The Creed Legacy

The Creed Legacy
Capostipite: Sadie Creed, Adulta
Fondo di partenza: 1800 soldini
Erede: il primogenito

Avete presente quando si chiede a un bambino di disegnare una casa? Due linee parallele - i muri - al cui interno ci sono una porta e una finestra, sovrastate da due linee oblique - il tetto. Ecco, quando sono arrivata davanti a casa mia ho pensato che fosse stata disegnata da un bambino e che, ovviamente, fosse uno scherzone. La vedete? Si quella roba dietro di me. Esatto, quella.
Ma sorvoliamo un attimo sulla mia graziosa abitazione senza un collegamento con l'acqua corrente perchè non vi ho ancora raccontato chi sono, mi presento: Sadie Creed, appena trentenne, amante della natura e della musica. Sogno nel cassetto? Una famiglia numerosa che assista ai miei spettacoli. Quali spettacoli vi state chiedendo? Quelli per cui mi sono trasferita qui, una città di cui sento parlare sin da bambina ma che non avevo mai visitato. Ebbene si, ne sento parlare da sempre perchè quella incantevole, adorabile, romantica casetta in mezzo al nulla è la mia eredita, o meglio l'eredità che mi hanno lasciato i miei nonni e che su carta era descritta come "Abitazione situata su appezzamento di terreno di proprietà della Sig.ra Creed Sadie". Ora, intanto signora lo dite a qualcun altro, lo so che è elegante ed educato darmi della signora ma no, grazie. Poi voi chiamereste quella cosa li abitazione? Vi faccio vedere l'interno, fatemi sapere se potete ancora chiamarla abitazione:

Non trovate più corretto "abbiamo buttato due cose usate in una baracca, ora arrangiati"? Anche io! Ma se c'è una cosa che ho imparato dalla mia famiglia, anzi due, è che a caval donato non si guarda in bocca e che un sacrificio per seguire i propri sogni si può anche fare. Insomma sono qui con uno scopo e lo voglio raggiungere: seguire le orme di mia nonna e diventare una grande attrice di teatro e questa città di provincia è in realtà rinomata proprio per questo tipo di carriera per cui eccomi qui, pronta, carica ed entusiasta. Se inseguire i miei sogni significa dormire su una brandina, scaldare il cibo su un forno sgangherato e approfittare dei locali pubblici nei dintorni per lavarmi i denti... Avanti tutta! Sono fiduciosa che tutto questo sarà solo una fase di passaggio a cui un giorno penserò con il sorriso.
Ma, a proposito di sorrisi, parliamo subito del lato positivo di vivere su una strada che collega il centro città alla campagna: è la via che scelgono tutti gli amanti della corsa - e ho imparato in poco più di un paio d'ore che qui praticamente tutti corrono. E gli amanti della corsa a quanto pare sono una serie infinita di manzi che hanno la brillante idea di fermarsi a fare due chiacchiere. Chi sono io per mandarli via? Insomma, anche l'occhio vuole la sua parte, se non posso rifarmi la vista su una villa con piscina fatemi almeno ammirare gli sportivi locali a cui vorrei chiedere, seriamente, se ci passano dalla porta di casa con tutti quei muscoli.
Non ricordo i loro nomi, ammetto che ero un tantino concentrata da altro, ma ecco a voi Manzo1, che si è girato a guardare il sedere di un'altra tizia che correva mentre parlava con me, cafone!

E Manzo2, che mi ha salutata facendomi presente che il suo compagno lo aspettava a casa per cena. Ho sentito proprio una vocina interna che commentava "bene Sadie, due flop su due in meno di un'ora è un record anche per te".

Non ho però avuto tempo di chiedermi se il problema sono io o sono gli altri perchè alla porta ha bussato il "Comitato di benvenuto", un'inaspettata sorpresa che all'inizio mi ha destabilizzato, pensavo che solo nei film i vicini portassero un dolce accogliendo il nuovo arrivato nel quartiere.
Quindi ecco a voi, nell'ordine: TiziaConLaTorta, a quanto pare visitare le persone NON le piace ma al comitato serviva un'ottima cuoca - LaFiccanaso, che mi ha abbracciata esordendo con "ma sei la nipoteeeeeee diiiiiii" e riportandomi in meno di due secondi dettagliati aneddoti sulle tre generazioni passate della mia famiglia - IlVicinoCheTuttiVorremmo, cordiale e disponibile, nato e cresciuto in questa cittadina, dopo aver visto l'interno della mia capanna mi ha già indicato il nome di un idraulico a cui far allacciare i sanitari se mai avrò i soldi per comprarli - Hipster, l'artista incompreso, proviene da un paese estero e, come me, spera di far carriera nel mondo del teatro.

