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.Adesso che ho finalmente TS4 sul mio PC voglio esplorare per bene il gioco, e quale modo migliore di iniziare una Legacy per farlo? Appena prendo un po' la mano penso di iniziare una storia vera e propria, pianificata per bene come le altre, ma per ora voglio provare ad andare a braccio con questo povero simmino e vedere come va. Vi presento quindi il capostipite di questa legacy:
Capitolo 1.1:
Mi chiamo Stuart Miller, piacere di conoscervi!
Caro diario, in questa prima pagina dovrei probabilmente scrivere qualche cosa su di me. Mi chiamo Stuart Miller, ho 28 anni e ho appena preso il mio dottorato in astrofisica. Quindi da adesso dovresti chiamarmi Dottor Miller, e già!
Mi sono trasferito da poco in questa cittadina, si chiama Oasis Spring. Siamo nel bel mezzo del deserto ed è pure estate, quindi si schiatta già di caldo. Spero di riuscire presto a permettermi un condizionatore, ma per ora devo accontentarmi di questa casupola prefabbricata a cui non hanno ancora neppure dipinto le pareti. Perché mi sono trasferito qui, ti starai chiedendo? Semplice, per lavorare ai famosi laboratori di ricerca della città, ho firmato da poco un contratto da Post Doc di due anni con loro.
Perché ci tenevo tanto a venire qui? Questa è una lunga storia, risale all'ultima registrazione all'osservatorio del mio dottorato. Non ci crederai mai, ma quella sera abbiamo decisamente visto qualcosa di anomalo nelle nostre misurazioni. Era un oggetto, era volante ed era pure non identificato, quindi puoi chiamarlo come vuoi ma per me resta decisamente un UFO. E da quella notte non sono più riuscito a togliermi quelle poche righe di output dalla testa.
Questo è l'unico laboratorio di ufologia del Paese, ovvero l'unico posto in cui gli scienziati cerchino di trovare segni di attività aliena e di comunicare con loro. Li ho contattati immediatamente dopo la nostra scoperta, ci sentiamo da allora. Anche secondo loro non si tratta di semplice rumore di fondo, è successo davvero qualcosa quella notte. E quando ho discusso la mia tesi mi hanno chiesto di venire nei loro laboratori, per lavorarci di persona. Come facevo a dirgli di no?
Ho qualche giorno libero prima di entrare nel nuovo laboratorio, ho deciso di approfittarne per esplorare un po' questo posto. Certo che qui sono proprio fissati con con qualsiasi cosa legata allo spazio!
Non me ne intendo molto di rocce, ma qui nei dintorni ci sono alcuni campioni piuttosto singolari. Dovrei chiedere il suo parere in proposito a Simon, il mio amico geologo. Che ci sia qualche indizio sull'attività aliena anche tra questi sassi?
Alcuni altri scienziati del laboratorio addirittura dicono che gli alieni si nascondano tra di noi, all'insaputa di tutti. Mi è difficile crederlo, sarebbe un'eventualità estremamente improbabile. Ma non posso negare che alcune delle persone che abitano qui sono quantomeno singolari, chissà se nascondono davvero qualcosa...
A pensarci bene, probabilmente, loro potrebbero pensare lo stesso anche di me, non ti pare?
Domani inizio la vera ricerca, augurami in bocca al lupo! Per il momento ti presento il mio porta fortuna, il Dr F!
Mi ha aiutato a passare tutti gli esami, sono certo che mi aiuterà anche ora in questa nuova sfida!
Edited by §HermioneSims§ - 22/7/2019, 15:26
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Wow! Tu cominci una Legacy e non mi dici nulla?=
Ma io sono strafelice di leggerti qui!!
Stuart mi piace! Voglio proprio vedere se riuscirà a conoscere qualche sim alieno!
Secondo me gli prenderà un colpo scoprendo quanti ce ne sono
Dai però aggiorna presto che io sono curiosa!!!!
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Visto che idee che mi vengono? E questa volta voglio anche provare ad aggiornare più spesso con capitoli brevi, quindi ecco qui il capitolo 2!
Capitolo 2.1:
I laboratori Sim Futuro
Caro diario, finalmente ci siamo! I laboratori Simfuturo ci aspettano!
Non ti sembrano maestosi e segretissimi al tempo stesso? Abbiamo pure il filo spinato e le guardie all'ingresso, chissà perché poi...
A quanto pare questi laboratori sono estremamente multi disciplinari, i miei capi si aspettano che mi metta a fare analisi chimiche, che faccia osservazioni al microscopio, che inventi nuovi strani dispositivi e così via. Non è per niente facile per me, dopotutto fin'ora mi sono sempre solo occupato di astrofisica e osservazione dei pianeti non solari, per Diana!
Sono quasi sicuro che questa si chiami beuta. O era un matraccio? È passato così tanto tempo dal corso di chimica generale... eppure sono sicuro di aver avuto una grande idea! Non sembra anche a te che cucinare sia una gran perdita dii tempo? Non sarebbe più facile avere tutti i nutrienti che ti servono in un solo siero, berlo e andare avanti con la tua giornata?
Non sono sicuro che le scintille siano un buon segno, che reazione sarà mai? E adesso chi ce l'ha il coraggio di sperimentare 'sta roba? Di sicuro io non lo berrò, stanne certo!
Il laboratorio invenzioni mi è decisamente più congeniale. Chi ha inventato questa macchina che ci assiste nella costruzione di tutti i nostri progetti è un vero genio, altroché! Mi farebbe piacere conoscerlo, un giorno.
La macchina ha pure una IA di tutto rispetto, è pure simpatica, sai?
Oggi abbiamo deciso di inventare qualcosa di semplice ma al contempo geniale, sta' a vedere!
Un conservatore di slancio, guarda come gira! Non sarà il moto perpetuo, ma gli si avvicina parecchio!
