The Creed Legacy

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  1. • Mirage
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    Ciao a tutti, prima di pensarci troppo mi butto in quest'avventura, sia mai che riesca a portarla a termine. Era da un po' che volevo riprendere a giocare con TS di cui sono accanita fan dagli albori e le legacy mi hanno sempre stuzzicato in quanto può davvero succedere l'impossibile e dover accettare tutto quel che viene è una modalità di gioco non così scontata.

    Bando alle ciance, vi lascio con la prima puntata della prima generazione. Come da regolamento vedrete mod solo per quanto riguarda l'estetica dei sim perchè è più forte di me non perdere tempo nel dargli un po' di dignità estetica!

    The Creed Legacy
    Capostipite: Sadie Creed, Adulta
    Fondo di partenza: 1800 soldini
    Erede: il primogenito


    Creedlogo1



    Avete presente quando si chiede a un bambino di disegnare una casa? Due linee parallele - i muri - al cui interno ci sono una porta e una finestra, sovrastate da due linee oblique - il tetto. Ecco, quando sono arrivata davanti a casa mia ho pensato che fosse stata disegnata da un bambino e che, ovviamente, fosse uno scherzone. La vedete? Si quella roba dietro di me. Esatto, quella.
    Ma sorvoliamo un attimo sulla mia graziosa abitazione senza un collegamento con l'acqua corrente perchè non vi ho ancora raccontato chi sono, mi presento: Sadie Creed, appena trentenne, amante della natura e della musica. Sogno nel cassetto? Una famiglia numerosa che assista ai miei spettacoli. Quali spettacoli vi state chiedendo? Quelli per cui mi sono trasferita qui, una città di cui sento parlare sin da bambina ma che non avevo mai visitato. Ebbene si, ne sento parlare da sempre perchè quella incantevole, adorabile, romantica casetta in mezzo al nulla è la mia eredita, o meglio l'eredità che mi hanno lasciato i miei nonni e che su carta era descritta come "Abitazione situata su appezzamento di terreno di proprietà della Sig.ra Creed Sadie". Ora, intanto signora lo dite a qualcun altro, lo so che è elegante ed educato darmi della signora ma no, grazie. Poi voi chiamereste quella cosa li abitazione? Vi faccio vedere l'interno, fatemi sapere se potete ancora chiamarla abitazione:



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    Non trovate più corretto "abbiamo buttato due cose usate in una baracca, ora arrangiati"? Anche io! Ma se c'è una cosa che ho imparato dalla mia famiglia, anzi due, è che a caval donato non si guarda in bocca e che un sacrificio per seguire i propri sogni si può anche fare. Insomma sono qui con uno scopo e lo voglio raggiungere: seguire le orme di mia nonna e diventare una grande attrice di teatro e questa città di provincia è in realtà rinomata proprio per questo tipo di carriera per cui eccomi qui, pronta, carica ed entusiasta. Se inseguire i miei sogni significa dormire su una brandina, scaldare il cibo su un forno sgangherato e approfittare dei locali pubblici nei dintorni per lavarmi i denti... Avanti tutta! Sono fiduciosa che tutto questo sarà solo una fase di passaggio a cui un giorno penserò con il sorriso.
    Ma, a proposito di sorrisi, parliamo subito del lato positivo di vivere su una strada che collega il centro città alla campagna: è la via che scelgono tutti gli amanti della corsa - e ho imparato in poco più di un paio d'ore che qui praticamente tutti corrono. E gli amanti della corsa a quanto pare sono una serie infinita di manzi che hanno la brillante idea di fermarsi a fare due chiacchiere. Chi sono io per mandarli via? Insomma, anche l'occhio vuole la sua parte, se non posso rifarmi la vista su una villa con piscina fatemi almeno ammirare gli sportivi locali a cui vorrei chiedere, seriamente, se ci passano dalla porta di casa con tutti quei muscoli.
    Non ricordo i loro nomi, ammetto che ero un tantino concentrata da altro, ma ecco a voi Manzo1, che si è girato a guardare il sedere di un'altra tizia che correva mentre parlava con me, cafone!



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    E Manzo2, che mi ha salutata facendomi presente che il suo compagno lo aspettava a casa per cena. Ho sentito proprio una vocina interna che commentava "bene Sadie, due flop su due in meno di un'ora è un record anche per te".



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    Non ho però avuto tempo di chiedermi se il problema sono io o sono gli altri perchè alla porta ha bussato il "Comitato di benvenuto", un'inaspettata sorpresa che all'inizio mi ha destabilizzato, pensavo che solo nei film i vicini portassero un dolce accogliendo il nuovo arrivato nel quartiere.
    Quindi ecco a voi, nell'ordine: TiziaConLaTorta, a quanto pare visitare le persone NON le piace ma al comitato serviva un'ottima cuoca - LaFiccanaso, che mi ha abbracciata esordendo con "ma sei la nipoteeeeeee diiiiiii" e riportandomi in meno di due secondi dettagliati aneddoti sulle tre generazioni passate della mia famiglia - IlVicinoCheTuttiVorremmo, cordiale e disponibile, nato e cresciuto in questa cittadina, dopo aver visto l'interno della mia capanna mi ha già indicato il nome di un idraulico a cui far allacciare i sanitari se mai avrò i soldi per comprarli - Hipster, l'artista incompreso, proviene da un paese estero e, come me, spera di far carriera nel mondo del teatro.



