Aridia, strana città

Expansion Legacy

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    Eccomi qui! :)
    Comincio a postare questa Legacy in questo bellissimo forum! :D

    Vi anticipo alcune cose non per giustificarmi, ma perché altrove mi sono state fatte parecchie critiche su questa legacy, quindi vi spiego qui che:
    - La prima coppia della legacy, come da regolamento non è dedicata a nessuna espansione. Serve solo per cominciare. Per questo almeno con loro ho accelerato abbastanza i tempi;
    - Non so se ricordate la velocità della vita di un Sim in The Sims 2. Non è certo regolabile come in The Sims 3, nè tantomeno lunga come quella di The Sims 4. Quindi se notate che le generazioni saranno un po' più brevi delle vostre Legacy è sia per questo che per il fatto che oltre a fare le foto ai Sim, ovviamente, devo anche farli sopravvivere, soddisfacendo i loro bisogni, facendoli andare al lavoro, ecc... cose che richiedono tempo, mentre l'orologio biologico delle loro vite scorre;
    - Penso che ognuno abbia il suo modo di scrivere: chi è breve, chi è lungo, chi mette più dialoghi, chi ne mette di meno... tutti modi diversi e tutti modi belli. Quindi secondo me non serve "forzare" qualcuno a scrivere come scriverei io. Anzi. Proprio il vedere diversi modi di scrivere rende ogni racconto più nuovo e più affascinante. Io la penso così. Se anche voi la pensate così, andiamo d'accordo.

    Ok. Fatte le dovute premesse, cominciamo!
    Preparate i fazzoletti perché mi sa che vi farò venire un po' di nostalgia visto che questa Legacy è fatta con The Sims 2... sarà una Legacy Vintage!





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    EPISODIO 1
    INIZIO GENERAZIONE 1

    Ciao a tutti e benvenuti ad Aridia. Una città che i padri fondatori chiamarono in questo modo perché era una terra molto arida, dunque avevano pensato di commerciare soltanto in manifattura ed artigianato perché sicuramente in agricoltura non avrebbero cavato un ragno dal buco… e invece, guardate qui! Il verde non manca affatto ed è proprio una bella cittadina.
    Diciamo che i padri fondatori sono stati un po’ tirapiedi, dai…


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    Ma questa chi è? Che sta facendo?

    Luisa: Uffa… mi è scappata! L’avevo quasi presa quella farfalla!
    Comunque ciao, mi chiamo Luisa Skorpio e sono nata e cresciuta qui, ad Aridia. Certo non potevo mica crescere a Bellavista, a Fiumefertile o in quella favola di posto di Baia di Belladonna… macché… dovevo nascere in questo paesino dimenticato dalle carte geografiche che si è inventata quella là!

    Ehm… che poi “quella là” sarei solo io, la Dea Iridia, colei che ha creato lei e la sua città, quindi mi dovrebbe essere grata! Ma si può sapere perché noi divinità abbiamo così tanti problemi a farci apprezzare da coloro che creiamo? Non solo li creiamo… questo è pure il ringraziamento! Bah…
    Vabbè scusate… vorrete sicuramente ascoltare ciò che ha da dire. Vi lascio a lei.


    Luisa: Che dire di me? Non sono tanto disordinata, ma neanche maniaca del pulito. Sono estroversa quando serve, solo in determinate occasioni, sono pigra quanto basta (tranne quando sto per perdere l’autobus!), mi piace giocare e divertirmi e sono anche sufficientemente simpatica per quello che mi dicono. Amo l’uomo ingioiellato, il rolex al polso ha il suo fascino… e mi piacciono anche le persone carismatiche. Odio andare al mare perché odio i costumi da bagno. Non li sopporto! Preferisco una doccia o un bagno in vasca anziché riempirmi di sabbia e sale!

    Bene. Abbastanza esaustiva direi.

    Luisa: Volete vedere casa mia? Vi avviso però. Attualmente non ho un lavoro e l’unica casa che posso permettermi è questa.

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    Luisa: Ne approfitto per vederla pure io perché ci sono appena arrivata! Non l’ho mai vista nemmeno io e sono curiosissima!

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    Luisa: Ehm… che dire… una cucina… essenziale.

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    Luisa: Immagino che qui dovrei passare il tempo quando ho bisogno di divertirmi… con la puzza di quello che ho cucinato perché mi trovo nella stessa stanza. Che divertimento.

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    Ma che si lamenta? Se non ha nemmeno uno straccio di lavoro! Ma che devo fare tutto io? Si dice “aiutati che la dea Iridia ti aiuta”. Ringraziasse di avere un tetto sulla testa, intanto. Che poi… guardare la televisione con il profumino di parmigiana di melanzane che aleggia nell’aria non è poi così tanto male!

    Luisa: Sapessi almeno cucinare ci sarebbe un buon profumo…

    Come non detto.

    Luisa: Ecco. Questa dovrebbe essere la mia stanza. Che tristezza… non ho nemmeno un armadio.

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    Luisa: Proviamo il letto…

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    *GNIIIIAAAAAKKKKKK*

    Luisa: Mamma mia… speriamo nel bagno… ah. Questo è.

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    Chissà se si è resa conto che come prima cosa dovrà cercarsi un lavoro… ma… che sta facendo!?

    Luisa: Yuhuuuu! Sta piovendo! Quando mi ricapita un’occasione così? Wooooooo!!!

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    Mamma mia… ma perché? Eh vabbè… aspettiamo che finisca di zompettare sulle pozzanghere e poi chissà, si metterà a cercare un lavoro. Sono una dea dal libero arbitrio pure io in fondo…

    Luisa: Che stanchezza…

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    Stanchezza?! Per due salti sulla pozzanghera? Mah…

    *DLIN DLON*

    E ti pareva che dovevano pure venire a trovarla i vicini di casa! Adesso a tutto penserà tranne al lavoro…

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    Luisa: Accomodatevi! Intanto io vi preparo dei… come dire… gustosissimi ricercati… ehm… panini.

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    Povero ospite che magari si aspetta un panino gourmet e invece si troverà un tramezzino con una fetta di prosciutto scaduto dentro! Scappa finché sei in tempo!

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    A proposito dell’ospite… ma che gli sta succedendo? Cos’è quella strana luce?

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    Luisa: AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!! UN LUPO MANNAROOO!!!! Ehm… buono! Cuccia!! Acchiappa il bastoncino!!

    È un lupo mannaro! Non un cagnolino!!

    Luisa: Uh… sta andando a prendere il bastoncino fuori!

    Ah. E sono scappati anche tutti gli ospiti a quanto vedo. Luisa è di nuovo sola in casa. Chissà se torneranno a trovarla dopo questa esperienza…

    Luisa: Mamma mia… spero di non avere gli incubi stanotte!

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    Ooooh! Queste sono le creature che mi piacciono! Già operative la mattina presto a cercare un lavoro!

    Luisa: Vediamo… commessa in un negozio di dischi. Mh. Mi piace. Potrei approfittare per ascoltare un po’ di musica durante il lavoro, tra un cliente e l’altro. Mi piace proprio! Accetto! La macchina verrà a prendermi tra poco!

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    La mia bambina va a massacrare la gente… uh! Ehm… scusate! Ho sbagliato storia!

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    E dopo il lavoro, non c’è niente di meglio di una passeggiata in centro!

    Luisa: Oh… niente male qui! C’è pure un ballerino di breakdance! Che bravo! Scusami se non ti do un soldo, ma oggi è stato il mio primo giorno di lavoro e ho speso tutto il mio primo stipendio solo per pagare le bollette quindi sono di nuovo una poveraccia!

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    Proprio durante una spettacolare caduta di c… ehm… di deretano a terra di qualcuno che pensava che pattinare fosse facile…

    Robbie: Scusami… sai dove si trova via della Rocca n. 45? Ho una casa da disinfestare.

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    Luisa: E… e tu chi sei? Uno dei Ghostbuster?

    Robbie: Ahahahah… no! Disinfesto le case, ma non dai fantasmi. Dagli insetti.

    Luisa: Ah. Non ti fanno schifo?

    Robbie: Un po’ si… ma sono affascinanti. Sai che le formiche possono trasportare cose più pesanti di loro? Sono molto forti. Poi ho scoperto che c’è una specie di scarafaggio che si accoppia una sola volta nella sua vita. Il mondo degli insetti è molto affascinante. Da quando faccio questo lavoro, vedo anche molti documentari… però non è proprio il mio lavoro ideale per via della stabilità. Ci sono i giorni che guadagno bene e i giorni che non guadagno nulla perché non c’è bisogno di disinfestazione tutti i giorni. Però in attesa di un lavoro più stabile, meglio questo che niente.

    Ma chi è questo? Alberto Angela vestito da Ghostbuster?

    Luisa: Bene. Allora se ho bisogno di disinfestazione di insetti ti chiamo. Io invece ho appena cominciato a lavorare. Faccio la commessa in un negozio di dischi.

    Robbie: Wow! Allora quando vorrò comprare qualche vinile di musica buona, vengo da te!

    Luisa: Collezioni vinili?

    Robbie: Vinili, pellicole di film e libri. Tanti libri. Per me la cultura è tutto. Infatti sono abbastanza acculturato più o meno su ogni cosa. Mi piace la conoscenza e il sapere.

    Luisa: Sai anche cucinare scommetto…

    Robbie: In quello sono quasi maniacale… chi vive con me sa che la cucina è mia e nessuno la deve toccare. Se esco con una ragazza che comincia a volermi cucinare la cenetta, è finita tra noi! Ahahah…

    Luisa: Che bello…

    Robbie: Poi so aggiustare i rubinetti che perdono… ho letto parecchi libri e partecipato a svariati corsi.

    Luisa: Da sposare…

    Robbie: Come?! Scusami, non ho ascoltato…

    Luisa: Oh niente… parlavo tra me e me. Comunque no. Non so dove sia la strada che stai cercando, ma se ne vorrai sapere altre… questo è il mio numero!

    Robbie: Ah… ehm… grazie!

    Luisa: Ahahah… sei diventato tutto rosso! Allora ci sentiamo, Ghostbuster.

    Robbie: Robbie. Mi chiamo Robbie Charvat.

    Luisa: Luisa Skorpio. Molto piacere.

    Mmm… qui gatta ci cova. Si guardano entrambi in un modo… beh come si dice: la dea Iridia li fa e li accoppia!
    Ma guardatela… adesso si canticchia pure la sigla dei Ghostbuster mentre cammina verso la fermata del taxi per tornare a casa!
    Ma… quella chi è? Una strega benevola! Proprio quello che le serviva! Una mia adepta!


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    Luisa: Buonasera, signora strega.

    Strega: Buonasera, cara. Tutto bene?

    Luisa: Si… le posso stringere la mano? Così… per portarmi bene! Ne ho bisogno.

    Strega: Ma certo… con tutta la mia benedizione in nome della dea Iridia.