Il laboratorio ha anche un telescopio di tutto rispetto, non vedo l'ora di poter avere un turno di notte per poterlo sfruttare a dovere. Ha una risoluzione assurda rispetto alla dimensione degli specchi, come avranno fatto a costruirlo?
Infine, come ciliegina sulla torta, i miei colleghi ingegneri mi hanno anche fatto vedere il razzo a cui stanno lavorando! Non me ne intendo di razzi in generale, ma non sembra anche a te che questo sia straordinariamente compatto? Pensano davvero di raggiungere lo spazio con questo? Intanto, per oggi, mi hanno lasciato avvitare qualche bullone.
I colleghi del laboratorio sono tipi bizzarri, a volte non riesco a comprenderli appieno. E ho anche l'impressione che mi stiano nascondendo qualcosa, che non si fidino ancora di me?
Beh, peggio per loro, ho del lavoro da fare. Oggi mi hanno chiesto di costruire uno strano arnese, vediamo cosa posso fare...
Compatto, maneggevole e potente. Mi pare una buona combinazione, che ne dici? Non ci resta che testare questa nuova invenzione:
Stuart: ehi, hai mai sentito parlare di raggio Sim?
Collega: raggio che? E che dovrebbe fare?
Stuart: dovrebbe rinfrescarti un po'
Collega: ah.
Stuart: non ci resta che provarlo, non ti pare?
Collega: (preoccupato) che? Ehi, aspetta un attim...
Wow, è davvero potente! Non pensavo di congelarlo così, la pompa termica nel dispositivo non avrebbe dovuto essere tanto efficacie! Dovrò fare qualche calcolo, è davvero possibile una cosa del genere?
Intanto meglio scongelarlo, non credo che gli faccia bene stare sotto tutto quel ghiaccio...
E così i primi giorni ai laboratori Simfuturo sono passati. Sicuramente è il laboratorio più strano in cui mi sia mai successo di lavorare, chissà che altro capiterà... non so davvero che aspettarmi, a questo punto. Ma sono sicuro che andrà tutto bene, non è così, Dr F?
Edited by §HermioneSims§ - 3/8/2019, 09:03. -
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Capitolo 3.1:
Enigmi
Caro diario, ormai sono passati mesi da quando mi sono trasferito qui. Continuo ad andare al laboratorio tutti i giorni, lavorando a invenzioni strampalate e quant'altro.
Per ora l'unica, ehm, cosa con cui vada d'accordo è la IA della macchina delle invenzioni, l'ho soprannominata Sophia. Lavoriamo alla grande insieme, dovresti vedere la nostra ultima invenzione!
Intanto i miei superiori mi hanno chiesto di potare il bonsai in sala mensa. Che razza di compito sarebbe, non sono mica un giardiniere io! E poi, soprattutto, tutto questo che mai avrà a che fare con la ricerca di attività aliene, mi chiedo?
Questa mattina mi sono svegliato con una statuetta di uno gnomo da giardino vicino al letto, che spavento! Che c'entrino gli alieni anche in questo?
Gli ho lasciato qualcosa da mangiare, non sia mai che si arrabbi con me o chissà che altro! Intanto è meglio che mi sbrighi a raggiungere il laboratorio, non voglio iniziare in ritardo!
Collega: ehi, che ci fai qui anche oggi? Non sei rimasto a casa per la festa del raccolto?
Stuart: la che?
Collega: si sta a casa con la famiglia, si mangia insieme e si cerca di non far arrabbiare gli gnomi. Ma dai, davvero dalle tue parti non si festeggiava?
Stuart: ehm... ma tu invece che ci fai qui, allora?
Collega: (vago) esperimento.
Stuart: che tipo di esperimento?
Collega: il tipo di esperimento che non facciamo vedere ai novellini.
Uhm, strano. Ma non più strano di quello che ho scoperto in questi ultimi giorni.
Stuart: ho fatto qualche calcolo l'altro giorno, sai? Quel raggio sim, è sorprendente la sua capacità di abbassare tanto la temperatura!
Collega: (vago) davvero?
Stuart: (sospettoso) ah. Stando ai miei calcoli, sembrerebbe una macchina termica con rendimento maggiore di uno. Sembra impossibile, non è così?
Dopodiché il mio collega mi ha guardato con faccia stizzita, si è alzato e mi ha liquidato con un "controlla meglio i tuoi calcoli!". Come se potessi sbagliare dei calcoli tanto semplici, per chi mi ha preso? Piuttosto, loro cosa mi stanno nascondendo? Qui non si fa nulla di normale, questo ormai è certo.
La sera, tanto per distrarmi un po', sono andato al bar vicino a casa mia. Avevo bisogno di vedere qualcosa di diverso dal laboratorio e dalla topaia in cui vivo, hai presente?
Cliente: ehi, ma tu sei quello nuovo!
Stuart: sì.
Cliente: sei un'altro di quei tipi strani che lavora ai laboratori, non è così?
???: "tipi strani", ma ti sei visto tu?
A parlare era stata una ragazza seduta poco più in là. Fino a quel momento non aveva detto nulla, per questo non l'avevamo notata.
Stuart: beh, non ha tutti i torti, il nostro laboratorio è davvero un po' strano!
???: oh, su questo non avevo dubbi, invece.
Ha detto di chiamarsi Silvia, lavora come veterinaria a Bridgeport. Ammetto che non l'avrei mai indovinato vedendola così, ma a quanto pare ha una grande passione soprattutto per i felini.
Silvia: (vaga) senti, ma di preciso che fate in quel laboratorio? Si sentono le voci più strane, su di voi.
Stuart: mi fai una domanda a cui non so risponderti, sai che non l'ho ancora capito neanch'io cosa facciamo davvero?
Silvia: questo è un quartiere strano. Gli animali sono turbati qui, sentono che c'è qualcosa che non va.
