviva qualcuno che ci capisse abbastanza di divinazione da poterlo aiutare. Morgan, forse? Non se ne parlava, lo avrebbe tormentato e basta. E la professoressa di divinazione della scuola era a detta di tutti completamente incapace, non aveva mai neanche azzeccato che tempo avrebbe fatto il giorno dopo. Gli restava solo la nonna, che almeno sembrava capirci qualcosa. A volte. E poi lei non poteva mica sbucare nella sua sala comune a rompergli le scatole, no?
Ancora un po’ assonnato, si rassegnò a scrivere un breve messaggio per la nonna.
Cara Nonna
Volevo scriverti dei sogni che sto facendo da quando sono qui a scuola. Probabilmente mi sto solo lasciando suggestionare, ma ho come l’impressione che molti di questi si verifichino veramente quando poi mi sveglio. Non sarà niente di grave, ma volevo chiedere il tuo parere.
Will
Non era scritto benissimo, ma a quell’ora e con tutto il sonno arretrato che aveva non poteva fare di meglio. Uscì quindi dalla sala comune diretto alla gufiera (*nel mondo magico le lettere sono portate dai gufi, che a Hogwarts sono tenuti in una torre chiamata gufiera). Quel messaggio andava spedito il prima possibile se voleva ottenere una risposta entro il giorno dopo.--------------------------------------------
Isabelle stava andando verso la sala grande per la colazione come ogni mattina, quando incontrò uno dei fantasmi di Hogwarts.
La cosa non la sorprese particolarmente, c’erano molti fantasmi che vagavano per il castello e ormai si era abituata a incontrarli. Però non le sembrava di aver mai visto questo particolare spettro prima d’allora. Era sua intenzione ignorarlo per andare in sala grande e mangiare qualcosa, ma quello sembrava intenzionato a voler occupare l’intero passaggio. Poteva sempre provare a passargli attraverso, ma aveva già avuto modo di constatare che non fosse un’esperienza particolarmente piacevole (attraversare i fantasmi dava la sensazione di una secchiata d’acqua gelata in testa, ma senza l’acqua). Decise quindi di provare a parlargli.
Isabelle: scusami, vorrei passare.
Fantasma: aspetta… devo parlarti.
Sembrava parecchio ansioso, la voce gli tremava. Dall’uniforme che indossava sembrava uno studente… chissà com’era morto.
Isabelle: … di che cosa?
Fantasma: anche voi le state dando la caccia, non è così?
Isabelle: scusami, ma di chi stai parlando?
Fantasma: come di chi… eppure l’avete vista, no? La vecchia nei sotterranei intendo… io vi posso aiutare!
Isabelle: cosa? Conosci quella… cosa?
In quel momento sopraggiunse Natalie, che stava andando a fare colazione con passo allegro.
Natalie: ehi Isa! Ciao!
Isabelle: oh, ciao Natalie.
Natalie: non dirmi che stavi parlando con Pazzo Joe? Devi lasciarlo perdere, è tutto fuori.
Isabelle: ma veramente…
Natalie: sciò! Dobbiamo passare, grazie.
Il fantasma attraversò il muro e sparì.
Isabelle aveva ripensato a quel fantasma per tutto il giorno. Per quanto un po’ squilibrato, sembrava sapere quello che stava dicendo. Aveva anche chiaramente detto “la vecchia nei sotterranei”, non “il custode” o “il pelato con la salopette”. Dopo le lezioni avrebbe dovuto trovare Scarlett e raccontarle la faccenda...
Prof Thompson: Harris, ti dispiacerebbe rispondere alla domanda?
Isabelle: … come?
Accidenti, si era distratta. E durante la lezione del professor Thompson, per di più!
Prof Thompson: ah, che pazienza! Mentre eri occupata da non so quali profondi pensieri ti ho posto una semplice domanda: come fai a riconoscere un lupo mannaro?
Isabelle: allora, i lupi mannari si manifestano solo con la luna piena. E poi…
Non vedeva l’ora che la lezione finisse.
Isabelle: ciao Scarlett.
Scarlett: ehi Isabelle, come stai?
Isabelle: abbastanza bene.
Scarlett: uhm, che ti è successo? Sembri nervosa.
Isabelle: è che questa mattina ho incontrato un fantasma… che sembrava sapere qualcosa su quello che ci è successo a Halloween.
Scarlett: cosa? Senti, non parliamone qui, potrebbero sentirci… andiamo in cortile.
Isabelle: non dovremmo avvisare anche gli altri?
Scarlett: gli altri chi?
Isabelle: Randall e William, in fondo anche loro c’erano quella sera.
Scarlett: (scocciata) beh, forse non hai tutti i torti… va bene, andiamo a cercarli.