    Accordata!

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    Il giorno dopo...

    Luisa: Pronto?... Oh… Robbie! Sei tu?... Io sto bene. E tu?... Senti, perché non vieni a trovarmi? Abito in via dei Matti n. 0… si lo so, è un nome strano… solo la dea Iridia sa perché hanno messo questo nome a questa via.

    Io veramente non so nulla. Hanno fatto tutto loro.

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    Insomma… abbastanza sfacciata questa Luisa, vero? Menomale. L’ho creata così apposta perché Robbie è molto timido. Intelligente, acculturato, ma timido. Se non ci pensa lei a fare qualche passo avanti, chi ci deve pensare?
    Ma guardateli… come sono carini! Hanno già preso confidenza al chiaro di luna!


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    Sapete che Robbie la chiama tutti i giorni? E si vedono almeno tre volte alla settimana.
    Però si sa… appuntamento dopo appuntamento… alla fine è finita così.


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    … e poi così:

    Luisa: Sto proprio bene con te, Robbie.

    Robbie: Anche io sto bene con te, Luisa.

    Luisa: Dai… al diavolo le tradizioni, se non te lo chiedo io tu non me lo chiederai mai. Vuoi convivere con me?

    Robbie: Ahahah! In effetti volevo chiedertelo io, ma non volevo sembrarti sfrontato o non volevo approfittare perché sai… io vivo ancora con mamma e papà, mentre tu hai una casa tua…

    Per fortuna la mamma e il papà di Robbie, felicissimi di togliersi davanti il loro bambino troppo cresciuto, gli hanno dato qualche soldino. Ben 5000 simoleon. Adatti a dare una piccola rinnovata alla casa a cominciare dal letto che non è più singolo!
    Ecco i cambiamenti essenziali:


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    Robbie: Vorrei anche cambiare look, così non sembro più un Ghostbuster.

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    Luisa: Come sei carino, amore!! Senti… rompiamo il ghiaccio visto che ci siamo! Io ho appena avuto una promozione al lavoro. Ora sono Accordatrice di Pianoforti e potrò guadagnare di più perché per ogni accordatura mi danno un sacco di soldini in più rispetto a quelli che guadagnavo prima da commessa. Tu un pochino arrangi, ma per adesso l’essenziale ce l’abbiamo! Sposiamoci!!

    Robbie: Siiii!! Però abbiamo dimenticato una cosa importante prima

    Luisa: Cosa?

    Robbie: Una bella libreria! Cos’è una casa senza una libreria? Nulla!

    Luisa: Ehm… giusto! E una bella scrivania così possiamo metterci quel computer che mi hanno dato insieme alla casa!

    Robbie: Perfetto!

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    Ehm… ecco… direi che ognuno ha un modo per manifestare gioia ed euforia. Loro evidentemente la manifestano così.

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    Ma che succede? Una divinità non può stare in santa pace nemmeno durante la notte?
    AAAAAHH!! Una ladra!!! E ora come si fa??? Menomale che hanno l’allarme! Ci penserà la polizia!


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    Oh, ma tra tante cose giusto la libreria si è presa ‘sta str…ana creatura della dea divina che sono io? Io avevo cercato di mandarle dei segnali per farla lavorare all’IKEA. L’ho creata con un vero talento per questo lavoro! Vedete come ha saputo smontare la libreria pezzo per pezzo per metterla nel sacco in 1 minuto? E’ un vero talento… peccato lo utilizzi nel modo sbagliato!
    E Robbie?! Poverino quando lo scoprirà…


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    … e la ladra è sistemata! Mi dispiace, ma l’ha voluto lei.

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    Robbie: NOOOOOOOOOOOOOOO!!!! LA LIBRERIA NOOOOOOOOO!!!! TUTTO TRANNE LA LIBRERIA!!!!!!

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    Robbie: Mi vendicherò!

    Luisa: Stai facendo la denuncia al furto?

    Robbie: No. Sto comprando un'altra libreria!

    Luisa: Si, ma calmati!

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    E dopo qualche giorno… et voilà!

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    Però come si dice: le disgrazie non arrivano mai da sole. Un giorno, Robbie era tranquillo a leggere in libro in attesa del ritorno di Luisa dal lavoro, inconsapevole del fatto che il proprietario del negozio di dischi l’aveva appena licenziata.
    Il fatto è avvenuto così.
    Un cantante lirico un po’ snob, le ha chiesto di accordare il pianoforte che sarebbe stato suonato al suo concerto. Ha fatto però una strana richiesta: avrebbe voluto che il pianoforte fosse accordato leggermente male perché l’obiettivo del cantante lirico era quello di far sembrare la sua voce molto più bella e intonata se confrontata al pianoforte leggermente stonato. Luisa è stata combattuta sul da farsi, ma non poteva perdere quel cliente che era molto facoltoso. Le avrebbe anche offerto il doppio della paga… come poteva farsi scappare questa occasione? Quindi ha deciso di accontentarlo. Il suo capo però è venuto a sapere il fatto nei dettagli e dopo un predicone sulla reputazione del negozio che per colpa sua sarà infangata perché ora tutti penseranno che non sono bravi ad accordare i pianoforti, l’ha licenziata in tronco.


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    Robbie: E si è pure otturata la toilette! Menomale che ho fatto il corso da idraulico!

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    Per giorni sia Luisa che Robbie hanno cercato altri lavori, finchè…

    Robbie: Qua c’è un altro annuncio. Cercano un comico in un locale di intrattenimento. Che dici? Posso essere portato?

    Luisa: Ma amore… tu arrossisci anche chiedendo il caffè al bar! Come puoi parlare davanti a tante persone?

    Robbie: Forse non lo sai, ma sta scritto in tutti i libri di psicologia che i più grandi comici, nella vita reale sono persone molto timide che però sul palco si trasformano. Non so perché, ma è vero. Io sento che potrei farcela. E magari da comico potrei diventare… non so… illusionista!

    Luisa: Da Ghostbuster a David Copperfield! Ahahah…

    Robbie: E dai! Non mi prendere in giro!

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    Dopo qualche giorno…

    Robbie: Luisa…

    Luisa: Cosa?

    Robbie: Mi hanno preso al locale! Farò il comico!

    Luisa: Noooooo… davvero?

    Robbie: Si!!

    Luisa: Possiamo sposarci!!

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    Ed è stato proprio un bel matrimonio. Nella chiesa consacrata a me medesima illustrissima, quindi con la mia benedizione.

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    Strega: Nel nome della dea Iridia, vi dichiaro marito e moglie. Evviva gli sposi!

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    Luisa: Che bel finale!

    Robbie: Eh no. Questo è solo l’inizio.

    Infatti è solo l’inizio!
    Questa sarà la coppia da cui faremo partire ufficialmente la Expansion Legacy!
    Auguri a Robbie e Luisa!!



    Edited by *Iridia* - 3/7/2023, 09:06
     
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    È una legacy molto divertente! E capisco anche perché serva farli sposare in fretta, l'età adulta durava in tutto 28 giorni se non erro, bisogna correre!

    E con The Sims 2 deve essere pure più difficile, mi ricordo che senza trucchi non ero praticamente capace di giocarci senza che i miei sim morissero di fame, che i pargoli venissero portati via dagli assistenti sociali, e così via.

    Comunque TS2 resta la mia versione preferita del gioco, ci ho fatto storie fino al recentissimo 2019 (quando il mio ultimo PC compatibile mi ha mollato, sigh...) Quindi non vedo l'ora di riscoprirne tutte le espansioni, non ci gioco da troppo tempo!
     
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    CITAZIONE (§HermioneSims§ @ 4/6/2023, 21:48) 
    È una legacy molto divertente! E capisco anche perché serva farli sposare in fretta, l'età adulta durava in tutto 28 giorni se non erro, bisogna correre!

    Grazie per la comprensione! :)

    Allora passiamo al capitolo successivo!


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    EPISODIO 2
    GENERAZIONE 1

    Eccoci di nuovo qui!
    Robbie e Luisa si sono sposati e per qualche mese hanno vissuto felicemente con il lavoro di Robbie. Alla fine i due non sono di grandi pretese. Robbie spende soldi solo in libri e Luisa non è mai stata la classica donna da shopping convulsivo, anzi. Lei è piuttosto semplice ed essenziale. Una delle doti che a Robbie piace tanto… oltre al fatto che gli lascia libera la cucina per poter cucinare i suoi manicaretti.


    GEN0-51

    Luisa: Ho trovato!!

    Robbie: Cosa?

    Luisa: Un lavoro!

    GEN0-50


    Robbie: Wow!! Evviva! Lavoreremo entrambi e guadagneremo qualche soldino in più! Che lavoro hai trovato?

    Luisa: Per il momento sarò una custode in un parco giochi… lavorerò con i bambini! Che bello!

    GEN0-55

    Robbie: Fantastico! Sono proprio contento! E a proposito di rivelazioni… non te l’ho detto prima perché avevo paura che tu mi prendessi in giro, ma… con il mio lavoro da solo eravamo un po’ stretti, così mi sono messo a scrivere un libro. E’ questo che sto leggendo. Un libro per bambini!

    GEN0-53

    Che bravo Robbie! In effetti il suo libro è stato considerato quasi un best seller visto il suo talento nella scrittura e la sua cultura. Sapete? Robbie è quel tipo di persona che quando gira sui social, corregge la grammatica sbagliata nei commenti. Quindi il suo successo con il libro non lasciava spazio a dubbi.
    Ha comunque continuato con il suo lavoro nel frattempo… non si è mai fermato!
    Infatti dopo aver fatto il comico in un locale, l’hanno promosso a mascotte per le feste…


    GEN0-52

    … e poi è stato promosso a mimo. Sembra strano, ma se l’è cavata davvero niente male! Ha letto tanto sull’argomento, si esercitava anche a casa ed i risultati si sono visti. I componenti del pubblico durante un suo spettacolo di mimo, una volta stavano per chiamare i vigili del fuoco seriamente convinti che Robbie fosse rimasto chiuso dentro una scatola invisibile e non riuscisse più ad uscire!

    GEN0-54

    Luisa: Sono proprio felice! Abbiamo una casa nostra, abbiamo finalmente i soldi per dare una rinnovata alla casa, non so… comprare qualche mobile nuovo…

    Robbie: Qualche libreria in più…

    Luisa: Amore mio, con tutto l’amore del mondo per i libri ed il rispetto per la tua passione, non possiamo riempire la casa di librerie! Ci vorrà qualcos’altro… tipo una nuova stanza…

    GEN0-56

    Robbie ha pensato alle parole di Luisa prima di andare a dormire e ha cominciato a fantasticarci sopra… e fa bene. Lo so io cosa sta tramando Luisa…

    Alla fine, Luisa ha ragione. Alla fine ai due non manca nulla. Entrambi hanno delle belle carriere. Quella di Robbie in particolare sale e sale… infatti dopo qualche giorno, dopo l’esibizione di mimo di Robbie, è arrivato un cantante che ha fatto la sua esibizione e poi ha invitato Robbie a salire sul palco con lui. Robbie inizialmente titubava, ma alla fine si è deciso e sapete cosa hanno scoperto? Che ha davvero una bella voce! Il suo capo l’ha sentito e quindi l’ha promosso a Cantante da Salotto! Guardate che figurino!