Stuart: ah. Beh, se lo pensano gli animali allora probabilmente avranno ragione, ti pare?
Silvia: già.
Edited by §HermioneSims§ - 25/7/2019, 09:15. -
Elenanina+1 .
User deleted
Woooow!! Sono molto contenta di leggere questa nuova Legacy!!!!
Questo personaggio che lavora in un laboratorio e fa esperimenti sembra proprio un personaggio perfetto per te...penso che ti divertirai un sacco anche solo a scriverla e a pensare nuove idee XD. -
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Come potevo evitare di metterci qualche nerd scienziato pure qui XD
Passiamo al mini aggiornamento di oggi:
Capitolo 4.1
Nacho
Stuart: ehi, non barare però!
Silvia: mica baro! Sei tu che ti sei distratto, altroché!
L'ho rincontrata per caso nel parco che giocava a scacchi da sola, che potevo fare se non chiederle se potevamo fare una partita?
Silvia: allora, li avete già trovati gli alieni, al vostro laboratorio?
Stuart: (pensieroso) da quando sono arrivato, non li ho ancora sentiti nominare neanche una volta.
Silvia: eppure e di questo che vi occupate, no? Ricerca sulle forme di vita extraterrestre!
Stuart: sì, in teoria sì. Ma in pratica non ho ancora capito di preciso a che serva tutto il lavoro che mi fanno fare.
Silvia: continuo a pensare che ci sia qualcosa di losco in quel posto, a che gli serve il recinto di filo spinato ad esempio?
Stuart: ...
Silvia: dovresti provare a chiederlo ai tuoi colleghi, no?
Stuart: come se non ci avessi ancora provato... ma non riesco a farmi spiegare nulla!
Silvia è proprio una strana ragazza, non c'è che dire. È sveglia e curiosa, per iniziare, e di sicuro non è il tipo di persona che si ferma alle apparenze.
Silvia: (sospettosa) ma di preciso che vi fanno fare in quel posto?
Stuart: non credo di poterne parlare, persino la marca della carta igienica nei bagni è top secret laggiù.
Detto questo ho preso la mia regina, l'ho spostata di due caselle sulla destra e...
Stuart: scacco matto!
Silvia: ma no, non è possibile!
Stuart: stavolta sei tu che ti sei distratta, mi sa.
La partita era durata più del previsto, e neanche mi ero accorto di quella piccola folla che si era messa a seguirci. Non deve esserci molto da fare qui, evidentemente.
Silvia: senti, posso chiederti un favore?
Stuart: certo, non c'è problema.
Ho già scritto che Silvia è una veterinaria, non è così? Beh, quello che voleva chiedermi è molto semplice: a quanto pare, al porto vicino alla sua clinica veterinaria, è arrivato un grosso gattone dall'aria (a suo dire) sperduta e triste. Non lo si poteva mica lasciare là, no?
Stuart: sinceramente non me la cavo troppo bene, con i gatti.
Silvia: non preoccuparti, sarà facile! Oh, guarda, è laggiù!
In effetti un grosso gattone peloso stava sonnecchiando in mezzo alla passerella. A me non sembrava che se la stesse cavando troppo male, ma Silvia non sembrava pensarla allo stesso modo.
Silvia: prova ad avvicinarlo, su!
Fosse facile, il gattone non sembra particolarmente intenzionato a farsi disturbare durante il suo sonnellino pomeridiano.
Anche se poi gli è bastato annusare il boccone di cibo che avevo in mano per cambiare idea.
Silvia: visto quant'è buono?
Se sei già riuscita a prenderlo in braccio, che bisogno avevi del mio aiuto?
Non mi ricordo di preciso che è successo dopo. Mi devo essere distratto un attimo, è l'unica spiegazione possibile... Mi capita piuttosto spesso di perdere il filo dei miei pensieri quando c'è lei nei paraggi, in effetti. Sta di fatto che adesso ho un gatto che vive con me nella mia casa-topaia. Te lo presento, si chiama Nacho.
Anche lui non mi pare troppo convinto.
Mi sa che dovrò stare più attento, le prossime volte...
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Vogliamo perdere mezzo minuto di tempo per apprezzare l'espressività del gattone Nacho?
Appena l'ho visto mi sono detta: "lo voglio nella Legacy, ORA!" XD
Edited by §HermioneSims§ - 25/7/2019, 09:11. -
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Capitolo 5.1:
Dubbi
A Nacho piace appostarsi in cima al frigorifero e scrutare tutta la casa da lassù.
Non ti sentiresti osservato anche tu se fossi al mio posto, caro diario?
Intanto al laboratorio continuiamo a lavorare ai progetti più strani.
Questo reagente non lo riconosco, che sarà mai?
Nel dubbio, è sempre meglio annotarsi tutto. Un quaderno di laboratorio è fondamentale, lo sanno persino le matricole!
Sono sempre di più le cose che non mi convincono in questo posto. Di recente sono riuscito ad entrare abbastanza in confidenza con la macchina delle invenzioni da riuscire a vedere tutti i progetti che ha salvato in memoria. Non riesco neanche a capire a che possano servire degli aggeggi del genere, né l'elettronica che usano. Quello non sembra neppure un circuito elettrico...
Qui dentro stanno nascondendo qualcosa di grosso, ormai ne sono certo. Il problema è che, per quanto mi sprema le meningi, non riesco proprio a capire di che possa trattarsi.
Collega: sempre curioso, vedo. Stai lavorando bene, magari la prossima volta ti faremo partecipare a qualcuno dei nostri esperimenti.
Stuart: sul serio?
Collega: ah.
Che stia finalmente guadagnando la fiducia dei miei colleghi?-----------------------------------------------
Stavo andando a mangiare pranzo, quando sono stato mandato al laboratorio al piano terra per risolvere un problemino non meglio specificato. Il laboratorio ha preso fuoco, per Diana, possibile che nessun altro alzi un dito?