TiziaConLaTorta, meglio conosciuta come Ulrike ma scoprirete che io e i nomi non andiamo affatto d'accordo, a quanto pare non è l'ottima cuoca che millantava di essere ma, di nuovo, a caval donato non si guarda in bocca e nella condizione precaria in cui mi trovo - per fortuna almeno un lavoro mi sono assicurata di averlo prima di trasferirmi - questa torta diventa improvvisamente buonissima e il mio pasto principale per i prossimi giorni se faccio attenzione a conservarla con cura.

Andato via il comitato di benvenuto è sorto un altro problema a cui davvero non avevo pensato, dando per scontato che insomma almeno un bagno ci fosse, magari esterno, magari uno di quelli chimici che usano ai concerti.... Niente, nada, nisba, niet. Così, al calar del buio e con passo felpato, mi sono diretta in questo meraviglioso cespuglio: si fa di necessità virtù, non giudicatemi.

Tuttavia, per quanto io sia un'amante della natura e il mio umore tragga beneficio da una bella passeggiata nel verde, mi sono avventurata in città alla ricerca di qualche comfort che prevedesse meno rischi di farmi pungere il sedere da un insetto.
Come una falena mi sono lasciata attirare dalle luci del pub locale, un posticino calmo e pulito. Ora, sono praticamente rimasta con appena 65 soldini, ma la mia anima educata - sia essa dannata! - mi impone di consumare prima di andare in bagno per non passare per l'accattona del villaggio. Studio attentamente la situazione, optando per attaccare bottone con i miei futuri concittadini: sguardo perso, occhioni da cerbiatto sgranati e aria smarrita spero funzionino per farmi offrire un drink e avere la scusa per andare alla toilette.

"Serata uomini, gli uomini hanno i drink scontati!"

Che sia la mia serata fortunata? Dopo alcune chiacchere di circostanza mi siedo al bancone insieme alla versione adulta e arrabbiata di Jacob Black e all'UomoGatto, e... Track! La vedete quella freccia rossa? Ci tenevo proprio a evidenziarvelo perchè è intervenuta lei, la BaristaRompiScatole, che mi piazza davanti una bevanda senza che nessuno le chiedesse nulla e, ovviamente, da pagare a mie spese perchè i miei due compagni di avventura non sembrano intenzionati a offrire nemmeno una nocciolina alla nuova arrivata in città.

Mi arrendo all'evidenza di restare con un saldo di 44 soldini e la certezza che sopravviverò di avanzi di torta alla frutta per le prossime settimane. Tuttavia, la mia missione di sta sera era quella di riuscire a guadagnare un bagno e così lascio ai loro discorsi i ragazzi e mi dirigo al bagno, per scoprire al mio ritorno che un certo cafone da me ben conosciuto non solo mi aveva preso il posto, ma si stava anche bevendo il mio drink! Lo riconoscete? Dalla rabbia mi ricordo anche il suo nome, perchè di certo non si merita il soprannome di Manzo1: ecco a voi Marcus, da questo momento il CafoneMaleducato!

Per fortuna mi imbatto in qualcuno che si ricorda ancora che cosa sono cortesia e cavalleria e, trovandomi spaesata all'uscita del bagno che guardo con orrore il mio drink costato ben 21 soldini che viene ingurgitato dal CafoneMaleducato, mi convince con qualche storia buffa a giocare insieme a lui a una versione alternativa di jenga dove un simpatico lama minaccia di finirmi in testa da un momento all'altro. Il RagazzoGentile, di cui casualmente mi ricordo il nome - Cameron, ha qualche anno meno di me e sta concludendo il college, pronto a immergersi nel fantastico mondo del lavoro.
Gioco con Cameron per un'ora intera, dimenticandomi del cafone, del fatto che a casa non ho un bagno e che tra pochi giorni inizia il mio nuovo lavoro nel mondo dell'intrattenimento: finalmente la mia testa si rilassa e la serata sembra finire troppo velocemente, ma la stanchezza inizia a farsi sentire e la mia comodissima brandina mi aspetta.

Nei giorni seguenti cerco di sopravvivere come meglio posso, destreggiandomi tra gli impossibili orari di lavoro, i nuovi colleghi e la soglia di povertà che sto vergognosamente rasentando. Per fortuna la natura non mi ha mai tradita e mi affido ai prodotti della terra che mi circonda per mettere qualcosa sotto i denti: dite che funghi ripassati in padella con qualche goccia di limone possano essere la mia dieta per le prossime settimane o finirò in ospedale? Credo proprio che lo scopriremo solo vivendo!