    GEN0-58

    Robbie: Tesoro, guarda che bel vestito mi hanno dato per cantare! E chi l’avrebbe mai detto che sono bravo a cantare! Nemmeno io lo sapevo!

    Luisa: Oooh! Che eleganza! Sei bellissimo, amore!!

    Robbie: Mi sono anche documentato… lo sai che esistono più tipi di registri di voce? La voce di petto, la voce di testa, la voce di…

    Luisa: Zitto e baciami!!

    GEN0-60

    E ti pareva che doveva finire così!
    Beh… del resto, di Alberto Angela ce n’è uno solo e lasciamolo là. Meglio non fargli concorrenza a casa di Luisa e Robbie con un documentario sul canto che Robbie sarebbe stato capacissimo di portare avanti per ore se non fosse stato per Luisa che se l’è portato a letto per… ehm… dargli altro da fare!

    L’unica cosa certa è che nelle settimane successive, Luisa ha cominciato a comportarsi in modo strano.


    GEN0-59

    Robbie: Luisa! Che fai?

    Luisa: Mangio.

    Robbie: Lo vedo che mangi, ma…

    Luisa: Braciole di maiale

    Robbie: Ho capito, ma… hai cucinato tu?!

    Luisa: No… le ho prese da asporto! Lo sai che non so cucinare!

    Robbie: Ah… per un momento ho pensato che fossi stata colpita da un fulmine che ti ha dato qualche superpotere, qualcosa del genere…

    Luisa: Guardi troppi film della Marvel!

    Robbie: Ma se volevi delle braciole di maiale, potevi dirmelo! Non le ho mai cucinate prima d’ora perché a me non piacciono molto, ma se avessi saputo che ti piacciono, mi sarei attrezzato per cucinartele… perché non me l’hai mai detto che ti piacciono?

    Luisa: Perché non mi sono mai piaciute.

    Robbie: Ehm… e perché le stai mangiando?

    Luisa: Oggi ho sentito il desiderio di assaggiarle ed in effetti non sono male. Ah dimenticavo… sono incinta.

    Robbie: Ah… e me lo dici così?

    Provate ad immaginare la faccia di Robbie in questa situazione. Praticamente sotto shock all’inizio. Soltanto dopo un po’ di delirio, ha ripreso coscienza di sé ed è potuto essere davvero felice di quello che stava succedendo a lui e a sua moglie. Stavano per diventare genitori!

    GEN0-61

    Robbie: Ma guarda che bella panzottaaa!! Ciao figlio mio o figlia mia! Non so ancora se sei maschietto o femminuccia, ma so che diventerai il più bravo della tua classe e mi darai tante soddisfazioni! Mi raccomando, studia! Ci sono libri lì dentro?

    Luisa: Ehm… Robbie… stia diventando ridicolo! Basta! Ahahahah

    Robbie: E’ che sono troppo emozionato! Ho già imparato il manuale di Puericultura a memoria! Così quando nascerà sarò pronto! Consiglio anche a te di leggerlo! E’ molto utile! Lo vuoi leggere pure tuuuu?? Picci picci puuuuuuu…

    Luisa: Robbie basta! Ahahahah

    GEN0-62

    La gravidanza andava avanti serenamente, le carriere di entrambi andavano avanti allo stesso modo. Luisa si è messa in maternità ed ha approfittato del tempo libero per decidere qualche cambiamento in casa, visto che ora i due se lo possono permettere. Prima di tutto hanno comprato finalmente una cucina nuova! Non se ne poteva più di quella vecchia che tra l’altro faceva anche uno strano rumore. Sembrava quasi che stesse per esplodere da un momento all’altro. Per fortuna non è mai successo, ma meglio non rischiare di scoprirlo.
    L’altra modifica alla casa è quella sicuramente più evidente perché hanno proprio aggiunto una nuova stanza: la cameretta del futuro membro della famiglia. Per fortuna il terreno dove Luisa ha comprato casa è abbastanza grande da poterci fare aggiunte intorno potendoselo permettere.


    GEN0-63 GEN0-64

    Ha fatto giusto in tempo a finire i lavori in casa perché…

    Luisa: AAAAAAAAAAHH!!

    Ecco appunto.

    GEN1-00

    Robbie: AAAAAAH!! Ci siamo! Respira! Guarda me! Mi sono documentato sul parto… respira bene riempiendoti d’aria immaginando di essere un palloncino e poi…

    Luisa: Se non la finisci ti gonfio e ti faccio diventare io un palloncino!!

    Suvvia… non battibeccate. Non in questo momento! Non vedete che sta nascendo?

    GEN1-02

    Ed eccola qui! Una bella bambina è appena arrivata nella famiglia. Signore e signori, vi presento Benny!

    GEN1-02b

    La vita da genitori cambia completamente. Robbie era da sempre abituato a leggere libri nel tempo libero, ma adesso dovrà rinunciare a qualche libro perché…

    Luisa: Ma… ancora? Non vedi che sto incasinata? Benny piange ed io devo fare la pipì! Non ce la faccio più!

    Robbie: Ehm… si, scusami! Ci penso io!

    Così Robbie è costretto a fare qualche rinuncia, però la fa volentieri.

    Robbie: Volaaaaa!! Bellina di papà! Chissà se volerà anche la tua carriera un futuroooo!! Yuhuuuu…

    GEN1-04

    Era un ragazzo così posato, colto, cortese… da quando è nata la bambina si è rincretinito!
    Però per fortuna Robbie è un papà esemplare. Se non lo fosse stato, Luisa non avrebbe nemmeno il tempo di fare un po’ di ginnastica per perdere i kg presi durante la gravidanza. Dai, Luisa che ce la fai!


    GEN1-05

    Passano i mesi e…

    Benny: Ahauhgdidudasdononinobububaaaa!!!

    GEN1-06

    Che carinaaa!! Cerca di parlare, ma non sa spiccicare una parola!
    Eh si, la bimba cresce bene ed i suoi genitori stanno facendo proprio un ottimo lavoro con lei. Infatti le insegnano a camminare…


    GEN1-07

    … ad andare sul vasino…

    GEN1-11

    … e finalmente anche a parlare!!

    GEN1-13

    Robbie: Casa…

    Benny: Cacca…

    Robbie: No, Benny… la cacca è quella che si fa nel vasino. Io ho detto casa…

    Benny: Colla…

    Robbie: Brava! Hai detto “colla”! Ti sei ricordata di quando l’hai rovesciata su tutto il vestitino e l’abbiamo dovuto buttare! Eheheh…! Però non è la parola che ho detto io. Ripeti… casa!

    Benny: Casa!

    Robbie: Evvivaaaa!! Bravissima Benny! Casa!! Adesso dì… papà!

    Essere genitori consiste in gioie e dolori… e tra le gioie dei sorrisi della piccola Benny e le soddisfazioni per ogni suo progresso, ci sono anche gli incubi che fanno svegliare la povera Luisa ogni notte.

    GEN1-08

    Luisa: Benny!! É sparita… ah no… è un sogno… ma dov’è? Devo controllare se respira! Ah… è andato Robbie. Menomale!

    Povera Luisa! Menomale che non c’è nulla di cui preoccuparsi. La bambina cresce bene ed impara cose nuove grazie alla sua mamma che le insegna tante filastrocche e al suo papà che cerca di iniziarla alla sua passione per i libri.

    GEN1-13GEN1-12

    Robbie: … e così vissero per sempre felici e contenti.

    Benny: Cottenti!!

    Robbie: Siii! Ti è piaciuta questa storia, Benny?

    Benny: Tiiiii!!

    Giorno dopo giorno, Benny cresceva sempre di più finché i suoi genitori non hanno dovuto cambiare la cameretta perché nella culla la poverina non ci andava più. Hanno dovuto comprare un bel letto ed un bell’armadio al posto del fasciatoio.

    GEN1-14

    Si. Benny è cresciuta ed è diventata una bellissima bambina. Quali saranno le sue aspirazioni? Robbie riuscirà a trasmetterle la sua passione per la cultura? A proposito. Sapete perché Robbie è così fissato con i libri ed il documentarsi su qualsiasi cosa? No? Beh… lo saprete nel prossimo episodio nel quale si confiderà con sua moglie per raccontarle da dove è nato tutto.
    Nel frattempo, ecco Benny che si diverte al parco giochi e vi saluta!


    GEN1-15

    Benny: YEEEEEEEEEEEEEEEE!!!



    Edited by *Iridia* - 3/7/2023, 09:06
     
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    Non mi aspettavo che Robbie fosse fissato di libri, ma ci sta!

    E i pargoli erano sempre complicatissimi da mantenere in vita in TS2, mi fa piacere che Benny sia arrivata incolume all'inizio dell'infanzia XD
     
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    Si, ho pensato che da qualche parte Benny dovesse prendere il desiderio di diventare più acculturata! :D L'alternativa era farla figlia di due contadinotti zoticoni che era anche divertente, ma alla fine ho preferito così. :)
     
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    EPISODIO 3
    GENERAZIONE 1

    Benny sta crescendo bene. Ovviamente suo padre ci tiene tantissimo che lei preferisca la lettura alla televisione.

    GEN1-16

    … anche se qualche volta qualche cartone animato le viene concesso. Quelli più istruttivi, altamente selezionati, ovviamente.

    GEN1-18

    Il tempo passa per la piccola Benny che diventa ogni giorno sempre più cresciuta e sempre più istruita, ma passa anche per la sua mamma, attualmente la più anziana della famiglia, che comincia ad avere qualche capello bianco, infatti dovete scusarla. Sta un po’ depressa in questo periodo. Certo, i capelli bianchi non sono usciti tutti insieme (o forse si? Magari con una bella giravolta!), ma sembra che lei se ne sia accorta soltanto adesso!

    GEN1-17
    Luisa: Sono brutta…

    Robbie: Ma no… che dici?

    Benny: Tu sei sempre la nostra mamma bellissima come una fata!

    Luisa: Sul serio non sembro una strega?

    Benny: La maestra dice che quello che facevano nel 1500, quando bruciavano le cosiddette streghe al rogo, in realtà era stato fatto inutilmente perché le streghe non esistono e non sono mai esistite. Sono soltanto frutto dell’ignoranza e della paura di ciò che non si conosce. Per questo si dovrebbe sempre studiare. Così nessuna persona innocente finisce al rogo perché noi siamo degli asinelli che invece di informarsi, accendono i roghi.