Collega: hai quel raggio congelante, no? Prova a usare quello!
In effetti sembra funzionare. Anche se questa sicuramente non è una procedura sicura, non ce li hanno gli estintori qua dentro? O un allarme antincendio?
Tornato a casa, mi sono messo a giocare un po' con Nacho. Volevo distrarmi un po', ma ormai i dubbi su quello che stava succedendo in quel laboratorio erano troppi per riuscire a pensare ad altro.
Alla fine non mi stavo comportando in modo molto diverso da Nacho con quel puntatore laser, stavo seguendo come un forsennato un qualcosa che non riuscivo neanche a comprendere appieno, e tutti i miei tentativi per afferrarlo erano vani e goffi.
Ma che altro potevo fare? Ormai c'ero dentro fino al collo, non potevo semplicemente dimenticarmi di tutto e cercare lavoro in qualche altro laboratorio, ti pare?. -
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Capitolo 6.1:
La Festa d'Inverno
Nacho: miao!
Stuart: (sbadigliando) e va bene, mi sto alzando, vedi?
Pure oggi che potevo dormire mi deve svegliare all'alba. Certe volte non lo capisco proprio...
Perché oggi non sono al lavoro, ti starai chiedendo? Beh, è la Festa d'Inverno. Neppure io andrei al lavoro in un giorno così, ti pare? Non che abbia grandi progetti per la giornata, in effetti potrei dare un'occhiata ai dati che ho raccolto durante l'esperimento con...
Toc toc!
Sorpreso, mi sono girato verso la porta. Non mi aspettavo nessuna visita, chi poteva essere?
Silvia: ciao, Stuart!
Stuart: (perplesso) Silvia?
Silvia: sono passata a vedere come sta Nacho. Lo stai trattando bene, vero?
Stuart: puoi giudicarlo da te, eccolo che arriva.
Mentre lei prendeva in braccio Nacho e lo coccolava, mi presi qualche istante per ragionare e per cercare di mettere a fuoco la situazione. Di solito la gente passava la Festa d'Inverno con la propria famiglia: ma allora perché lei era venuta a casa mia, invece? Anche lei, come me, non aveva nessuno con cui festeggiare?
Stuart: se non hai altri piani per oggi, puoi anche restare qui. Cioè, solo se vuo...
Silvia: ok, va bene!
Silvia doveva avere le idee piuttosto chiare su cosa volesse fare, perché come prima cosa aveva decorato la casa con una grossa ghirlanda ("ero sicura che non avessi messo neanche mezza decorazione!", aveva commentato). Nacho sembra apprezzare, che ne dici?
Stuart: allora, che te ne pare? Va bene qui la ghirlanda?
Silvia: sì, l'atmosfera è già migliorata molto, non ti pare?
Silvia: ho cucinato un arrosto di prosciutto, fa molto Festa d'Inverno, non ti pare?
Stuart: (impressionato) sul serio? Devi averci impiegato un sacco di tempo!
Silvia: ma è la Festa d'Inverno! La tua famiglia non lo faceva?
Stuart: (vago) ... no, direi di no.
Silvia: (cauta) non parli mai della tua famiglia... è successo qualcosa?
Stuart: sempre dritta al punto, eh?
Silvia: ah.
Stuart: non c'è molto da dire. Sono figlio unico, e i miei hanno divorziato quando ero piccolo. È da quando ho iniziato l'università che non festeggiamo più insieme. Non che prima facessimo granché, comunque.
Silvia: ... capisco.
Stuart: (cauto) tu, invece?
Silvia: beh, qualcosa di simile, tutto sommato.
Ci ragionai su un attimo. Io non avevo mai festeggiato seriamente quella festività, al punto che tendevo a ignorarla del tutto. Lei invece sembrava tenerci davvero, aveva addirittura preparato quell'arrosto di prosciutto! Quindi era probabile che il pensiero di passare da sola quella festa l'avesse intristita non poco.
Stuart: durante la festa d'Inverno la gente si scambia dei regali, non è così?
Così avevamo passato il pomeriggio a cantare canzoncine delle feste e a scambiarci regali. Cantare Jingle Bells a squarciagola mi faceva sentire stupido come non mai, ma tutto sommato era anche stato divertente. E, soprattutto, Silvia sembrava molto più felice di quanto non fosse quella mattina.
Stuart: allora, com'è andata questa Festa d'Inverno?
Silvia: è stata molto divertente, lo ammetto!
Aveva esitato ancora un attimo, prima di abbracciarmi stretto e aggiungere:
Silvia: (sussurrando) grazie.
L'ho già scritto che quando c'è lei nei paraggi mi capita di perdere il filo dei miei pensieri, non è così? Beh, in quel momento non ci ho capito proprio più niente. E...
Di sicuro non mi aspettavo che la giornata andasse così, questa mattina. In fondo la Festa d'Inverno non è poi tanto male, non ti pare, caro diario?
Edited by §HermioneSims§ - 2/8/2019, 22:04. -
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Capitolo 7.1:
Anno nuovo, vita nuova!
Oggi è l'ultimo dell'anno, e io e Silvia abbiamo deciso di festeggiarlo insieme al bar vicino a casa mia.
Silvia: che ci fa quello con un ombrello aperto nel bar?
Stuart: chi lo sa, fuori neanche piove!
Alla fine anche il resto della gente del quartiere non è tanto male, ci siamo divertiti a festeggiare insieme, guardare la TV di capodanno e fare il conto alla rovescia insieme.
???: ehi, manca solo un minuto alla mezzanotte! Siete tutti pronti per il conto alla rovescia?
10, 9, 8, 7, 6, 5, 4, 3, 2, 1...
Tutti: BUON ANNO NUOVO!