Fortunatamente non sono una persona che si abbatte facilmente e poi, se l'ultima neve di questa fresca primavera mi viene a dare il benvenuto nella mia nuova vita, come posso non essere felice?

Continuano le mie peripezie alla ricerca di modi semplici per sopravvivere sborsando meno soldini possibili. Mi metto, dunque, a fare cose che non avrei mai detto fossi in grado nemmeno di pensare, come ad esempio scavare sotto a rocce che mi sembrano promettenti, ottenendo niente meno che un piccolo quarzo che mi piange il cuore a vendere perchè è rosa e sfavillante, oppure andando a pesca. Ebbene si, al pub dell'altra sera tra le varie chiacchere sono emerse indicazioni sulle zone più pescose della cittadina e mi sono detta... Perchè non provare? Non è nemmeno andata troppo male: una trota, un pesciolino carino che mi rifiuto di mangiare e un forziere. Quando ho visto il forziere mi si sono illuminati gli occhi e hanno assunto la stessa forma del simbolo del dollaro, avete presente come succede a Zio Paperone? Peccato che all'interno del bauletto non c'era nessun tesoro dei pirati nascosto ma... Dell'uva! A questo punto meglio di nulla, varierà comunque la mia dieta fatta di funghi conditi con il limone.

Scopro comunque con piacere che nei dintorni non mi ritengono più una sconosciuta ma, anzi, sono diventata una fonte di consigli amorosi, una specie di posta del cuore all'interno di una baracca fatiscente.
Così le mie serate iniziano a diventare meno monotone mentre, affacciata alla finestra - l'unica che ho - mi diverto a guardare gli strani abitanti di passaggio, come questa signora che non ha controllato il meteo prima di uscire, e al contempo a rispondere ai messaggi che arrivano. Al povero Gunther, l'Hipster, sconsiglio vivamente di frequentare Lavina di cui al pub ne ho sentite di cotte e di crude.
è un messaggio però a farmi particolarmente felice: Cameron, il ragazzo che mi ha salvato la serata al pub, mi propone un appuntamento... Ci impiego meno di 10 a secondi a rispondere che si, ci sarò!

Nemmeno a farlo apposta indosso una camicetta country che fa il paio con l'ambiente rustico in cui mi incontro con Cameron, un ranch pieno di cavalli stupendi. Una piccola parte della struttura è stata trasformata in un grazioso localino in cui io e Cameron ci accomodiamo e, proprio come l'altra sera, iniziamo a conversare conoscendoci meglio. Cameron - si, il suo nome me lo ricordo bene - mi racconta dei suoi studi nel ramo dell'informatica e dei suoi sogni di programmatore di videogiochi.
Tuttavia non sono del tutto concentrata, lo ammetto, iniziano a farsi sentire le preoccupazioni che sto cercando di gestire da quando sono arrivata: la baracca in cui vivo, il lavoro in cui sto cercando di metterci anima e corpo, non sapere se a fine giornata avrò qualosa da mangiare.
Cameron se ne accorge e, anche se è scocciato, non lo da a vedere, anzi mi supporta quando un impiegato del ranch entra tutto trafelato alla ricerca di chiunque sia in grado di dare una semplice lezione di equitazione a un bambino a causa dell'assenza improvvisa del maestro.
Io mi faccio avanti, consapevole che ho pochissima esperienza e che quel poco che so risale alla mia infanzia, ma verrò pagata, seppure poco, e tutto aiuta ad arrivare a fine giornata. Così ringrazio Cameron, guadagnando ben 95 soldini extra.

Cameron ha provato ad aspettarmi, ho trovato un suo messaggio che me lo confermava, ma quando rientro nel locale del ranch se n'è ovviamente andato, ma di certo non lo biasimo, gli ho tirato picche in faccia, anche se per una buona causa. Il mio umore migliora leggermente quando una signora inizia a grigliare dei fantastici panini e li lascia a disposizione di tutti. Le mie papille gustative sono in visibilio per questa prelibatezza e il mio stomaco vorrebbe piangere dalla gioia.

PS: ho mangiato anche quello del tizio accanto a me, d'altronde chi dorme non piglia pesci, o dovrei dire che chi fa i compiti non piglia panini?