    Luisa: Ah… beh… grazie, amore!

    Robbie: Oggi hai l’interrogazione di Storia, vero?

    Benny: Si si!

    Robbie: Mi raccomando. Come mi hai detto ieri.

    Benny: Si, papi.

    Robbie: Sicuramente sarai bravissima… e magari chissà… potresti pensare anche ad una scuola più importante di quella pubblica.

    Luisa: Piano! Non affrettiamo le cose… pensiamoci prima!

    Robbie: Ormai economicamente non ci manca nulla. Tutti e due siamo ben avviati con i nostri lavori…

    Luisa: In effetti… stando all’ultimo bilancio, avremmo anche i soldi per dare anche una sistematina alla casa. Certo, è bella così rispetto a quello che era quando ci sono entrata per la prima volta…

    Benny: Perché? Com’era?

    Luisa: Benny… era un tugurio! La cucina era talmente scarsa che quelle poche cose che ci mettevamo dentro per cucinarle, sapevano di plastica!

    Benny: Come il dolce forno?

    Luisa: Peggio!!

    Robbie: Esagerata… dai, che qualcosina di buono l’abbiamo fatta uscire fuori anche da quella cucina sgangherata!

    Luisa: … ma perché tu sei un mago! Non so come fai!

    Benny: Sono figlia di un mago e di una fata… che bella accoppiata!!

    Ed eccola qui! Una bella risata corale in famiglia!
    Comunque avete capito bene. Robbie ha grandi progetti per la sua piccola che il giorno dopo è prontissima per l’interrogazione di Storia.


    GEN1-21

    Volete sapere com’è andata?
    Beh… se volete, nella mia divina onnipotenza, posso darvi un piccolo stralcio in uno SPOILER. Giusto un accenno di pochi secondi in un momento a caso dell’interrogazione. Penso che basteranno per rendere l’idea…

    Benny:… Martin Lutero, indignato dallo scandalo delle indulgenze in Germania, andò sulla porta della cattedrale della sua città armato di chiodo e martello per appenderci un foglio con scritte le sue novantacinque tesi dove esplicava i novantacinque motivi per i quali era indignato dalla vendita delle indulgenze, il suo pensiero a riguardo e come secondo lui dovrebbe essere vissuta la vita religiosa perché secondo Martin Lutero l’uomo non può fare nulla per ottenere la salvezza perché Dio ha già deciso all’inizio dei tempi chi si deve salvare e chi no. Questo diventa poi il principio della religione Protestante, da “protesta” come quella che fece Lutero. Ora. Come reagì la Chiesa a tutto ciò? All’inizio pensavano fosse solo una cosa passeggera, quindi…

    Maestra: Basta! Basta, Benny. Tesoro, vai al posto, grazie. L’interrogazione può terminare qui.

    Benny: … ma non volete sapere come ha reagito la Chiesa? La Bolla di Leone X? La mancata presentazione al processo di Martin Lutero? La controriforma?

    Maestra: No, Benny. Sei stata molto brava. Ciò che hai detto per me è sufficiente per darti un bel 10, contenta?

    Benny: Ma io ho studiato anche quella parte!

    Maestra: Ehm… e va bene… fai presto però!

    Benny: Dunque. La Chiesa reagì chiamando Martin Lutero ad un processo al quale però lui non si presentò. Quindi…


    Potete immaginare la gioia di Benny quando si è ritirata con la notizia del 10!

    Robbie: Basta. Ho deciso. Possiamo permettercelo, quindi telefono il preside della scuola privata Santa Simma Benedetta e ti faccio iscrivere. Nella scuola pubblica danno nozioni troppo generali, ma tu, figlia mia, sei una campionessa! Adesso telefono e invito il preside a casa così ne parliamo.

    Infatti a telefonata fatta, il preside arriva.

    GEN1-22

    Preside: Buonasera, signore.

    Robbie: Buonasera, signor Preside. Entri in casa, prego. Prima che si prende un accidenti con questa pioggia!

    Preside: Spero la giornata sarà brutta solo dal punto di vista meteorologico.

    Robbie: Sarà una giornata splendida!

    GEN1-23

    Robbie: Benvenuto nella nostra umile dimora. Se vuole le faccio fare un giro.

    Preside: Quanti libri! Immagino che a vostra figlia piacciano… non sarete di quelli che tengono le librerie solo per arredamento senza aver letto mai un libro?

    Robbie: Affatto, signor Preside. E le do una dimostrazione: Benny! L’ultimo libro che hai letto?

    Benny: Le avventure di Pinocchio di Collodi

    Preside: Bello… e come finisce?

    Benny: È sicuro di volerlo sapere e rovinarsi la lettura?

    Robbie: Ehm… Benny! Il preside avrà sicuramente letto quel libro e tanti altri, molti più di quelli che hai letto tu.

    Benny: Ah. Ok. Comunque finisce bene, ma solo per Pinocchio e Geppetto. Gli altri non se la sono cavata tanto bene.

    Preside: Perfetto.

    La serata procede con la cena.
    GEN1-24

    Preside: Buono… tutto molto buono. Complimenti a sua moglie!

    Benny: Veramente ha cucinato papà perché mamma non sa cucin…

    Robbie: EHM!! Quello che voleva dire Benny è che mia moglie non ha potuto cucinare. Lavora anche lei.

    Preside: Che lavoro fa?

    Robbie: Pensi, proprio ieri l’hanno promossa a maestra di scuola elementare.

    Preside: Ah! Bene! Lavora nell’ambito scolastico allora! Bene, bene… e lei di cosa si occupa?

    Robbie: Io… mi occupo di… come dire… business nel mondo del turismo.

    Preside: Ah, capisco. Uno di quei nuovi lavori che stanno nascendo… bene, bene…

    Esatto. Robbie non se l’è sentita di dire al Preside che lui invece fa il cantante da salotto. Si sa come la Classe Dirigente considera i lavori artistici. Molti purtroppo non sono in grado di capire che anche quelli sono lavori e valgono quanto i cosiddetti “lavori tradizionali”. E per fortuna Benny ha taciuto stavolta.
    La conversazione sul lavoro di Robbie continuava a prendere una brutta piega. Il Preside desiderava sempre più dettagli, ma proprio nel momento in cui Robbie non sapeva più cosa rispondere…


    Luisa: Sono tornata!

    Robbie: Amore mio!!!!

    Benny: Mamma! Guarda! C’è il Preside della scuola intelligente!

    GEN1-25

    Luisa: Ahahah… buonasera, signor Preside! Abbiamo spiegato alla bambina che nella sua scuola potrà diventare ancora più intelligente di quanto lo è già. Per questo lei chiama così la sua scuola!

    Preside: Buonasera a lei, signora! Immaginavo! Ahahah… ha anche un buon senso dell’umorismo la bambina. Mi fa piacere. Così non dicono che le scuole private sono piene di gente snob e noiosa. È tornata ora dalla sua scuola? Suo marito mi ha raccontato che è una Maestra alle scuole elementari.

    Luisa: Si. Oggi avevamo i consigli di classe e lei sa meglio di me quanto possano durare a volte.

    Preside: Non lo dica a me che ieri ne ho fatti quattro!

    Ci voleva l’arrivo di Luisa proprio in quel momento in cui la conversazione stava prendendo una brutta piega! Adesso il Preside è tutto euforico per la casa, la cena e la conversazione ed il merito è di Robbie e Luisa che hanno fatto del loro meglio per la loro bambina.
    Infatti il giorno dopo, la famiglia ha ricevuto una lettera da parte dell’Istituto Santa Simma Benedetta di Aridia. La lettera comunicava che la piccola Benny era stata ammessa!
    Ed eccola qui con la sua nuova divisa scolastica!!


    GEN1-26

    Robbie e Luisa sono fieri di lei. In effetti la piccola Benny si trova molto meglio nella sua nuova scuola. La sua Maestra la fa parlare tanto, fino allo sfinimento, quindi la piccola è sinceramente contenta del fatto che se ha studiato 100 pagine, le vorrebbe dire tutte 100, altrimenti che senso ha? Per lei nessuno.

    GEN1-27

    Luisa: Piccolina mia…

    Benny: Si, mamma?

    Luisa: Siccome stai dando il meglio di te, i tuoi voti sono alti e le tue maestre non fanno altro che elogiarti sempre, io e papà abbiamo deciso di farti una bella sorpresa!

    Benny: Davvero!? Dov’è?

    Luisa: Fuori in giardino che ti aspetta!

    GEN1-28

    Benny: Oooooohh!! Che cariiiinoooo!!!!

    Ed eccolo qui il nuovo membro della famiglia! Il suo nome è Bibi. Per il momento è soltanto un cucciolo, infatti inizialmente sono state tante le nuove abitudini che la famiglia ha dovuto cambiare, ma a Benny non importa. Anzi. Da brava bambina responsabile, non lascia le maggiori cure ai suoi genitori per godere solo delle coccole come fanno molti bambini. Eccola insegnare il piccolo Bibi a fare i bisognini sulla lettiera!

    GEN1-37

    Benny: Bibi… dai, cucciolo! La pipì… qui! Dai… dai…

    Luisa: Benny, è tardi… domani hai scuola!

    Benny: Solo un attimo! Lo sto per convincere!

    Le gioie non sono finite.
    Il mattino dopo, accanto alla casa della nostra famiglia, passa una strana signora. Sembra una zingara.


    GEN1-29

    Ha lasciato qualcosa davanti alla porta di casa. Sembra… una lampada come quella di Aladino!

    GEN1-30

    Luisa: Toh… una lampada! Chi l’avrà messa qui? Somiglia a quella di Aladino! Che bello! Ho sempre desiderato fare questa scena guardando il film di animazione della Disney! Adesso faccio la parte di strofinarla e poi faccio il genio!!

    GEN1-31

    Luisa: Ah… che succede?!

    GEN1-32

    Genio: Sono il genio della lampada magica. Posso esaudire tre desideri. Comandami, padrona!

    Luisa: Noooo… non sei blu? Non canti la canzone?

    Genio: Come desiderate voi, padrona.

    Luisa: Veramente non…

    Genio:
    Vide ‘o mare quant’è bellooooo
    Spira tantu sentimentooooo
    Comme tuuuuu a chi tiene a menteeeeee
    Ca scetato ‘o faie sunnàààààà


    Luisa: Ehm…


    Genio:
    Guarda qua, chistu ciardinooooooo
    Siente, sì sti sciure aranceeeeeee
    Nu profumo accussì finoooooo
    Dinto ‘o core se ne vaaaaaaa


    Luisa: Scusa, ma io…

    Genio:
    E tu dici: “Io parto, addioooooo!”
    T’alluntane da stu coreeeeee
    Da sta teeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeerra de l’ammoreeeeeeee
    Tiene ‘o core ‘e nun turnàààààà


    Luisa: Ok, adesso basta…

    Genio:
    Ma nun meeeeeeeeeeeeeeee lassààààààà
    Non daaaaaaaaaarme sto tormientooooooooooo
    Toooooooooooornaaaaaaaaaaa a Suuuuuuuuuuuurrieeeeeeeeeeeeeeeeeentoooo
    Faaaaaaammeeeeeeeeeeeeeeeeeeee campàààààààààààààààààààààààààààààààààààààààààààààààààààààà!!