Silvia: buon anno, Stuart!
Stuart: buon anno anche a te!
Restammo così per un po', era da un po' che mi ronzava in testa una domanda da farle ma non trovavo mai il coraggio per farla. Ormai l'avrai capito pure tu che non sono molto bravo con le parole, vero diario?
Però più passava il tempo meno dubbi avevo, così alla fine mi convinsi a dirle:
Stuart: senti... ti andrebbe di trasferirti da me?
Silvia: (sorpresa) ... sul serio?
Stuart: cioè, lo so che non è granché come casa... però comunque ormai ti fermi spesso da me, e anche Nacho sarebbe contento d...
Silvia: certo che sì!
E così Silvia si è trasferita da me. Abbiamo anche allargato un po' la casa, adesso abbiamo una camera da letto vera invece che quella vecchia brandina in salotto. Anche Nacho sembra felice della novità, che ne dici?
Silvia: oggi ritorni al lavoro anche tu, vero?
Stuart: sì, e ho anche parecchio da fare.
Silvia: i tuoi colleghi continuano a sembrarti sospetti?
Stuart: i colleghi, ma anche la ricerca che stiamo facendo... non riesco davvero a capire che stia succedendo, laggiù.
Silvia: di questo passo dovranno iniziare a dire qualcosa anche a te, dopotutto a che gli può servire un ricercatore che non sa di preciso a che sta lavorando?
Stuart: sì, lo penso anch'io.
Vista la macchia di bruciato sul pavimento del laboratorio al piano terra, ho deciso di fare più attenzione alla sicurezza. Almeno gli occhiali di sicurezza ci vogliono!
Oggi mi hanno dato la ricetta di un siero da sintetizzare e mi hanno chiesto di trovare qualcuno su cui testarlo. Sarà sicuro? Nel dubbio, io non lo berrò di certo...
Stuart: ehi, mi faresti un favore?
Collega: certo, di che si tratta?
Stuart: potresti bere questo siero e dirmi che ti succede?
Collega: nessun problema!
E, senza esitazione, aveva preso la beuta e bevuto il siero fino all'ultima goccia. Certo che si fida.
Uhm, non sembra avergli fatto troppo bene... sarà meglio portarlo in infermeria.
Collega: Stuart, hai un minuto?
Stuart: sì, di che si tratta?
Collega: dobbiamo mettere insieme questo marchingegno al più presto. Te ne puoi occupare tu?
Stuart: di che tipo di marchingegno stiamo parlando?
Finalmente, finalmente mi fanno lavorare su qualcosa di interessante! Mi hanno chiesto di lavorare a un'antenna parabolica, con cui poi dovrò cercare di contattare gli alieni!
Ormai sono certo che loro sappiano molto di più di quanto non vogliano dirmi, ma cercando di studiare i dati che trasmetteremo con questa parabola, la direzione in cui mi hanno detto di dirigerlo e le eventuali risposte sarei in grado di ottenere molte di quelle risposte per conto mio!
Per ora, la parabola sembra funzionare, che ne dici? Qualcuno ci starà ascoltando?
Stuart: ... sono riuscito ad accendere quella parabola appena prima di uscire dal laboratorio!
Silvia: e se ti rispondessero, che succederebbe?
Stuart: e chi lo sa? Potrebbe succedere, letteralmente, di tutto!
Silvia: uhm.
Stuart: non l'ho detto ai miei superiori, ma di parabole in realtà ne ho fatte due. La seconda l'ho messa nel giardino sul retro, così potremo fare qualche prova senza farci notare dai miei superiori.
Silvia: oh, bene.
Stuart: tutto bene, Silvia? Sembri stanca, stasera.
Silvia: alla clinica abbiamo parecchio da fare, all'inizio della primavera siamo sempre sommersi da pazienti con cani e gatti pieni di pulci! Ma sono sicura che dopo una bella dormita sarò come nuova, vedrai!------------------------------------------------
Non so se si era capito, ma finora il mio preferito è Nacho, non è adorabile?
Parlando di Nacho, vi aggiungo una scena buffa che ci azzeccava poco col resto: sapevate che è pure un gatto territoriale? Gli sconosciuti non gli piacciono proprio, no no...
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Certo che le Legacy vanno avanti a una velocità mostruosa, è difficile starci dietro!
Capitolo 8.1:
Rivelazioni
Stasera sono ritornato tardi dal lavoro, Silvia era già andata a dormire quando sono arrivato a casa.
Volevo chiederle se oggi si sentisse meglio, è da quasi una settimana che è sempre sfinita e la situazione sta iniziando a preoccuparmi. Ma non voglio svegliarla, credo che le mie domande possano aspettare fino a domattina.
Silvia: Stuart, sveglia! Ti devo dire una cosa!
Stuart: (mezzo addormentato) eh?
Silvia: ieri sono stata dal dottore, sai?
Stuart: (non ancora del tutto sveglio) e che ti ha detto?
Silvia: ah, come faccio a dirtelo... ecco... mi ha detto che aspetto un bambino. O una bambina, è ancora presto per dirlo, però...
Stuart: ...
Silvia: non te l'aspettavi, vero?
Stuart: ...
Complice l'orario e il sonno, credo di averla fissata a bocca aperta senza riuscire a dire niente per un tempo che non saprei neanche ben quantificare. Cioè, non è una di quelle notizie che ti danno tutti i giorni, è il tipo di cosa che ti cambia la vita! A tutti serve un po' di tempo per rendersi conto di che significa, non è così? Sarebbe cambiato tutto quanto, eravamo davvero pronti a mettere su famiglia? E avevamo abbastanza soldi per poter crescere un figlio?