Tra i vari messaggi che mi arrivano in una sera di fine primavera me ne arriva uno di Barista2, ovvero della barista che aveva iniziato il turno al pub dopo quella simpaticona che mi aveva dato da bere un drink costosissimo senza che io chiedessi nulla. Barista2 al contrario si era dimostrata educata e gentile e allontava con fare severo i clienti più molesti, minacciandoli di metterli nel mixer per il prossimo cocktail. Anche lei conosceva i miei nonni ma, al contrario della Ficcanaso, non era interessata a fare del gossip.
Praticamente, dal nulla, mi comunica che è stata contattata per passarmi una ingente eredità... Coooosa? Soldi, per me? Davvero? Fermi tutti, dov'è la fregatura? Le chiedo immediatamente quali sono le condizioni e a quanto pare queste erano le condizioni per ottenere i soldi: chiedere quali erano le condizioni!
L'eredità non è così mirabolante come sembrava dalle premesse, ma 2000 soldini in questo momento mi sembra un gruzzolo a cui non potevo nemmeno sperare!
Non so come funzioni la legge in questo posto ma ringrazio qualsiasi divinità per la possibilità, finalmente, di avere un bagno funzionante in casa!

Decido così, consapevole che potrò farmi una doccia senza restare puzzolente come un caprone per giorni, di uscire a fare quello che fanno tutti i locals, ovvero jogging!
Non avrei mai detto di apprezzare la fresca brezza degli ultimi giorni di primavera mentre corro e sudo eppure la gioia che provo nel sapere che qualcosa sta andando per il verso giusto mi fanno davvero apprezzare anche la fatica fisica che ho sempre evitato come la peste.

Cameron - sia lodata la tenacia di questo ragazzo - mi richiama per propormi un'altra uscita, questa volta in una zona fuori città al limitare con il deserto dove ringrazio nuovamente di potermi fare una doccia al rientro perchè sto sudando anche sotto le unghie.
Cameron è davvero un ragazzo dai modi di altri tempi, sempre cortese ed educato... Forse troppo. Non fraintendetemi, è una persona speciale che non mi fa mai sentire in difetto, tuttavia non sento scoccare quella scintilla d'attrazione che mi invoglia a fare un passo in più e a non essere solo amici e, ironia della sorte, mi sembra di cogliere lo stesso da parte sua. Forse è ancora presto per trarre delle conclusioni affrettate, mi darò il tempo giusto per conoscerlo meglio e, come si dice, se son rose fioriranno.

Scopro anche di non essere una cuoca terribile come temevo, inizio a prepare piatti leggermente più elaborati di pane spalmato di maionese con una fetta di prosciutto sopra: sarà la fame o più probabilmente il potersi procurare pochi ingredienti che aguzzano ingegno e fantasia, anche in cucina. Approfondisco inoltre la mia predisposizione alla malizia, sicuramente nata in ambiente lavorativo dove devo farmi furba e non lasciarmi mettere i piedi in testa: bè cari miei, avete voluto rompere le scatole, avete in cambio viò che vi meritate!

Gunther un giorno mi contatta per ringraziarmi del mio consiglio riguardante Lavina, a quanto pare non era la persona adatta a lui, così ne approfitta, come se avessi superato una sorta di test, a unirmi al club degli avanguardisti di cui fa parte. Accetto subito, mi dico che deve essere il club ideale per avanzare nel mondo dell'intrattenimento!

E arriva la nota dolente: indovinate chi è la presidente del club? Proprio lei, LaFiccanaso! Mi invitano subito a un evento e, armandomi di tutta la santa pazienza, accetto e li raggiungo, pronta a subire il suo solito terzo grado.

Eccoci qui riuniti insieme, gli Avanguardisti come i nuovi Avengers, in un internet caffè dalle fattezze moderne e dallo spirito ribelle, proprio come noi. Gunther mi presenta tutti quelli che non conosco già, consapevole anche lui che mi sarò dimenticata i nomi di tutti qualche secondo dopo e che ho già coniato dei soprannomi adatti: LaSirenetta, un'adolescente dai brillanti capelli azzurri come il mare, e Pelandrone, no studioso talmente affatticato dalla vita da camminare trascinandosi.

Pelandrone e Sirenetta mi fanno compagnia mentre metto le mani su un prezioso computer, probabile cimelio di guerra visto il rumore di elicottero pronto al decollo che esce dalla ventola, portandomi avanti con il lavoro: mi hanno chiesto di scrivere delle barzellette da portare al prossimo incontro a teatro. Mi preoccupo leggermente che questo lavoro non sia quello che mi aspettavo ma, da inguaribile ottimista, ci metto tutta me stessa sperando di ottenere una promozione e una carriera che mi porterà sempre più vicina a calcare il palco dei grandi teatri del mondo.