William: sarà meglio per te che siano informazioni importanti. Avrei di meglio da fare, sinceramente
Isabelle: beh, ecco… questa mattina ho incontrato un fantasma, che diceva di sapere qualcosa su quello che è successo nei sotterranei.
Randall: e cosa ti ha detto?
Isabelle: non molto in realtà, perché è arrivata Natalie e l’ha cacciato via. Però da quanto ho capito doveva chiamarsi “Pazzo Joe”.
Randall: l’ho già sentito nominare da qualche parte… oh già, me ne aveva parlato Morgan in sala comune proprio l’altro giorno.
Scarlett: e chi sarebbe Morgan?
Randall: è la sorella maggiore di Will.
Scarlett: aspetta un attimo, non sarà mica quella tipa strana fissata con la lettura delle carte?
William: (annoiato) sì, mi sembra una descrizione piuttosto calzante.
Scarlett: a guardarti bene, in effetti un po’ vi somigliate pure...
"Allora non sono l’unica ad avere fratelli impossibili lì dentro!", pensò Scarlett. Anzi, questa Morgan sembrava anche più appiccicosa di Lucas. Le dispiaceva quasi per William… ma solo quasi.
Randall: comunque, cosa è riuscito a dire prima di andarsene? Il fantasma, intendo.
Isabelle: ha detto qualcosa del tipo: “La state cercando anche voi?” e ha accennato a una “vecchia nei sotterranei”.
Randall: “la vecchia nei sotterranei”… solo noi e il Preside sappiamo che non era il custode ma una vecchia signora. Questo mi fa pensare che quel fantasma potrebbe veramente saperne qualcosa, dobbiamo trovarlo!
Isabelle: ma siete sicuri che sia il caso di indagare su questa faccenda? A me sembra un po’ troppo pericoloso sinceramente…
William scosse leggermente la testa, come per dire “ma si deve lagnare di continuo?”.
Isabelle: è solo che non ci tengo a rivedere quella vecchia pazza, ok?
William: in ogni caso, da quanto hai detto, il fantasma non sembra disposto a parlare con altri. Probabilmente ci segue, o qualcosa del genere.
Isabelle: (si guarda alle spalle): cosa?
Scarlett: non preoccuparti, i fantasmi non ti possono fare nulla. Perché ti passano attraverso, non ti possono toccare.
Isabelle: sarà…
Scarlett: secondo me adesso dovremmo trovare il fantasma, sentire che ci dice e poi decidere che fare.
Randall: sì, mi sembra sensato. Ma come si trova un fantasma?
Isabelle: non ne ho idea…
Randall: ehi Will, perché non provi a sognare dov’è il fantasma?
William: ve l'ho già detto, non...
Scarlett: oh insomma, quante storie!
Scarlett: (prende fiato e si mette a urlare) EHY PAZZO JOE, VOGLIAMO PARLARTI!
Nessun movimento, o non li aveva sentiti o non voleva farsi vedere.
William: credevi davvero che avrebbe funzionato?
Scarlett: (imbronciata) beh, io almeno ci ho provato!
Edited by §HermioneSims§ - 17/10/2020, 20:57. -
.Visto che il mio obiettivo era proprio riuscire a scrivere qualcosa di leggero e scorrevole posso quindi ritenermi soddisfatta
In effetti è scritta in modo un po' strano, con tutti quei dialoghi che ricordano di più una sceneggiatura o un copione teatrale che un romanzo o un racconto. Però ,visto che posso anche usare le foto che faccio con the sims, non mi sembrava il caso di mettermi a fare descrizioni lunghissime.
Comunque non preoccuparti se non hai tempo per leggerla, anzi aggiungo che siete tutti liberissimi di leggere questa mia storiella se ,come e quando volete. So bene che sei stra-impegnata con l'università e con gli esami, quindi fa' come riesci.
Spesso con the sims viene naturale scrivere molti dialoghi perché ci sono gli screen e quindi è più facile impersonificarsi nella scena! Sembra di guardare un film spesso perché si vede quello che succede ed è come se si sentissero le voci dei personaggi mentre parlano. -
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Con questo capitolo ho voluto tormentare un po' Will, perché mi girava così.
Capitolo 15.1:
Lezioni di Divinazione
Prof Collins: benissimo William, adesso prova solo a puntare la bacchetta un po’ più in alto…
Nel bel mezzo della lezione bussarono alla porta.
Toc toc
Prof Collins: avanti!
Prof Thompson: scusate se vi interrompo. Mi manda il Preside, a quanto pare vuole parlare al più presto possibile con Walker.
Crash
Sentendosi nominare William si era distratto e aveva lasciato cadere il grosso vaso che stava tentando di far librare in aria.
William: cosa?
Prof Thompson: non so cosa possa volere il Preside da te, ma sembra qualcosa si urgente.
Prof Collins: va’ pure William. Riprenderai domani, non preoccuparti.