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    TiziaConLaTorta, meglio conosciuta come Ulrike ma scoprirete che io e i nomi non andiamo affatto d'accordo, a quanto pare non è l'ottima cuoca che millantava di essere ma, di nuovo, a caval donato non si guarda in bocca e nella condizione precaria in cui mi trovo - per fortuna almeno un lavoro mi sono assicurata di averlo prima di trasferirmi - questa torta diventa improvvisamente buonissima e il mio pasto principale per i prossimi giorni se faccio attenzione a conservarla con cura.



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    Andato via il comitato di benvenuto è sorto un altro problema a cui davvero non avevo pensato, dando per scontato che insomma almeno un bagno ci fosse, magari esterno, magari uno di quelli chimici che usano ai concerti.... Niente, nada, nisba, niet. Così, al calar del buio e con passo felpato, mi sono diretta in questo meraviglioso cespuglio: si fa di necessità virtù, non giudicatemi.



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    Tuttavia, per quanto io sia un'amante della natura e il mio umore tragga beneficio da una bella passeggiata nel verde, mi sono avventurata in città alla ricerca di qualche comfort che prevedesse meno rischi di farmi pungere il sedere da un insetto.
    Come una falena mi sono lasciata attirare dalle luci del pub locale, un posticino calmo e pulito. Ora, sono praticamente rimasta con appena 65 soldini, ma la mia anima educata - sia essa dannata! - mi impone di consumare prima di andare in bagno per non passare per l'accattona del villaggio. Studio attentamente la situazione, optando per attaccare bottone con i miei futuri concittadini: sguardo perso, occhioni da cerbiatto sgranati e aria smarrita spero funzionino per farmi offrire un drink e avere la scusa per andare alla toilette.


    "Serata uomini, gli uomini hanno i drink scontati!"


    Che sia la mia serata fortunata? Dopo alcune chiacchere di circostanza mi siedo al bancone insieme alla versione adulta e arrabbiata di Jacob Black e all'UomoGatto, e... Track! La vedete quella freccia rossa? Ci tenevo proprio a evidenziarvelo perchè è intervenuta lei, la BaristaRompiScatole, che mi piazza davanti una bevanda senza che nessuno le chiedesse nulla e, ovviamente, da pagare a mie spese perchè i miei due compagni di avventura non sembrano intenzionati a offrire nemmeno una nocciolina alla nuova arrivata in città.



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    Mi arrendo all'evidenza di restare con un saldo di 44 soldini e la certezza che sopravviverò di avanzi di torta alla frutta per le prossime settimane. Tuttavia, la mia missione di sta sera era quella di riuscire a guadagnare un bagno e così lascio ai loro discorsi i ragazzi e mi dirigo al bagno, per scoprire al mio ritorno che un certo cafone da me ben conosciuto non solo mi aveva preso il posto, ma si stava anche bevendo il mio drink! Lo riconoscete? Dalla rabbia mi ricordo anche il suo nome, perchè di certo non si merita il soprannome di Manzo1: ecco a voi Marcus, da questo momento il CafoneMaleducato!



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    Per fortuna mi imbatto in qualcuno che si ricorda ancora che cosa sono cortesia e cavalleria e, trovandomi spaesata all'uscita del bagno che guardo con orrore il mio drink costato ben 21 soldini che viene ingurgitato dal CafoneMaleducato, mi convince con qualche storia buffa a giocare insieme a lui a una versione alternativa di jenga dove un simpatico lama minaccia di finirmi in testa da un momento all'altro. Il RagazzoGentile, di cui casualmente mi ricordo il nome - Cameron, ha qualche anno meno di me e sta concludendo il college, pronto a immergersi nel fantastico mondo del lavoro.
    Gioco con Cameron per un'ora intera, dimenticandomi del cafone, del fatto che a casa non ho un bagno e che tra pochi giorni inizia il mio nuovo lavoro nel mondo dell'intrattenimento: finalmente la mia testa si rilassa e la serata sembra finire troppo velocemente, ma la stanchezza inizia a farsi sentire e la mia comodissima brandina mi aspetta.



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    Nei giorni seguenti cerco di sopravvivere come meglio posso, destreggiandomi tra gli impossibili orari di lavoro, i nuovi colleghi e la soglia di povertà che sto vergognosamente rasentando. Per fortuna la natura non mi ha mai tradita e mi affido ai prodotti della terra che mi circonda per mettere qualcosa sotto i denti: dite che funghi ripassati in padella con qualche goccia di limone possano essere la mia dieta per le prossime settimane o finirò in ospedale? Credo proprio che lo scopriremo solo vivendo!



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    Fortunatamente non sono una persona che si abbatte facilmente e poi, se l'ultima neve di questa fresca primavera mi viene a dare il benvenuto nella mia nuova vita, come posso non essere felice?



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