Quando finisco di scrivere le barzellette più comiche mai sentite sul pianeta terra mi dirigo nella sala dove tutti gli altri sono riuniti a mangiare e bere e, proprio quando sto per fare capolino, intravedo una figura a me ben nota: IlCafone! Eccolo li che si atteggia, facendo gli addominali in mezzo al locale per attirare gli sguardi che, con leggera perfidia, noto che non arrivano.
Non ho intenzione nè di farmi vedere nè di scambiare inutili convenevoli, quindi aspetto che si immerga nel suo sport preferito - voltarsi per guardare il sedere delle altre - per avvicinarmi al bancone, afferrare i suoi cannoli e il suo caffè e dirigermi al tavolo insieme agli membri del club!

Ritorno a casa con questa piccola vittoria tra le mani e il gusto dei cannoli più gustosi mai assaggiati ancora sulle labbra... O sarà il sapore della vendetta? Bè, così impara a fare il cafone e a rubarmi addirittura il drink, la prossima volta che lo incontro potrei quasi quasi fargli lo sgambetto o, ancora peggio, fargli notare che trovo i suoi addominali sgonfi e poco attraenti.
I miei notturni piani diabolici vengono interrotti da qualcuno che bussa alla porta. Mi affaccio alla finestra, pronta a lanciare l'unica arma in mio possesso - una pentola, in pieno stile Rapunzel - ma il ragazzo che vedo fuori non mi sembra un serial killer. Bè, scommetto che iniziano così tutte le storie con un tragico epilogo: sembrava una brava persona, salutava sempre!
Il mio sarà un infausto destino o la mia bontà verrà ricompensata per aver salvato qualcuno dal gelo?

Spoiler: la mia bontà è stata ampiamente ricompensata!

Ma andiamo in ordine. Bussano alla porta a notte inoltrata, scorgo un ragazzo che, infreddolito, si sfrega le mani e continua a bussare come se dall'apertura della porta della mia catapecchia dipendesse la sua vita. Non posso ignorarlo, non quanto in fondo in questa cittadina ho trovato supporto anche da chi non mi conosceva affatto per cui, da cittadina modello, apro la porta e, signore e signore: è un colpo di fulmine!
RagazzoMisterioso si rivela essere Paolo, atleta (stranamente) e appassionato di musica: se l'attività fisica non mi entuasiasma affatto, al contrario la musica è la mia grande passione, tanto che molte volte ho rivalutato la mia carriera e l'intenzione di abbandonare i sogni di attrice e seguire la via he mi porerà a strimpellare la chitarra o far scorrere le dita su un pianoforte per ore e ore. Ma, mi sto perdendo, ritorniamo a noi e a come ho scoperto queste cose di Paolo in meno di un'ora. Mi ha spiegato che la mia casa - è stato così carino da definirla casa e non bettola - è la più vicina alla strada dove la sua macchina si è fermata, il cellulare è scarico e, con il rischio di vedersi additato come serial killer, cosa che avevo effettivamente pensato, si è fatto avanti per chiedere aiuto.
Gli presto ovviamente il telefono e appurato che il carroatrezzi potrà venire a prenderlo soltanto dopo un'ora, passiamo il tempo a chiaccherare. Vive in un appartamento condiviso con due ragazze e un ragazzo, lavora nell'ambito dello sport e nemmeno per un secondo giudica negativamente l'evidente stato di povertà in cui mi trovo in questo momento della mia vita, anzi. Quando è il mio turno di raccontarmi chi sono e cosa faccio, loda la mia tenacia e la mia forza di volontà. Parliamo delle ultime uscite musicali, dei dischi che ancora possediamo dall'adolescenza e dei nostri gusti: non vorrei ripetermi ma credo di aver davanti a me la mia anima gemella, se non è stato un colpo di fulmine questo allora davvero non so cosa possa esserlo.

Prima che il clacson del carroattrezzi interrompa la complicità che si è creata, Paolo si avvicina e mi saluta con un bacio che non riesco proprio a rifiutare ma che mi sento di ricambiare con tutta me stessa.