    Qui l’audio della canzone per le pochissime rarissime persone che non la conoscono

    Desiderio esaudito!

    Luisa: …………… a parte che la canzone che volevo non era questa, ma era:
    Nemmeno coi quaranta suoi ladron
    Alì Babà è ricco quanto te
    Il cielo ti ha aiutato, sai perché?
    La mia magia ha un certo non so che…

    Qui l’audio di quest’altra canzone per le comunque pochissime rarissime persone che non la conoscono (in questo caso se non la conoscete, è vostro dovere recuperare!)

    Eccetera eccetera… ma poi stavo ancora finendo di parlare!

    Genio: Non la conosco questa canzone.

    Luisa: Ma che genio sei se non conosci la canzone del Genio? Devi conoscerla!!

    Ma siamo sicuri che questo è proprio un genio della lampada? La lampada c’è, ma la genialità non la vedo.
    Adesso che sta facendo? È tutto concentrato! Povera Luisa! Si è già giocata un desiderio!


    Genio: Ora la so. Desiderio esaudito.

    GEN1-33

    Luisa: Ma… ma… io sono senza parole!! Mi viene da piangere!! Allora, senti genio. Facciamo così. Prima che mi gioco pure il terzo desiderio ti dico già che mi farebbero comodo dei soldi. Quindi GENIO! Dammi tanti soldi!!

    Genio: Ogni vostro desiderio è un ordine, padrona.

    GEN1-34

    Genio: Il mio compito qui è terminato. Addio.

    Luisa: … non l’hai svolto proprio al meglio, però… ciao! Ma tu guarda… tra tanti geni, mi capita proprio questo qui! Nemmeno i soldi mi ha dat…

    Luisa non ha fatto in tempo nemmeno a lamentarsi che…

    GEN1-34bis

    Luisa: … wow!! WOOOOOOOOOOWWW!!!! Non ho mai visto tanti soldi in vita miaaaaaa!!!!!

    Ovviamente il primo pensiero di Luisa e Robbie, è stato quello di dare una bella rinnovata alla loro bella casetta che con i soldi del genio diventa sempre più bella!

    GEN1-39
    GEN1-41GEN1-42

    L’unica difficoltà della famiglia è stata l’educazione di Bibi, ormai cresciuto e diventato un gatto adulto.

    GEN1-43

    Luisa: NOOOOOO!!! Il divano nuovo!!!

    In effetti quel gatto è un po’ ingestibile quando Benny non è in casa perché magicamente quando arriva Benny… diventa un angioletto!

    GEN1-40

    Benny: Povero Bibi! Ti sgridano sempre!

    Robbie: Ma se ci stava distruggendo il divano! Luisa! Guarda ora come fa l’angioletto!

    Luisa: Benny… perché non te lo porti a scuola? Che ne dici?

    Benny: Non credo che le maestre ne sarebbero contente.

    Luisa: … era una battuta!

    È stato solo un periodo, tranquilli. Nel giro di pochi anni, anche Bibi è diventato disciplinato ed educato. Gli mancava soltanto mettersi a leggere i libri. A proposito… qualcuno l’hanno dovuto ricomprare dopo che è stato ridotto a brandelli dalle unghie di Bibi. Prima che imparasse ad utilizzare il tiragraffi, santa invenzione.
    Il tempo passa… e passa anche per Robbie, anche lui vittima del capello imbiancato!


    GEN1-36
    Luisa: Dicevi sempre a me, ma ora pure tu ti stai facendo vecchietto!

    Robbie: Si dice “saggio”.

    Luisa: Si, vabbè… allora io che lo sono da più tempo di te sono un genio!

    Robbie: Non come quello che ci ha dato tutti quei soldi, spero! Su tre desideri te ne ha fatto esaudire solo uno perché gli altri non li capiva!

    Luisa: Vabbè… lasciamo perdere… io volevo chiedere di ringiovanire! Non farmici pensare!

    … e Benny? Sempre più alta. Sembra quasi che ogni giorno la sua altezza aumenti di qualche centimetro! Che voglia fare la giocatrice di basket?

    GEN1-38
    Luisa: Sta diventando proprio bella…

    Robbie: È vero. Abbiamo fatto proprio un capolavoro.

    Luisa: Se andiamo avanti così, ci addormenteremo stanotte e ci sveglieremo domani che dovrà già andare alle superiori! Come passa veloce il tempo!

    Robbie: … e poi subito dopo all’università. Ci tengo molto che lei abbia più titoli di studio possibili.

    Luisa: Beh… da bravo secchione quale sei, immagino che vorrai iscriverla alla tua stessa università. Fanno sempre così nei film…

    Robbie: Veramente… io non…

    Luisa: Tu non…?

    Robbie: Mi vergogno molto a dire questa cosa. Non te l’ho mai detto per questo, ma… io non sono laureato.

    Luisa: No?

    Robbie: Eh no. Ammetto che all’inizio sapere che tu non lo eri, mi è servito darmi arie da laureato per fare il saputello e conquistarti, anche se hai prima conquistato tu me con la tua parlantina, il tuo senso dell’umorismo ed il tuo senso pratico grazie al quale mandiamo avanti questa famiglia. Però ho sempre preso male il fatto che i miei genitori non si siano mai occupati della mia istruzione come io mi occupo di quella di Benny. All’inizio mi faceva comodo perché facevo il minimo che serviva per ottenere il diploma, infatti sono uscito dalle scuole medie con il minimo indispensabile per avere un foglio di carta e…

    Luisa: Aspetta… non hai nemmeno il diploma di scuola superiore?! Non ci posso credere! Ma non sembra per niente! Anzi. Sei molto acculturato! E questo è segno che a volte non serve un titolo di studio per essere considerati colti.

    Robbie: E invece serve. Perché senza un titolo di studio, posso fare solo il cantante… o il Ghostbuster come ti piaceva chiamarmi quando ci siamo conosciuti!

    Luisa: Eri molto attraente con quella divisa!

    Robbie: Certo, ma non era tutto quella divisa. Io volevo di più. Vedevo i miei amici parlare appassionatamente di tutto quello che studiavano e mi sono appassionato anche io. Solo che loro potevano approfondire andando all’università, mentre io non potevo andarci… però una cosa ho potuto farla: documentarmi da solo. Quindi ho comprato tanti libri e ho imparato tante cose. Tutte le cose che se avessi avuto una testa migliore da giovane, mi avrebbero dato un titolo di studio! Cosa che non ho.
    Quindi adesso, mentre c’è da qualche parte un Dottore che lavora in Ospedale con la sua laurea in Medicina, ci sono io che conosco le stesse nozioni di quel Dottore, ma non posso lavorare in Ospedale senza titolo.
    Benny non deve fare la mia fine. Lei deve avere la passione per lo studio e per le nozioni di varie materie… ed al tempo stesso deve avere le carte che lo attestano per poter avere un futuro migliore ed un lavoro più redditizio.

    Wow… che rivelazione!
    Beh… almeno adesso potete comprendere il motivo del comportamento di Robbie. Tutta quella insistenza per la cultura, i libri, il sapere, le scuole prestigiose.
    Sicuramente Luisa dopo questa rivelazione, guarda Robbie con altri occhi. Non di disprezzo per la sua licenza media, ma di rispetto. Se prima lo amava, adesso lo ama ancora di più.

    Passano altri anni e… come diceva Luisa, ci si addormenta e ci si sveglia con Benny pronta per le scuole superiori!


    GEN1-44

    Benny: Ehi, belli! Come butta? Ci vediamo alla prossima puntata?

    Robbie: Benny…

    Benny: Per una volta volevo dire qualcosa di giovanile!!

    Arriva il periodo più caotico per ogni persona: l’adolescenza!
    Come sarà quella di Benny? Lo vedremo nel prossimo capitolo!!


    Edited by *Iridia* - 3/7/2023, 09:06
     
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    EPISODIO 4
    FINE GENERAZIONE 1
    INIZIO GENERAZIONE 2


    Ditemi, un po’… qual è la prima cosa che si fa di solito quando ci si rende conto di essere appena diventati adolescenti?

    Lettori del forum: Bere!!
    Riempire la camera di poster!!!
    Fumare!!
    Andare in disco!!
    Andare a feste finalmente senza adulti!!
    Ubriacarsi!!
    Rimorchiare!!
    Fare tanto fiki fiki!!!
    Uscire di nascosto!!
    Ascoltare musica a massimo volume danneggiando il riposo dei vicini che protestano e se la prendono con i genitori!!!!

    Di solito si, ma noi non stiamo parlando di un’adolescente qualsiasi. Stiamo parlando di Benny. Il suo primo pensiero, nel giorno in cui ha realizzato di non essere più una bambina e di essere nell’età in cui ci si dovrebbe preparare a diventare una donna, è stato fiondarsi al telefono per…

    GEN1-46

    Benny: Pronto? Università di Aridia? Sono una studentessa dell’Istituto Santa Simma Benedetta di Aridia e vorrei essere benedetta… ehm.. cioè, volevo dire che vorrei entrare nella vostra prestigiosa Università. Scusate, sono emozionata!! Ho 14 anni! Si… lo so che devo ancora finire le superiori, ma ci sto già pensando… eh si, sono abbastanza previdente! Ahahahah… ehm… scusate. Potrei avere informazioni sulle borse di studio che eventualmente potrei avere?

    Ma pensa a divertirti, figlia mia!! Comunque dalla mia onnipotenza divina posso informarvi che l’Università le ha risposto che seppur molto in anticipo per pensare ad un’iscrizione universitaria, ha tutte le facoltà per ricevere la borsa di studio SimCity di 1000 Simoleon!

    Benny: Evvivaaaaa!!! Ho la borsa di studioooo!!!

    Robbie: Brava, figlia mia!! Sono fiero di te!

    GEN1-47

    Robbie: Ma non ti sei mossa un po’ troppo in anticipo?

    Benny: Ma no! Meglio muoversi in anticipo in modo da poter pianificare perfettamente tutto ciò che avverrà dopo senza imprevisti!

    Robbie: Va bene. L’importante è che non vivi questa cosa con troppa ansia… stai ancora tremando!

    Benny: E’ che sono troppo emozionata!! La scuola mi piace, non lo nego. Però se penso all’Università, al Campus… il fatto di stare da sola!! Non che tu e mamma mi diate fastidio anche se qualche volta mi mettete in imbarazzo quando fate gli innamoratini piccioncini però… insomma… è emozionante!! Immagino che tu mi possa capire, papà. Penso che anche tu ti sia sentito emozionato quando stavi scegliendo la tua università!