Io non ero mai stato particolarmente legato alla mia famiglia, e non avevo mai pensato seriamente a metterne su una mia. Però, anche se io e Silvia non ci siamo incontrati molto tempo fa, a volte mi sembra di conoscerla da una vita. E pensare di trascorrere tutta la vita con la stessa persona e, perché no, anche avere dei figli, non mi spaventa se quella persona è lei.
Solo a quel punto notai l'espressione di Silvia, anche se cercava di sembrare allegra si vedeva lontano un miglio che fosse preoccupata. Ormai ci conosciamo bene, che pensa che potrei mai risponderle?
Stuart: ormai siamo proprio una famiglia, non è così?
Silvia: quindi sei contento?
Stuart: ah. Andrà tutto bene, vedrai.
Ancora un po' frastornato da quella notizia, sono comunque dovuto andare ai laboratori. "Gli esperimenti non si fermano mai!", questo è il nostro motto.
Stuart: hai un momento?
Collega: certo, dimmi pure.
Stuart: quell'antenna parabolica che mi avete chiesto di costruire... è molto strana, sapete?
Collega: dici?
Stuart: mi avete detto di puntarla verso una direzione molto precisa. È un metodo strano, di solito chi cerca di contattare gli alieni cerca di coprire l'area più vasta possibile con il suo segnale, in modo da avere più probabilità di essere intercettato da qualcuno.
Collega: ...
Stuart: sembra quasi che sappiate già dove si trovino quelli a cui è indirizzato quel messaggio, non pare anche a te?
Collega: bah, chi lo sa...
Stuart: ma...
Collega: continua a trasmettere quel segnale, mi raccomando!
Tutto questo mistero inizia a darmi su i nervi, ma sono anche curioso di capirci di più e quindi continuo a lanciare quel messaggio ogni sera. E, una sera...
Nacho stava giocando allegramente con la sua pallina, quando si è bloccato di colpo, come se avesse sentito qualcosa fuori dalla porta. Non abbiamo avuto il tempo di chiederci che cosa stesse succedendo, che il nostro salotto è stato invaso da questi... tizi.
Hanno le nostre stesse proporzioni, si muovono come noi, parlano la nostra lingua... eppure sono così, inequivocabilmente, ALIENI! E sono qui, in casa mia!
E quindi Nacho se n'era davvero accorto in anticipo... è un ottimo gatto da guardia, non c'è che dire.
Alieno: allora, è pronta la spedizione?
Stuart: spedizione? Che spedizione?
Alieno: se il carico di nichel non è ancora pronto, perché ci hai mandato quel segnale?
Alieno: adesso che ci faccio caso, questo non sembra il vostro solito punto d'attracco. Che è successo?
Stuart: credo di essere confuso almeno quanto voi, sapete?
Per lo meno sembravano avere intenzioni pacifiche, come sono arrivati si sono poi dileguati in quattro e quattr'otto.
Dopo quell'intrusione inaspettata, io e Silvia non siamo riusciti a chiudere occhio per tutta la notte e abbiamo continuato a parlare di cosa potesse voler dire. Perché gli alieni ci somigliavano tanto? Perché parlavano come se fossero abituati ad avere contatti con gli esseri umani? E che cos'era quella storia del carico di nichel?
Questa volta i miei colleghi avevano molto da spiegarmi, altroché!
Collega: ah, quindi sono arrivati a casa tua! Ecco perché qui non si sono fatti vedere!
Stuart: (stralunato) che? Ti dico che sei alieni hanno invaso casa mia, e reagisci così?
Collega: ci stavamo domandando quando te ne saresti accorto, ormai.
Stuart: ... quindi che sta succedendo?
Collega: niente di che. Quegli alieni hanno un accordo con il nostro governo, loro ci insegnano come funziona la loro tecnologia e in cambio noi gli diamo risorse.
Stuart: (sospettoso) ma se la loro tecnologia è tanto avanzata, a che gli serve il nostro aiuto?
Collega: ah... sono in ritardo, magari possiamo parlarne la prossima volta.
Non è ancora abbastanza? Che altro mi stanno nascondendo?
Forse dovrei smettere di tentare di contattare gli alieni, la faccenda inizia a farsi pericolosa. Sanno dove abitiamo io e Silvia, e tra poco qui arriverà anche nostro figlio (o figlia). Sembra che me l'abbia detto solo ieri, ma ormai non manca molto alla sua nascita sai, caro diario?
Silvia: Stuart, ci sei? Così ti perdi la cena!
Stuart: (preoccupato) un secondo, ho sentito un rumore strano in cortile...
Che fossero di nuovo gli alieni?
Silvia mi ha poi raccontato di aver visto quella navicella spaziale tirarmi a bordo con quel raggio, per poi sparire per parecchie ore prima di ributtarmi nel cortile di casa mia, senza tante cerimonie. Non ricordo nulla di quanto sia successo,che mi avranno fatto?
Non possiamo più continuare così, questa situazione deve finire!
Edited by §HermioneSims§ - 28/7/2019, 14:23. -
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Lo so, sto aggiornando troppo spesso. A mia discolpa:
1) Oggi è stata una domenica fredda, noiosa e uggiosa degna della fine di ottobre
2) Avete visto a che punto ho interrotto l'aggiornamento precedente, no? Come facevo a fermarmi là?
Capitolo 9.1
Il cerchio della vita
A vedere Nacho questa mattina, sembra che non sia successo niente. Ma come faccio a far finta di niente? Un UFO mi ha rapito di notte, a casa mia, e non ho idea di cosa mi abbiano fatto, per Diana!
Silvia: come ti senti? Sei proprio sicuro che non ti abbiano fatto niente?
Stuart: ho controllato bene, non mi sembra di aver visto nessun segno strano. E mi sembra di stare come sempre, tutto sommato.
Silvia: forse dovresti farti vedere da un medico. Così, tanto per essere sicuri.
Stuart: e che gli dico? "Scusate, gli alieni mi hanno rapito, potreste controllare che non mi abbiano fatto chissà che?"