Tuttavia c'è una persona che si è dimostrata fino adesso davvero dolce ed educata nei miei confronti, per questo accetto, pochi giorni dopo, l'invito di Cameron a raggiungermi per passare del tempo insieme. Come dirvelo senza troppi giri di parole... Non riesco proprio a trovare la compatibilità tra me e lui, non come l'ho sentita con Paolo.
Non sento i brividi, non sento il formicolio alle mani e le farfalle nello stomaco. E poi, devo dirvelo, Cameron ha un carattere un po' difficile: è arrivato furioso per gli affari suoi e mi ha piantato una discussione basata sul niente, come se volesse portarci a litigare.
Mi sono dimostrata calma e adulta anche se a momenti volevo sbatterlo fuori di casa.

In fondo, però, è un buon ragazzo e con qualche battuta ben assestata si è calmato e anzi mi ha ringraziata per averlo sopportato e aiutato... Mi ha ringraziata talmente bene che mi sono ritrovata le sue labbra sulla mia bocca senza che me ne accorgessi!
Tuttavia, seppure quel bacio non sia affatto stato brutto, ha rivelato a entrambi che non era quello che volevamo, come se fosse stato un test per giungere alla stessa conclusione: potevamo essere dei buoni amici ma non avremmo mai potuto avere qualcosa di più.

La vita nelle settemani che seguono l'incontro con Paolo e l'epifania che ha colto me e Cameron sono piene di attività, a partire dal mio lavoro. Finalmente vengo promossa e inizio a farmi conoscere, mi viene permesso di aprire gli eventi al teatro locale con delle brevi performance per cui mi impegno davvero con tutte me stessa, seppur l'outfit con cui mi obbligano a presentarmi sia certamente discutibile.

Paolo, da quella prima notte, non ha mai smesso di cercarmi e, anzi, presentarsi a casa mia a orari improponibili è diventata una sorta di "cosa" che ci unisce e ci fa sorridere come ragazzini. Da RagazzoMisterioso passa quasi subito a essere UomoDeiSogni e, dopo innumerevoli chiacchierato a chiaro di luna, mi invita finalmente al nostro primo appuntamento ufficiale: per due amanti della musica non c'è niente di meglio di un locale dove ballare, cantare e... Testare la tenuta degli sgabuzzini. Non giudicatemi, una ragazza ha le sue necessità!

La scintilla che scatta tra me e Paolo quando siamo insieme si trasforma praticamente subito in un incendio e, come tutti gli incendi, va domato, per cui quando non troviamo uno sgabuzzino approfittiamo persino di luoghi ancora meno canonici, come i graziosi cespugli che adornano i parchi della città, suscitando lo sdegno dei vicini quando pensiamo di essere furtivi ma in realtà non lo siamo affatto.

Gunther, l'Hipster con cui ormai ho stretto una bella amicizia, mi comunica in uno di questi momenti inopportuni che secondo lui Paolo è davvero in gamba: mi trattengo dal rispondergli che lo sto testando con mano che si, lo è

Si dice però che la fortuna sia cieca e che la sfiga ci veda benissimo e, infatti, il mio fantastico bagno decide di mettersi di traverso rompendosi un giorno si e un giorno anche. Non ho di certo soldi per contattare un professionista che lo aggiusti così, con IlVicinoCheTuttiVorremmo che mi guida in vivavoce, provo da sola ad aggiustarlo e, per qualche miracolo, ce la faccio a non allagare la casa.

Anche Paolo però ci si mette e mi coinvolge in una discussione che riguarda una certa Francine, che mi sta antipatica già dal nome ovviamente. Vuole farmi ingelosire o è davvero interessato a un'altra?

Paolo mi raggiunge la stessa notte, come nostra consuetudine, spiegandomi che si sente un idiota ad avermi inviato quel messaggio ma che si è impanicato quando ha capito quanto io gli piaccia e che di solito, quando gli succede, cerca subito una via di uscita prima di trovarsi invischiato in una relazione. Lo capisco, siamo entrambi evasivi (ndr: hanno entrambi il tratto amanti della musica ed evasivi) e le relazioni con le etichette ci spaventano. Tuttavia, visto che a tutti e due è ormai chiaro che sta succedendo qualcosa tra noi, decidiamo con cautela di provarci e vedere come va.

Un ottimo modo per sugellare questo accordo? Testare se la mia doccia può contenerci entrambi!

Così le settimane passano, la primavera lascia il posto all'estate e io e Paolo siamo più uniti che mai, non decide di piantarmi in asso nemmeno quando un virus intestinale mi colpisce e finisco con il vomitargli improvvisamente sulle scarpe.
Lui, carino e premusoso, mi accomoda sulla brandina che uso ancora come letto e mi mette forzatamente a riposo occupandosi di pulire il macello che ho combinato. Io, vergognandomi come una ladra di non aver avuto il controllo del mio corpo, sono quasi tentata di nascondermi per sempre in un eremo sui monti al limitare della regione, ma Paolo, chiamandomi affettuosamente l'Esorcista, mi conforta rassicurandomi che non sarà un malessere a farlo scappare a gambe levate.