    Robbie: Ehm… ceeerto…

    GEN1-48

    Robbie l’ha detto solo a sua moglie il suo grande segreto, quello di non avere una laurea, ma essere in possesso solo della licenza media. Benny è ancora convinta che suo padre sia minimo un plurilaureato. Anche se in questi anni, a volte, si è chiesta come mai in casa non è esposto nemmeno un titolo di studio. Un diploma di scuola superiore di sua madre sul muro della camera da letto, c’è. Ma di suo padre niente.
    Benny però ha la dote di essere anche molto discreta. Sa intuire quando è il caso o non è il caso di fare una domanda. Forse nella sua immaginazione, le lauree di suo padre saranno conservate gelosamente in versione digitale su qualche dispositivo, oppure sono state distrutte da un incendio quando lei non era ancora nata, quindi ricordargli qualcosa del genere con una domanda indiscreta lo avrebbe fatto soffrire. Meglio non chiedere nulla.
    Passiamo al giorno dopo che… non c’è che dire. È proprio una giornata memorabile perché Benny ha finalmente deciso di fare qualcosa di leggermente adolescenziale! Stavolta per davvero.
    È andata da un parrucchiere a rifarsi il look e poi ha preteso di andare da sola a farsi visitare dall’oculista perché non voleva dare fastidio ai suoi genitori ormai anzianotti e voleva cercare di cominciare ad essere un minimo indipendente. In effetti negli ultimi mesi a scuola, faceva un po’ fatica a leggere ciò che i professori scrivevano sulla lavagna. Metterla al primo banco? Ci era già. Certo, non potevano metterla sotto la lavagna a respirare la polvere del gesso. Era proprio ora di un paio di occhiali… e se li è scelti lei. Ha chiesto all’ottico degli occhiali che le diano un’aria intellettuale. E questo è il risultato:


    GEN1-49

    Beh, si. Non è niente di ribelle, ma un piccolo segno del suo desiderio di indipendenza, ecco. Le responsabilità di Benny e la sua voglia di non pesare troppo sui genitori continuano anche in casa. Pensate che Benny sia una di quelle figlie che vogliono tanto l’animale domestico, se lo spupazzano quando è cucciolo, ma poi a prendersene cura sono solo i genitori? Oppure che quando l’animale domestico diventa adulto si sbatte nel dimenticatoio? No. Lei si cura di Bibi come se ci fosse solo lei in casa.
    Certo anche i suoi genitori ogni tanto gli mettono le pappe, puliscono la lettiera… ma capita raramente quando Benny ha davvero tanto da studiare. Di solito è lei ad occuparsi di tutto, compreso l’addestramento. Infatti Bibi non graffia più i divani! Ha imparato ad usare il grattatoio!


    GEN1-51

    In tutto questo continua sempre a studiare a fondo…

    GEN1-50

    … a volte supplisce anche alle mancanze dei genitori che ogni tanto si distraggono…

    GEN1-52

    Benny: Mammaaaaa! Ma da quanto tempo stavano qui queste bollette da pagare?

    … e a volte anche lei deve combattere con i problemi tipici dell’adolescenza!

    GEN1-53

    Benny: Mannaggia… un brufolo! Proprio oggi che c’è la foto di classe! Oggi è pure l’ultimo giorno!! Vabbè…

    Eh si. L’ultimo giorno di scuola in attesa degli esami finali e del diploma è finalmente arrivato!
    Il giorno dopo infatti, eccola a casa. Nel suo primo giorno in cui non deve alzarsi presto per non perdere il pullmino della scuola.
    Luisa è già al lavoro, mentre padre (che lavora di sera) e figlia si concedono una colazione con calma.


    GEN1-54

    Robbie: Allora… hai detto che hai fatto l’iscrizione all’università?

    Benny: Si si. Mi sono già iscritta alla facoltà di Psicologia!

    Robbie: Lo sapevo che avresti scelto quella facoltà. Sei molto portata al rispetto dei sentimenti delle persone ed hai molta empatia.

    Benny: Grazie! Poi… ho anche più sbocchi di lavoro. Potrei aprirmi uno studio mio, oppure potrei insegnare psicologia a scuola, come mamma insegna Storia!

    Robbie: È vero. Quindi? Immagino che il giorno dopo il diploma andrai già ad esplorare il campus in anticipo e sceglierti la tua camera prima che gli altri si prendano le migliori come avevi detto?

    Benny: Sai una cosa, papà? Ora che ci penso, non ho più così tanta fretta. È così bello fare colazione con calma insieme…

    Robbie: Tesoro mio, non pensare a me… io starò bene anche da solo la mattina a colazione.

    Benny: Lo so, ma siccome vivrò lontano da voi, preferisco andare al campus quando cominceranno le lezioni e godermi prima un po’ di tempo qui con voi.

    Robbie: Come vuoi tu, figlia mia.

    Sarà davvero così?
    Dall’alto della mia onnipotenza, posso dirvi che sicuramente al padre ha detto la verità… però non l’ha detta tutta. Ha omesso qualcosa.
    Immagino che molti di voi si aspetteranno l’arrivo di qualcuno nella vita di Benny… magari qualcuno della sua stessa età… che abbia per lei un affetto “particolare” a cui molti adolescenti ambiscono… ecco.
    Si chiama Gordon. Si è diplomato insieme a lei. Sono stati 5 anni nella stessa classe quindi si conoscono abbastanza a fondo. Lei ha sempre avuto un debole per lui, ma non gliel’ha mai detto. E da quelli che sono i suoi atteggiamenti, anche lui sembra ricambiarla… alcuni compagni di Benny l’hanno sgamato a spiarla perfino durante gli Esami di Stato con espressioni che non lasciano spazio all’immaginazione.


    GEN1-55
    Finalmente, dopo giorni e giorni di studio e dopo gli esami finali, arriva il giorno del diploma!!
    Ovviamente Benny si è diplomata con la bellezza di 100/100 con lode!
    La cerimonia per la consegna dei diplomi non è stata un granché. Si sa che sono meglio quelle universitarie, più formali, più sontuose. Il giorno del diploma di Benny c’è stato giusto qualche applauso, qualche foto, qualche pasticcino… e tutto finito.
    Sapendo però che questo potrebbe essere l’ultimo giorno in cui vedrà Gordon, Benny si è fatta coraggio.


    GEN1-56

    Gordon: Wooow… 100 e lode! Bella! Sei proprio forte!

    Benny: Ehm… grazie… ma l’intelligenza non è tutto. Ci vuole anche un po’ di… bellezza…

    Penso di saper leggere esattamente il pensiero di questa mia creatura comunicandovi che in questo momento si sente tutt’altro che intelligente. Anzi. Precisamente sta pensando “Non ho mai detto niente di così stupido in vita mia!”

    Gordon: E hai anche quella, baby! Sei uno schianto schiantissimo!!

    Benny: Oh… ehm… grazie… quindi… ti piaccio?

    Il suo cuore che batte a mille lo sento fin dall’alto della mia onnipotenza. Immagino che anche voi sentiate un gran frastuono!

    Gordon: Certo, baby. Peccato che non staremo più in classe insieme… mi piaceva guardare la tua… coda di cavallo! Però… è arrivato il diploma! Mi aspetta lavorare al ristorante di mio zio.

    Benny: Ah… farai il cuoco?

    Gordon: Aiuto cuoco. Sarò proprio da sposare…

    GEN1-57

    Lo sguardo di Gordon la dice lunga. Quello sguardo così particolare, la voce profonda e suadente, le parole che le ha detto, hanno dato a Benny un coraggio che mai penserebbe che avrebbe avuto.

    Benny: Beh, si… non proprio adesso perché sai… abbiamo un futuro da costruire… però… chissà…

    No, Benny! Che frase stupida! Vabbè… se nello studio è una campionessa e conosce a memoria tutti i nomi degli imperatori dell’Antica Roma, la Teoria di Pitagora, gli esperimenti di Pavlov, ecc… nell’approccio con i coetanei è proprio un’imbranata.
    Oddea… cioè… oh me…. Si sta avvicinando! Benny si sta avvicinando pericolosamente a Gordon! Darà il primo bacio!! Si, era una frase stupida, ma ho un’ultima speranza che Gordon cambi idea preso dall’amore per Benny (le mie creature hanno sempre il libero arbitrio, lo ricordo!). Dai dai dai… BA-CIO! BA-CIO! BA-CIO!!!


    GEN1-58 GEN1-59

    Gordon: Oooh!! Ma che fai?

    Benny: Ecco io…

    Gordon: Ma io stavo scherzando! Non mi dire che tu mi avevi preso sul serio? Ahahahahah!!! Sei proprio una polla!! Ahahahahah…

    Povera Benny! Si è rovinata in un giorno solo il primo bacio ed il giorno del diploma! Con il cuore spezzato, si rifugia nell’unico posto dove si sente al sicuro in questo momento: casa.

    GEN1-60

    Benny: Non mi rivolgerò… sigh… mai più… sob… ad un ragazzo!! Buaaaahahahhh… anzi… non ci penserò mai più!!! Morirò da sola!! Buaaaaahhh…

    Ed eccola l’adolescenza repressa che prende il sopravvento e la porta a prendere decisioni folli! Menomale che c’è Luisa, con la sua comprensione ed il suo ottimismo che la spinge sempre a superare ogni difficoltà con il sorriso. Inizialmente era un po’ preoccupata. Non l’ha mai vista piangere in quel modo nemmeno quella volta in cui il prof di Fisica le ha messo 7 al compito rovinandole la media.

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    Luisa: Benny… piccola mia…

    Benny: Mamma… il mondo è crudele!! Non ci penserò più ai ragazzi… preferisco stare da sola!!

    Luisa: Ma dai… la mia bambina… oh scusa, ragazza matura, intelligente, sveglia e responsabile che crolla per un ragazzo con due neuroni in guerra tra di loro? Su… ecco… ti ho strappato pure una piccola risata. Perché è questo che meritano i ragazzi come Gordon. Solo qualcuno che ci rida su e che lasci perdere. Credimi. Non merita tanta attenzione. Lo troverai quello giusto prima o poi se è questo che desideri…

    Benny: Ma come ho potuto innamorarmi di lui?

    Luisa: Succede, figlia mia… e non è colpa tua. L’amore, quando arriva, è cieco e sordo. Pensa che io alla tua età mi ero innamorata di un certo Fred che si faceva chiamare Elvis perché si vestiva come Elvis Presley che a me piaceva un sacco. Oggi pensando al tuo diploma, sono andata a vedere le foto del mio. Ma ci credi che quando ho visto Fred non me lo ricordavo così banale? Davvero… aveva un’espressione da ebete! Mi sono fatta una risata e mi sono chiesta “Ma come ho potuto innamorarmi di lui?” proprio come te!