Silvia: no, in effetti così ti faresti mandare a psichiatria... se vuoi però posso visitarti io, sarò pure una veterinaria ma in fondo sei un animale anche tu, no?
Stuart: ... non credo che serva, comunque grazie.
In realtà questa situazione mi sta mandando in paranoia, pagherei migliaia di § per essere visitato da qualcuno in grado di dirmi che cosa mi sia successo. Però non voglio tirare anche Silvia in questo casino: ormai mancano pochi giorni al parto, ha già abbastanza preoccupazioni anche senza che mi ci metta anch'io.
Non riesco proprio a capire che mi stia succedendo, a tratti mi fa male da impazzire la pancia... ed è solo una mia impressione, o in quei momenti si vede anche uno strano bagliore?
Che accidenti mi hanno fatto quei dannati alieni?
Stuart: (alterato) esigo una spiegazione, adesso! Perché gli alieni mi hanno rapito, ieri sera?
Collega: oh, ti hanno prelevato, quindi?
Stuart: e che cosa accidenti mi hanno fatto?
Collega: ... credo che lo capirai da solo abbastanza presto, non temere.
Non li sopporto più, perché non possono semplicemente dirmi le cose come stanno?
Ritornando a casa, la sera...
Silvia: Stuart, mi sa che ci siamo!
Silvia: non c'è bisogno di agitarsi tanto, su!
Questa situazione mi sta facendo dimenticare gli alieni, il rapimento e tutto il resto. Come potrebbe essere altrimenti, sto per diventare padre! In questo momento dovrei essere io a cercare di confortare Silvia, e non il contrario, ma non riesco proprio a fare altrimenti.
Silvia si è fatta registrare alla reception dell'ospedale ed è stata accompagnata al reparto. A me invece hanno detto di aspettare all'ingresso. Non mi è mai sembrato che il tempo passasse tanto lentamente, non mi hanno permesso di entrare finché nostro figlio non è nato. Si chiama Milo, te lo presento.
Silvia: (felice) ti assomiglia un sacco, non lo pensi anche tu?
Silvia: dormi bene, tesoro mio!
Stava ancora coccolando il piccolo prima di metterlo a letto, quando lanciò un'occhiata verso di me e aggiunse:
Silvia: senti, volevo chiederti una cosa... ma stai mettendo su peso?
Edited by §HermioneSims§ - 2/8/2019, 22:14. -
Elenanina+1 .
User deleted
Io sono molto contenta di questi aggiornamenti così frequenti perché sono troppo curiosa di sapere cosa capiterà! Ovviamente un rapimento alieno era scontato nella Stranizia di the Sims 4 (non mi ricordo come si chiama XD)
Comunque Nacho è il protagonista assoluto! È troppo bello!!! Troviamo una gattina aliena anche per lui XD. -
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Speravo vivamente di riuscire a far rapire Stuart dagli alieni (*a Stuart non piace questo commento*), ma senza usare nessun trucco sinceramente non pensavo di riuscirci tanto in fretta (sono abituata a ts2, e in quella versione era quasi impossibile invece).
E adesso vediamo quanti piccoli alieni ne usciranno, bwahahaha!
Poi potremo anche pensare a Nacho.... -
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Capitolo 10.1:
Che mi sta succedendo?
Milo è un bambino vivace, tiene sia me che Silvia occupati quanto non siamo mai stati prima. Adesso per lui è ora di dormire, speriamo che si addormenti presto...
Per quello che mi riguarda, invece, la situazione si fa sempre più preoccupante: che sarà mai questo pancione enorme? E perché continua a crescere così tanto?
Silvia: mi vuoi spiegare che ti sta succedendo? Guarda che mi sono accorta che ti brilla la pancia!
Stuart: ...
Silvia: un ingrossamento dell'addome di quelle proporzioni non è normale, potrebbe essere qualcosa di grave!
Silvia: mi puoi almeno lasciare dare un'occhiata?
Stuart: ... ok.
Silvia: è assurdo, sembra quasi...
Stuart: sembra cosa?
Silvia: non so che sia, ma sembra che abbia scalciato!
Insomma, può sembrare assurdo e contrario a tutte le leggi della biologia, ma sono, inequivocabilmente, incinto. Come hanno fatto quegli alieni, io manco ce l'ho l'utero! E come farà a venire fuori, tra qualche mese? Non posso andare avanti così, questa faccenda ormai si fa pericolosa per la mia sopravvivenza.
Ho vagato un po' attorno a casa, senza trovare nessuna soluzione al mio problema. Mica potevo presentarmi in ospedale dicendo di essere incinto, sarei diventato una cavia da laboratorio!
Stavo ormai abbandonando le speranze, quando ho incrociato per strada uno dei miei colleghi di laboratorio. Stavolta mi deve delle risposte, le esigo!
Stuart: che caspiterina mi avete fatto? Siete impazziti tutti?
Collega: beh, non l'hai ancora capito?
Stuart: questo è contrario a qualsiasi tipo di morale, che vi è passato per la testa?
Collega: ... non possiamo farci nulla. Però posso almeno lasciarti il nome di un medico, lui conosce la situazione. Saprà aiutarti.
E così, per lo meno, sono riuscito a trovare un medico che mi seguisse. Perché, a quanto pare, non sono neppure il primo né l'unico ad esserci passato. Ma come fa una cosa del genere ad essere rimasta segreta, per Diana?
È passato qualche tempo, Milo cresce in fretta. Ha ragione Silvia, mi assomiglia moltissimo.
Posso anche essere frustrato e arrabbiato per la situazione in cui il mio lavoro mi ha fatto finire, ma non posso far ricadere tutto questo anche su mio figlio e su Silvia. Quindi, per quanto sia stanco, sfinito e questo pancione ridicolo non la smetta di brillare, cerco di fare di tutto per essere presente per loro.