Il malessere, però, inizia a diventare fastidiosamente presente e, ancora settimane dopo, dopo ogni pasto finisco irrimediabilmente con la testa dentro al water e le budella attorcigliate su loro stesse.
Qualquadra non cosa, è ormai evidente, così faccio una cosa che non mi sarei mai aspettata di fare, o almeno non ora. Sgusciando furtivamente in farmacia compro un test di gravidanza...

...Avete già indovinato, vero? Positivo, talmente positivo che la barretta che è comparsa sullo stick è così colorata da sembrarmi luminosa.
Proprio in quel momento ricevo uno strano invito da Paolo... Non è un amante dei mercatini eppure è proprio li che vuole andare... Che sia la scusa per dirmi qualcosa? Bè, caro Paolo, ho come l'impressione che qualsiasi cosa tu mi voglia dire, la notizia più scioccante sarà la mia!

Il fatidico giorno è arrivato, l'incontro con Paolo al mercatino delle pulci: per non farci mancare nulla piove, come se il meteo avesse deciso di rispecchiare pienamente il mio stato d'animo.
Sono preoccupata che alla notizia della gravidanza Paolo scappi a gambe levate, d'altronde eravamo d'accordo di frequentarci senza drammi e invece eccomi qui, con un pancino lievemente tondeggiamente che nascondo abilmente sotto ai vestiti.

Paolo mi accoglie con un gran sorriso e la sua solita energia positiva, io invece sembro un cerbiatto abbandonato sul ciglio della strada ma mi faccio forza e apro bocca prima di pensarci troppo e fare dietro front.

"Sono incinta!"

"Conviviamo?"

Restiamo entrambi con la bocca aperta dopo la rispettiva esternazione. Paolo a quanto pare voleva incontrarmi per propormi di convivere e il mercatino delle pulci era la scusa per dare un'occhiata a qualche mobile di seconda mano. Lui scoppia a ridere, io scoppio a piangere. Gli faccio nuovamente presente che, per come siamo fatti, stiamo rischiando così il tutto per tutto, potrebbe andare bene come diventare un autentico disastro.

Proviamoci.

E così ci proviamo. Paolo si accorda con i suoi coinquili, tra cui scopro esserci IlCafone che, a quanto pare, è il suo migliore amico. In settimana radunerà le sue cose e, approfittando che il terreno sul quale sorge la mia baracca è di proprietà, cercheremo di sistemarla per ottenere un'abitazione se non suntuosa per lo meno dignitosa.

Ci abbiamo messo tutta l'estate per sistemarla ma, con l'aiuto dei vicini e con i mobili recuperati al mercatino di cui Paolo, al contrario di quanto pensassi, è un assiduo frequentatore, abbiamo ottenuto una piccola casetta che ci permetterà di vivere con più tranquillità la nostra avventura.
Certo, ci sono solo due sgabelli per mangiare, non abbiamo un divano, la nursery per il bambino è praticamente vuota, non abbiamo le tende se non in bagno, i lampadari non esistono e abbiamo le lampadine penzolanti grezzamente dal soffitto, ma considerando da dove sono partita questa mi sembra la casa dei sogni.
Paolo si rivela essere l'uomo dei miei desideri, si prenda cura di me - di noi - e della casa come fosse sempre stata sua.

Anche le vicine sono molto felici del suo trasferimento, infatti più di qualcuna si sofferma a osservarlo durante gli allenamenti di cui non può fare a meno, sia perchè la sua carriera dipende dalla sua costanza nel mantenersi in forma, sia perchè se non si allena diventa letteralmente intrattabile.

La musica continua a essere il filo rosso che ci unisce in questa pazza vita e mentre io strimpello lui mi accompagna cantando. Probabilmente, lo ammetto, lo sentono solo i cani da quanto è acuta la sua voce quando tenta di prendere le note alte, ma è talmente carino quando ci prova che va a finire che ridiamo come dei matti.

Intanto ho deciso di applicarmi per essere una madre modello, quindi anzichè comprare libri di favole ne sto provando a scrivere uno io e devo dire che mi sta piacendo fantasticare su principesse coraggiose e animali fantastici. Inoltre gira voce che un editore in città pubblichi praticamente di tutto, sarebbe un sogno riuscere anche a guadagnarci qualcosa per il nostro futuro.
Come vedete la nursery al momento prevede la bellezza di una poltrona a forma di orso e basta perchè non ho davvero resistito a comprarla quando l'ho vista, certo sarebbe stato più saggio prendere un lettino, lo so.
Inoltre, la adibiamo momentaneamente a "stanza del tutto" finchè la creaturina non sarà presente tra di noi, perchè davvero al momento in casa non c'è posto rimanente.