    E la seconda risatina è arrivata. Luisa ha sempre saputo come tirare su sua figlia nei momenti in cui si sente giù. Ci è riuscita anche il giorno del 6 al compito di Fisica… era inconsolabile.
    Benny così passa la notte leccandosi le ferite di ciò che è appena accaduto prendendo esempio dal suo gatto Bibi che dove trova lo sporco, lo lecca via.
    E come si dice: la notte porta consiglio. Benny ha in serbo una nuova decisione per il giorno dopo.



    GEN1-62

    Benny: Papà… lo so che avevo detto di voler stare qui fino all’inizio dei corsi universitari, ma ho cambiato idea. Voglio andare. Voglio partire oggi.

    Robbie: Figlia mia, io rispetto la tua scelta e stai tranquilla. Non pensare a quel buffone. Pensa a tutte le esperienze belle che vivrai al Campus universitario. Sarà fantastico e tu avrai un successone. Sarai proprio nel tuo mondo, lo so.

    Benny: Grazie, papà.

    Robbie: Hai chiamato il taxi? O te lo chiamo io?

    Benny: L’ho chiamato io. Sta arrivando… giusto il tempo di salutare Bibi.

    GEN1-63

    Benny: Bibiiii!! Piccolino mio!! Non ti posso portare con me perché non sono ammessi animali al Campus, ma ti avrei portato molto volentieriiii! Mi mancherai tanto! Mi raccomando, fai il bravo con mamma e papà e non distruggere i divani, capito?

    E così Benny è pronta. Tra saluti e lacrime di commozione, arriva il taxi e Benny infilate le valige nel porta bagagli sale a bordo pronta per una nuova vita all’Università di Aridia

    GEN1-64

    Ovviamente al suo arrivo, nessuno aveva ancora pensato di visitare il campus in anticipo e scegliersi la stanza, ma lei si. Infatti non essendoci ancora nessuno, ha avuto tutto il tempo per andare prima a fare un po’ di shopping e poi dal parrucchiere per dare un taglio al passato… a tutti gli effetti.

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    Benny: Ecco qua. Il corto sarà più comodo perché perderò meno tempo ad asciugarmi i capelli togliendolo allo studio e per il look… non mi importa se non è di moda o non è sexy… a me piace. E ora scegliamo la stanza.

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    Benny: Eccola! Voglio questa! La più vicina all’uscita del campus, così potrò uscire prima per andare a lezione. Ed ora cominciamo a studiare per il primo esame di Psicologia: la mente ed i suoi misteri. Sembra interessante. Ho preso il libro cartaceo per studiare fuori dalla mia stanzetta e anche quello in versione digitale per studiare qua.

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    Menomale che ogni tanto ci sono le telefonate di mamma e papà per farle alzare la testa dai libri. Sono arrivati altri ragazzi nel campus per occupare le loro stanze, ma nessuno di loro afferma di ricordare il viso di Benny visto che è sempre chino sui libri.

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    Ma subito dopo le telefonate ricomincia a studiare.

    GEN1-70

    All’inizio, infatti le sue intenzioni erano quelle. Studio e basta. Ma poi ha trovato un cavalletto da pittore disponibile nella sala comune del Campus. L’aveva notato da parecchio, quindi un pomeriggio ha deciso di raddoppiare la sua razione di studio pomeridiana per poter essere libera il pomeriggio dopo per provare il cavalletto… ed ha passato proprio un piacevole pomeriggio. Si è quasi appassionata.

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    E siccome ci ha preso gusto, ha ripetuto la stessa cosa la settimana dopo raddoppiando il suo studio un pomeriggio per poter passare il pomeriggio dopo a cercare di socializzare con qualcuno. Ha visto parecchie volte gli altri studenti fermarsi vicino allo stereo della sala comune per ballare il pezzo che passava in radio e lei… ci ha provato…

    GEN1-71

    Scusatela… non aveva mai ballato prima. Ha passato la sua esistenza dedicandosi solo allo studio. Tutto ciò che è fuori dallo studio, deve ancora impararlo. Però… premiamo il coraggio e la simpatia, dai.
    Lo studio le viene molto meglio, decisamente.


    GEN1-72

    Se ha fatto amicizie? Per il momento solo con la signora che lavora alla mensa scolastica e che le mette la doppia porzione ogni volta che Benny è in procinto di superare un esame, così, per darle più energia per affrontarlo.

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    Come in questo caso. Doppia porzione per cena perché la mattina dopo le aspetta un esame importante… e un buon riposo, anche se quando ha un esame il giorno dopo, difficilmente riesce a dormire.

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    Come se ci fosse da essere ansiosi nel suo caso. Ha già superato quattro esami prendendo 30 e lode a tutti e quattro! Di che si preoccupa? Ma… stiamo parlando di Benny. Infatti, il giorno dopo…

    GEN1-75 GEN1-76

    Benny: Papiiii ho preso 30 e lode!!

    Robbie: Bene. Brava, Benny.

    Benny: Papà, che c’è? Hai una voce strana… ma tutto bene?

    Robbie: Ecco… è che sono un po’ preoccupato per tua madre.

    Benny: È andata a fare quella visita dal dottore?

    Robbie: Ehm… si, è andata…

    Benny: E quindi? Che hanno detto?

    Robbie: Sono stati molto gentili… abbiamo anche trovato poca folla perché per quell’ora…

    Benny: Papà! Che hanno detto?

    Robbie: Che… ci sono poche speranze…

    È un brutto momento per la povera Luisa. Sentiva degli strani dolori all’addome per poi scoprire di avere un brutto tumore al pancreas. È stato un brutto colpo sia per lei che per Robbie. Nel momento in cui Benny ha saputo che alla sua mamma rimaneva poco da vivere, ha deciso di partire la mattina dopo per tornare a casa e lasciare un po’ lo studio da parte. Ma quella sera stessa, mentre Benny era andata a dormire presto per poter affrontare il viaggio la mattina dopo e Robbie era in giro per medicine…

    GEN1-77

    Tristo Mietitore: Ciao.

    Luisa: Sei venuto a prendermi? Devo morire?

    Tristo Mietitore: Si.

    Luisa: Oh… capisco… e quindi? Scusami, ma non ho esperienza con la morte. È la prima volta che muoio.

    Tristo Mietitore: Capisco benissimo. Beh… innanzitutto c’è un cocktail di benvenuto ed uno spettacolo di Hula tutto per te.

    Luisa: Ah. Ok. Grazie.

    Tristo Mietitore: Dai vieni, che le ragazze ti insegnano anche qualche passo.

    GEN1-78

    Povero Bibi… traumatizzato a vita! Per non parlare di Robbie quando è tornato e non ha più trovato Luisa, ma solo un’urna al suo posto.

    GEN1-79

    Potete immaginare la depressione di Robbie. Il suo grande amore era andato via. Le lacrime sembravano infinite e nemmeno Bibi riusciva a consolarlo con le sue fusa. Aveva capito anche il gatto che Robbie aveva bisogno di sostegno. Anche quando, uscito di casa, non sapendo cosa fare, se chiedere aiuto o altro, ha perso i sensi e si è addormentato sul marciapiede.
    Era quasi l’alba quando ha ripreso i sensi grazie ad un po’ di pioggia caduta sul suo viso. È tornato dentro con l’aria un po’ stordita, ma con la consapevolezza che Luisa era lì da qualche parte ad osservarlo con amore.


    GEN1-80 GEN1-81

    La mattina dopo, Benny arrivò a casa, stremata dal dolore.

    Benny: Papà!!

    Robbie: Amore mio!

    GEN1-82

    E dopo un bel pianto liberatorio, i due sono entrati in casa e si sono trovati tutti e due nel soggiorno, seduti sul divano.

    Robbie: Sono sicuro che mamma sarebbe stata tanto contenta anche di quest’ultimo esame. Io le riferivo sempre i tuoi risultati ed era contentissima.

    Benny: Mi mancherà per tutta la vita. Lei e i suoi insegnamenti.

    Robbie: Tesoro mio, dobbiamo pensare che lei ora ci guarderà da lassù. Seguirà i tuoi esami dall’alto… posizione privilegiata tra l’altro.

    Benny: Già.

    Robbie: Sicuramente sarà fiera di tutti i tuoi futuri esami e sarà contenta dei tuoi momenti belli. Immagino ci siano stati al campus. Hai fatto amicizie?

    Benny: Si.

    Robbie: A giudicare da come stai sorridendo, deve essere una persona speciale…

    Benny: Abbastanza…

    Robbie: E dai… non fare la vaga con papà!

    Benny: E tu non mi fare l’interrogatorio!

    Robbie: Sono solo curioso, ecco…

    GEN1-83

    Di chi starà parlando? Mmm… la sa lunga la nostra Benny!
    Scopriremo più dettagli nel prossimo capitolo.




    É appena terminata una generazione. Si passa alla successiva!
    Per i curiosi, lascio in spoiler quelli che erano gli obiettivi della generazione passata:

    1° generazione
    Questa generazione non deve fare nulla di particolare, è solamente una generazione di "assestamento" se così possiamo definirla. Incontrate il vostro amore, sposatelo e figliate. Il primogenito, una volta raggiunta l’età adolescenziale, andrà all’università: lì comincerà la 2 generazione.


    Edited by *Iridia* - 17/7/2023, 11:16
     
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    EPISODIO 5
    GENERAZIONE 2

    Dopo la morte di Luisa, Robbie non è più lo stesso. È comprensibile. Ha perso l’amore della sua vita. Ha sempre la solita voglia di vivere, di informarsi e documentarsi, ma la sua carriera non è più andata avanti. Ha deciso di accontentarsi di fare il ventriloquo. Si. Ora Robbie ha scoperto di avere anche quest’altro talento. Quindi tutte le sere va in scena e parla con il suo Dobby. Si, il famoso elfo della saga dedicata ad Harry Potter. Lui si traveste da Lucius Malfoy e lo fa proprio bene!
    Benny sarebbe rimasta volentieri un’altra settimana per fare compagnia a suo padre, ma è stato Robbie ad insistere per non farla rimanere indietro con gli esami.
    E così eccola qua… in un altro dei suoi pomeriggi liberi, il giorno dopo un pomeriggio con doppia razione di studio.
    Ha deciso di frequentare un corso di Hula organizzato dall’Università e se all’inizio sembrava un ciocco di legno, adesso sembra che qualcosa l’abbia imparata!


    GEN1-084

    Con un po’ di organizzazione Benny riesce tranquillamente a studiare, frequentare il corso di Hula e fare pause studio interrotta da tipi strani. Tipo questo vestito da mucca. Se si togliesse la maschera saprei almeno riconoscerlo, ma non lo conosco nemmeno io, la somma dea Iridia creatrice di Aridia, quindi figuriamoci!