Quando William uscì dall’aula era molto preoccupato, come mai era stato convocato dal Preside? Non aveva fatto nulla di strano in quei giorni, in effetti era da Halloween che manteneva una condotta esemplare. Ma se non era stato richiamato per motivi disciplinari, cosa poteva volere da lui il Preside? Quando arrivò davanti alla porta dell’ufficio ancora non aveva trovato una spiegazione soddisfacente.
Senza sapere cosa aspettarsi, bussò cautamente alla porta dello studio.
Toc toc
Preside Powell: entra pure!
William aprì rispettosamente la porta ed entrò nell’ufficio del Preside.
William: Preside Powell, bouongi… Nonna?
A pochi passi dalla scrivania del preside c’era proprio sua nonna Sybille. Quella era, a dir poco, una visita inaspettata.
Nonna Sybille: Will! Ma guarda quanto sei cresciuto!
Dicendo questo si era avvicinata verso di lui per uno dei suoi famosi abbracci, uno di quegli abbracci spezza-costole di cui solo le nonne e le vecchie zie sono capaci.
William: così soffoco…
Sybille: scusami tesoro, è solo che sono così fiera di te!
William: …cosa..?
Stava iniziando a riprendersi dallo shock di ritrovarsi davanti sua nonna anche lì a scuola, e quindi a ragionare: doveva essere venuta lì dopo aver letto il messaggio che lui le aveva spedito il mattino precedente. La reazione sembrava comunque eccessiva, sarebbe bastato inviargli una risposta via gufo.
William (svicolando dall’abbraccio): scusami nonna… ma cosa ci fai tu qui?
Nonna Sybille: ma come tesoro, è ovvio che…
In quel momento intervenne il preside, che sembrava sinceramente divertito dalla situazione.
Preside Powell:a quanto vedo hai già avuto modo di salutare la mia ospite. Devi sapere che la qui presente Sybille si è presentata nel mio ufficio questa mattina, dicendo di doverti vedere al più presto. In effetti non mi ha ancora spiegato il motivo di questa sua incursion…ehm… visita, e sarei molto curioso di sentire cos’ha da dire.
Sybille: mi dispiace essere venuta così all’improvviso, ma neanch’io potevo Prevedere qualcosa del genere. Chissà, forse con la vecchiaia il mio Occhio sta perdendo colpi… Comunque, caro Will, devi sapere che mi hai veramente colto di sorpresa con la lettera di ieri.
Preside Powell: lettera?
Sybille: oh sì, proprio ieri mattina Will mi ha inviato un messaggio in cui diceva di riuscire a predire gli avvenimenti futuri in sogno! Oh, sono così fiera di te, sinceramente dopo tuo padre e tua sorella stavo iniziando a perdere le speranze…
Preside Powell: (solleva un sopracciglio) quindi secondo te avrebbe ereditato le tue capacità divinatorie? Sarebbe un veggente anche lui, insomma?
Sybille: oh sì, adesso riesco a Vederlo chiaramente.
William: cosa?
Un paio dei suoi sogni si saranno pure avverati, questo non poteva negarlo, ma dire che fosse un Veggente gli sembrava francamente eccessivo. E poi non ci teneva affatto a essere etichettato come “Veggente” e ad essere additato dalla gente come ciarlatano. No, doveva sicuramente esserci un errore. Era Morgan quella a cui interessavano queste cose, non lui.
William: … non credo affatto di essere un Veggente, nonna.
Sybille: puoi chiamarlo come vuoi, ma se con i sogni riesci a prevedere il futuro per me sei un Veggente. E anche uno di quelli bravi, considerando quanto sei giovane. Dev'essere stata l’aria di Hogwarts a farti bene.
William: ma…
Sybille: ma guardati, hai la faccia di uno che non dorme da un mese! Da quanto va avanti questa storia?
William: …
Preside Powell: forse io una mezza idea ce l’ho.
Sybille: sul serio, Benjamin?
Benjamin? Ma in che relazioni erano la nonna e il preside?
Preside Powell: devi sapere che il qui presente William, la notte di Halloween, ha individuato da solo nell’ala più intricata nei sotterranei il luogo in cui era stata rinchiusa un’altra alunna, e ha così sventato il piano del vecchio custode. Si è poi rifiutato di dirmi come avesse fatto ad arrivare laggiù prima dei professori, o di me. I suoi compagni avevano fatto cenno a un possibile sogno premonitore, ma William ha negato fermamente l’affermazione. Eppure…
William non disse nulla, ma la sua ostinazione nell’evitare lo sguardo sia del Preside che di nonna Sybille non fece che confermare l’ipotesi accennata dal Preside.
Sybille: quindi sono già più di tre mesi! E ci credo che non riesci a dormire, poverino! E pensare che già a Natale mi eri sembrato stanco morto, dovevi dirmelo prima!