È di nuovo estate, qui nel deserto fa un caldo torrido, ma per ora non possiamo permetterci altro se non una piscinetta gonfiabile. Milo sembra apprezzarla molto.
E anche Silvia.
Ok, anch'io ho passato un po' di tempo in panciolle nella piscinetta. È sorprendente come un po' d'acqua fresca possa fare tanto contro quest caldo...
Nacho in questo periodo è spesso furtivo, lo vediamo spesso bisticciare con il nuovo gatto dei vicini. Lui è un gatto territoriale, non gli piacciono i nuovi arrivati.
Silvia: sei sicuro di star bene? Facendo qualche conto, dovresti quasi essere...
Stuart: sto bene, non preoccuparti.
Ma, come al solito, era Silvia ad avere ragione.
Poco dopo ho iniziato ad avere le doglie, come si fa a resistere a qualcosa di così doloroso? Ormai speravo solo che tutto questo finisse presto...
Ah, quindi vedi che non ero solo io ad andare nel panico?
Medico: ed eccola qui, una splendida bambina verde smeraldo!
Anche per il parto il medico che mi aveva seguito era lo stesso che mi era stato indicato dal mio collega. Per lo meno lui sembrava sapere che fare...
Un po' titubante, ho preso la piccola aliena in braccio. Non sapevo di preciso come avesse fatto a nascere, non sapevo neanche certo che biologicamente fosse anche figlia mia oppure no. Però era comunque cresciuta dentro di me per mesi e mesi, ed era così indifesa...
Non avevo idea di come avremmo fatto a crescerla, gli alieni mangiano le stesse cose degli umani? E come avremmo fatto a non creare il panico tra la gente che l'avesse vista?
Quei problemi me li sarei posti più avanti, in quel momento volevo solo stringerla stretta e farle capire che era al sicuro con me.
L'abbiamo chiamata Luna, te la presento.-------------------------------------
Per chiudere, ho voluto fare gli screenshots degli stati umorali legati alla gravidanza aliena. Li trovo esilaranti, e voi?
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Capitolo11.1:
Manuale dei piccoli alieni
Silvia: certo che è proprio... verde.
Quando la piccola Luna è arrivata a casa, Silvia ha provato a visitarla per cercare di farsi un'idea di cosa dovessimo aspettarci. La maggior parte degli organi sembrava analoga ai nostri, le uniche differenze che era riuscita a notare erano il colore della pelle, gli occhi monocromatici e le orecchie a punta.
Almeno il problema di cosa mangiasse si è risolto in fretta, a quanto pare posso allattarla io. Questa faccenda si fa sempre più strana...
Aliena o no è una bambina vivace, non c'è che dire.
Milo invece non sembra molto felice della novità, ha fatto i capricci tutto il giorno. Su, presto avrai una sorellina con cui giocare, non sei contento?
In tutto questo dobbiamo ricordarci di non trascurarlo, anche lui ha ancora bisogno di noi dopotutto. Silvia in tutto questo è fantastica, nonostante tutte queste stranezze ha sempre accettato di starmi vicino e aiutarmi senza battere ciglio. È davvero una donna forte, ogni giorno me ne convinco di più.
Ritornato al lavoro, ho puntato al primo collega pretendendo spiegazioni. Avevo una piccola aliena in casa, come facevano a nascondermi ancora i dettagli?
Stuart: volete spiegarmi che sta succedendo? Non ne posso più, sapete? Se continua così sarò costretto a contattare le autorità competenti!
Collega: ... calmati un secondo, così non risolviamo nulla.
Ho così scoperto che quella degli alieni era una specie parassita, avevano bisogno di altre specie senzienti per riuscire a riprodursi. Devono quindi cercare un pianeta abitato da una specie adatta, "inseminarne" gli abitanti e lasciare che crescessero i loro piccoli, mentre loro continuavano a viaggiare verso altre destinazioni.
Lo scopo del laboratorio invece era quello di fornirgli una base di attracco e di fornirgli i materiali di cui avevano bisogno. Tutte le analisi e le sintesi che facevamo, i macchinari che assemblavamo e la raccolta di risorse avevano quest'unico scopo. I dipendenti umani, poi, erano gli esemplari perfetti da essere impollinati perché sapevano già della loro esistenza, quindi erano le persone più adatte per crescere i loro piccoli.
Gli alieni erano in grado di mimetizzarsi perfettamente con la specie autoctona del pianeta in cui si trovavano, al punto da non essere riconoscibili se non dopo un esame medico attento. Sembrava che ormai almeno l'1% della popolazione terrestre fosse in realtà costituita da alieni sotto mentite spoglie, tutti nati in quegli ultimi dieci anni, da quando quella colonizzazione subdola aveva avuto inizio.
Quasi tutti i miei colleghi del laboratorio erano passati per le stesse esperienze capitate a me, ma nessuno faceva niente perché...
Collega: possono modificarti la memoria. Se pensassero che sei diventato una minaccia, ti cancellerebbero la memoria e ricomincerebbero tutto da capo.
Stuart: e che possiamo fare?
Collega: ora come ora, non molto. Ma, continuando a lavorare per loro, forse potremmo avere qualche speranza. Imparando come funziona tutta questa tecnologia aliena potremmo riuscire a mettere insieme qualcosa che ci torni utile, no? O, almeno, questa è l'unica soluzione a cui siamo riusciti a pensare.
Cancellareci la memoria... non c'è che dire, quegli alieni erano furbi. Ci avevano incastrato per bene, costringendoci a fare esattamente quello che volevano e senza darci spazio per opporci.
Ma doveva esserci un modo per uscirne, doveva esserci. E, costasse quel che costasse, l'avremmo trovato!
Edited by §HermioneSims§ - 1/8/2019, 16:23.
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