Non pensate che con la gravidanza abbia perso le mie abitudini: dietro casa gli alberi di ciliege sono carichi di golosi frutti rossi e non mi faccio scappare l'occasione, giustificandomi con la scusa che "sono frutti sanissimi che fanno bene al bambino".

A proposito di frutta: questa gravidanza mi ha fatto venire una strana voglia di limoni, più i mesi passano e più mi ritrovo a mangiare limoni. Il gusto aspro aiuta a far passare le nausee che mi accompagnano dal primo giorno, continuo infatti a vomitare praticamente dopo ogni pasto.
Temo che questo bambino nascerà giallo o profumato al limone, come un Arbre Magique.

Gunther, ormai praticamente il mio migliore amico, decide di distrarmi dalle nausee e dai limoni portandomi in un grazioso parco, dove i miei ormoni impazziscono a sentire dei bambini che giocano e ridono per cui inizio anche io a ridere e a saltellare senza alcun motivo valido.

PS: la signora dietro di noi, con la coroncina di fiori in testa, è la stessa signora che aveva cucinato i panini al ranch, spero le venga voglia di farlo anche qui!

Gunther mi propone una partita a scacchi per farmi calmare in quanto passo dal ridere al piangere in breve tempo, sempre a causa degli ormoni, e almeno così mi dovrò concentrare isolandomi dal vociare dei bimbi che giocano poco lontano. Veniamo approcciati anche da una Truffatrice che si spaccia per "Imprenditrice", ci chiede infatti del denaro per una cosa, non ben specificata. Al terzo no da parte di entrambi continua a insistere ma per fortuna è il cellulare a fornirmi la scusa per distogliermi dalla conversazione.
Paolo, evasivo tanto quanto me, non sopporta più il suo lavoro, o meglio non sopporta di essere costretto per troppo tempo in un qualsiasi lavoro. Lo capisco, lo capisco sin troppo bene, per questo gli dico che secondo me dovrebbe cambiare. Se fossi una persona logica penserei che non è il momento giusto visto il bimbo in arrivo ma io e la logica viaggiamo su due binari differenti. E poi, mal che vada, posso sempre dare la colpa agli ormoni per avergli dato un consiglio di melma.

Sistemato Paolo e i suoi dilemmi esistenziali, non appena Gunther si distrae non resisto e vado dai bimbi, che sono più entusiasti degli adulti nell'avvicinarsi al mio pancione e a chiedermi se so già se sarà maschio o femmina.

Vedete anche voi da lontano chi è in avvicinamento? Tra ilCafone che mi lancia occhiate complici e LaFiccanaso che mi propone di andare in discoteca mi dileguo, rientrando alla base prima che qualcuno mi scopra.

Marcus quando non è in giro a rovinarmi le giornate è in palestra con Paolo: che cosa ci posso fare, questi due vanno d'amore e d'accordo. Me li immagino che si danno sostegno a vicenda e che si motivano con frasi surreali tipo "forza fratello, spingi più forte, avanti bro, alza quei pesi" e via dicendo.
In tutto questo Paolo viene anche stalkerato da Manzo2 che immagino voglia allenarsi con lui in un senso che non preveda attrezzi o un pubblico: fortuntamente la sua richiesta viene gentilmente respinta.

L'imprenditrice infine prova a intortare anche Paolo, che ci casca pienamente: per fortuna perde soltanto un soldino, mentre io perdo la pazienza.

Finalmente, finalmente, finalmente, i miei sforzi vengono ripagati e questa volta la promozione è una di quelle serie, una di quelle che mi porterà a calcare i palchi sulle orme delle grandi star.
Peccato che mi facciano presente che la carriera teatrale che intendono loro riguarda solo il ramo della comicità e, per quanto io possa raccontare barzellette e simpatici aneddoti, non è la strada che fa per me. Scelgo quindi di intraprendere la carriera musicale che, comunque, mi ha sempre attirata.

Eccomi qui, ormai alla fine della gravidanza, davanti al mio pubblico preferito: il mio bambino.
Paolo invece? Ha infine optato per la carriera di pittore... Non ne è molto convinto ma diamo tempo al tempo, magari scoprirà un innato talento?