William: non mi sembrava così importante…
Sybille: (si gira avvicina alla scrivania) Benjamin, ti posso chiedere un favore?
Preside Powell: che genere di favore?
Sybille: so che è contrario alla politica della scuola, ma date le circostanze chiedo di fare lezioni private di divinazione a mio nipote. Nelle sue attuali condizioni non può aspettare altri due anni prima di iniziare a studiarla con gli altri studenti, come vede è già parecchio provato dalla mancanza di sonno. E poi non mi fido di quella vostra professoressa, non sembra capirci molto…
Preside Powell: uhm, in effetti non hai tutti i torti in tal proposito. Va bene, finché questo non interferisce con le altre lezioni, potete fare quello che volete. Vi posso lasciare l’aula di incantesimi il venerdì sera, per esempio.
Sybille: andrà benissimo. Posso solo dare a Will le prime indicazioni già ora?
Preside Powell: tanto ormai le lezioni del mattino sono quasi finite, fate pure. Dovrete però fare a meno della mia presenza, sono già in ritardo per un’importante riunione con il Ministro della Magia.
Detto questo uscì dal suo studio con passo elegante, lasciando William e sua nonna da soli nello studio.
Sybille: visto che è stato così gentile da lasciarci tutto lo studio, possiamo anche sederci. Vieni, su.
William: uhm.
Sybille: sarò breve, non voglio tenerti qui tutto il giorno. E poi credo che tu abbia bisogno di un altro po’ di tempo per metabolizzare questa nuova situazione.
William non disse nulla, in effetti era ancora un po’ stordito dall’intera faccenda.
Sybille: prima di tutto devi sapere che tutte quelle cose che si leggono nei libri di divinazione, come la lettura delle carte, gli oroscopi, le sfere di cristallo, sono tutte stupidaggini. I veri Veggenti Vedono il futuro con il loro Occhio interiore, che si manifesta o in sogno, come succede a te, con le Premonizioni o con le Profezie. Io per esempio sento delle piccole Profezie nell’orecchio destro. Questo però non dirlo a tua sorella, ci resterebbe troppo male…
William: ...
Sybille: comunque, devi sapere che è possibile imparare a controllare almeno in parte il proprio Occhio interiore, e quindi imparare a prevedere il futuro solo quando si vuole. Direi che per oggi potrebbe bastare insegnarti come non fare sogni premonitori, così almeno potrai recuperare qualche ora di sonno.-------------------------------
Nel primo pomeriggio di quella giornata, mentre William era ancora impegnato in quella stramba lezione con la nonna, Scarlett e Isabelle erano al limite della foresta per l’ennesima lezione di volo.
Era già passato parecchio tempo da quando Isabelle aveva intravisto quella specie di… ehm... elfo nella foresta, ma non aveva ancora voluto parlarne a nessuno. Dopotutto lo aveva visto solo per un secondo, poteva anche essersi confusa. E poi non credeva che l’avrebbero presa sul serio. In ogni caso tutte le volte che si trovava nei pressi della foresta si ritrovava a fissare pensierosa gli alberi, un paio di volte le era anche sembrato di intravedere qualcosa muoversi nell’ombra…
Lucas: Scarlett, va piano! E poi stai volando da quasi venti minuti, devi lasciare la scopa anche agli altri!
Scarlett: ancora un giro!
Lucas: (rivolto a Isabelle) non dirlo a nessuno, ma l’unico motivo per cui la lascio allenare qui è per averla in squadra con noi l’anno prossimo, ci serve disperatamente un cercatore decente, quest’anno Michelle non ha preso neanche un boccino... Oh, ecco che scende. È il tuo turno Isabelle, sei pronta?
Isabelle: … ah, va bene.
In quei mesi era migliorata davvero molto. Naturalmente non era neanche lontanamente brava quanto Scarlett, ma era comunque in grado di volare sopra al lago senza problemi, e sembrava aver anche superato la paura per l’altezza che l’aveva bloccata nelle prime lezioni.
Lucas: stai andando benissimo! (rivolto a sua sorella) Comunque credo che potremmo anche finirla qui con le lezioni, siete migliorati tutti tantissimo. E poi io dovrei iniziare a studiare per gli esami di fine anno, quindi…
Scarlett: cosa?
???: ehi Handir, non starai di nuovo spiando gli studenti di quella scuola?
Handir: ehm… no, certo che no!
???: ahm, che devo fare con te? Per lo meno hai trovato qualcosa di utile?
Handir: certo, qui ho della centidonia e del dittamo.
???: bene. Con le erbe curative dovremmo essere quasi a posto a questo punto.
Edited by §HermioneSims§ - 17/10/2020, 21:04. -
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Quello di oggi è uno di quei pomeriggi che definisco "produttivi". Sono riuscita a scattare le istantenee su ben 2 capitoli in meno di tre ore, una specie di record! .