    GEN1-085

    Tizio vestito da Mucca: Vuoi due biglietti per la partita Università di Aridia-Università di Bellavista?

    Benny: Probabilmente la cosa ti sarà sfuggita o non ci avrai fatto caso, ma starei studiando. Poi sinceramente non sono interessata al calcio.

    Tizio vestito da Mucca: E daiii! Ci divertiamo! Ci sono pure le cheerleaders!

    Benny: Non metto in dubbio la loro bellezza senz’altro gradevole, ma non ne sono sessualmente attratta.

    Tizio vestito da Mucca: Ma mica è per quello? Ma come parli?! È solo che fanno tante canzoncine carine… tipo “E CHI NON SALTAAAA… È UN BELLAVISTAAAA… OOOOOHH OOOOOHHH!”

    Benny: Molto suggestivo. Tuttavia non è il mio genere musicale preferito, dunque devo declinare l’invito.

    Mamma mia, Benny!! Forse ho esagerato le dosi di antipatia quando l’ho creata. Eh si perché se c’è una cosa che Benny detesta è essere interrotta durante lo studio. E quando viene interrotta diventa un po’ acida, come potete vedere.

    GEN1-086

    Tra l’altro oggi aveva pensato “Dai… studio sempre chiusa in camera mia. Per una volta voglio andare a studiare in sala comune”.
    Ovviamente dopo l’episodio della mucca, è andata a chiudersi in camera sua dove può studiare in santa pace.

    Ah… dimenticavo di parlarvi di lui!


    GEN1-087

    Si, quel ragazzo biondo che avete intravisto nei pensieri di Benny nell’episodio precedente! Sicuramente vorrete sapere chi è, cosa è per Benny e soprattutto a chi sono dedicati tutti quei cuoricini che gli svolazzano sulla testa.

    Benny: Buongiorno, Edward! Ti vedo gioioso. Deduco che tu abbia fatto un piacevole incontro.

    Edward: Siiii!!

    No. Non è il ragazzo di Benny, né un eventuale spasimante. È solo un amico… e per Benny questa è già una gran cosa visto che inizialmente ha avuto grandi difficoltà a farsi delle amicizie, ma Edward sembra essere l’unico che quando la vede studiare capisce che non deve interromperla. Forse per questo lei lo apprezza. Infatti ora sono due amiconi. Edward poi è proprio un bravo ragazzo.

    GEN1-088

    Studentessa: Benny! Ti stanno chiamando dalla segreteria. C’è una telefonata per te.

    Benny: Chi è?

    Studentessa: È il professor Ying.

    Benny: Ah.

    Studentessa: Ti chiama anche al telefono ora?

    Benny: Suvvia… sarà una burla, oppure se è proprio lui, vorrà sicuramente dirmi qualcosa riguardante il mio esame in preparazione visto che è il suo.

    GEN1-089

    Benny: Pronto?

    Prof. Ying: Buonasera, signorina Charvat, sono il prof. Giulio Ying.

    Benny: Buonasera, professor Ying. Mi dica.

    Prof. Ying: Ho appena potuto esaminare la sua relazione riguardante la mia materia e devo dire che l’ho trovata molto entusiasmante.

    Benny: Oh… bene… la ringrazio.

    Prof. Ying: Volevo comunicarglielo personalmente in quanto volevo discutere con lei su alcuni punti molto interessanti del suo elaborato che vorrei inserire nel mio prossimo libro, sempre che lei sia d’accordo. Ovviamente sarà citata nel libro.

    Benny: Davvero? Beh… che dire? Certo che mi va! La ringrazio sentitamente per la considerazione nei miei confronti e ne sono molto onorata.

    Prof. Ying: Mi fa piacere. Allora vengo al campus di persona per poter discutere con lei sul da farsi. Va bene? Arrivederci.

    Benny: Arrivederci e buona serata, professor Ying. E grazie ancora.

    Si è dovuta fermare un po’ di tempo con il telefono ancora vicino all’orecchio che ormai fa “tuuu tuuu tuuu tuuu…” per realizzare la telefonata che ha appena ricevuto. Il suo professore, il suo preferito tra l’altro, ha già deciso che la tesi finale la farà con lui. Quindi colui che lei reputa forse il più interessante dell’università, vuole farla collaborare alla scrittura di un suo libro.
    Ovviamente la prima persona che l’ha saputo è Edward… che ora conoscerete un po’ meglio.


    GEN1-090

    Edward: Noooooo… non mi dire!! Proprio lui? Ying?

    Benny: Si!! Scriverò un libro in collaborazione con il professor Ying! Non ci posso credere! Sono estasiata!

    Edward: Io i tuoi gusti in fatto di uomini non li ho ancora capiti…

    Benny: Non fraintendermi, Edward. Il mio interesse per il professor Ying è del tutto professionale e legato allo studio. Non c’è nulla di tenero tra me e lui e non credo ci sarà. E’ un uomo talmente interessante che avrà sicuramente già trovato una compagna per la vita e tra i suoi interessi sicuramente non ci sarà una semplice studentessa…

    Edward: Ma tu non sei una semplice studentessa, tesoro! Tu sei LA studentessa!

    Benny: Come al solito le tue esternazioni peccano di contegno!

    Edward: Nulla mi toglierà dalla testa che sei cotta di lui!

    Benny: Ne dubito.

    Edward non è l’unico ad aver notato questa cosa. In effetti anche Dolores, la signora della mensa, ricordiamo fino a poco tempo fa l’unica amicizia di Benny, ha fatto caso a qualcosa…

    GEN1-091

    Dolores: Ma te sei convinta che te vòi mette proprio co quello?

    Benny: Non l’ho mai detto. Il mio è solo un interesse intellettuale.

    Dolores: Fija mia… io quell’occhietti li conosco. Guardavo mi marito allo stesso modo… bonanima…

    Benny: Sono occhi di interesse.

    Dolores: Eh… ce lo so io che ‘nteresse! Avoja! Daje… che oggi ho fatto ‘a carbonara… pijatela e vattela a magnà che è bona!

    Qualche giorno dopo, Benny prende appuntamento con il professor Ying. Adesso sicuramente vi aspetterete una sorta di Brad Pitt o Johnny Depp vestito da professore… e invece è tutt’altra cosa.

    GEN1-092

    Prof. Ying: Eccoci qui, signorina Charvat. Appena ho avuto un’ora di buco tra una lezione e l’altra, ne ho approfittato per passare di qui. Camminare giova anche alla salute, dunque ne ha goduto il mio fisico. Ora però ha da godere la mia mente. Parliamo della sua teoria comportamentista accennata nel suo elaborato.

    Benny: Si, professore… io, ripeto, sono onorata. Non so cosa dire…

    Prof. Ying: Le fornisco subito uno spunto. La cosa che mi ha affascinato maggiormente del suo elaborato, è la dimostrazione chiara e tangibile che la teoria comportamentista, non è solo una cosa che si scrive e si studia sui libri perché lei stessa l’ha vissuto e ha raccontato la sua testimonianza. Lo sviluppo, si sa, è un processo continuo di apprendimento; la crescita e il cambiamento sono visti quindi da un punto di vista quantitativo: in questa prospettiva l’individuo è passivo e diventa ciò che l’ambiente lo fa diventare. Da quello che ho capito dall’elaborato, la sua vita è stata esattamente questa fin ora, mi corregga se sbaglio.

    Benny: Non sbaglia affatto, professore. Sono effettivamente cresciuta in un ambiente dove i libri erano i tesori più preziosi della casa. Sono stata abituata da piccolissima alla lettura, anche quando non sapevo leggere, grazie a mio padre. Educata alla lettura, ho sviluppato il mio interesse per lo studio e delusioni personali che riguardano… come dire… le relazioni sociali, mi hanno stimolata a scegliere la Psicologia come ramo di studio. È stato effettivamente l’ambiente in cui sono cresciuta e gli avvenimenti accaduti in esso a farmi diventare come sono. Per questo ho voluto raccontare la mia testimonianza nel mio elaborato. Mi piace la teoria, ma nella vita serve anche la pratica.

    Prof. Ying: Trovo questi suoi concetti molto affascinanti e innovativi. Il compito della gioventù è proprio quello di trovare nuove strade a quelle già solcate da noi che abbiamo già passato molti inverni. Lo sa anche lei che la radicalità nei pensieri e nei concetti delle persone aumenta di forza con l’aumentare dell’età e si è meno flessibili mentalmente man mano che aumentano gli anni. Ma lei è riuscita a stimolare anche un attempato come il sottoscritto.

    Benny: Sono lusingata, professore.

    Prof. Ying: Allora, cosa ne pensa di questa collaborazione nella stesura del mio libro?

    Benny: Ne sono entusiasta!

    Prof. Ying: Bene! Allora provi a ritagliarsi un momento libero tra lo studio, per comporre un elaborato come quello che mi ha consegnato per l’esame, ma più approfondito. Vorrei andare a fondo a questa teoria. Magari può fornire altri esempi di persone che hanno la sua stessa esperienza, può intervistare… le sto fornendo giusto qualche spunto.

    Benny: Ottima idea. Lo farò con piacere.

    Prof. Ying: Bene. Per il momento non ci sono scadenze, dunque può procedere con calma.

    No, quello non è un linguaggio che Benny sfoggia solo in presenza dei professori. E’ proprio il suo modo di parlare che diventa appena appena più informale quando parla con gli amici, ma in sostanza è quello.
    Infatti appena terminato l’appuntamento, eccola confrontarsi con Edward. Si, l’avete capito. Il suo migliore amico.


    GEN1-093

    Edward: Allora? Ti ha chiesto un appuntamento romantico?

    Benny: Trovo le tue esternazioni alquanto infantili, Edward!

    Edward: E allora che avete fatto?! Ma possibile che ti devo spiegare tutto io? L’avessi io un uomo che mi chiede appuntamento per qualsiasi cosa… se mi piace, me lo mangio!

    Benny: Sarà così per te. Io ho altri interessi culinari.

    Edward: Tipo?

    Benny: La carbonara di Dolores!

    Edward: Ah, quella è insuperabile! Ahahahah

    Benny: Ahahahah!!

    Ah, ma allora la fa anche lei ogni tanto qualche battutina! Cominciavo a pensare di aver decisamente esagerato in secchionaggine quando l’ho creata.
    Comunque l’entusiasmo di Benny per questa collaborazione con il suo professore preferito, l’ha portata perfino a rinunciare al corso di Hula per cominciare a scrivere.


    GEN1-094

    Con il passare dei giorni, le voci su lei e la sua collaborazione con il prof. Ying si diffondono a macchia d’olio visto che lei ha cominciato ad intervistare studenti a caso per poter completare il lavoro che le era stato assegnato. Ovviamente tutti si chiedevano il motivo dell’intervista e lei ha dovuto dirlo.

    GEN1-095

    Studente: … per questo voglio fare il Chimico. Da piccolo mi avevano regalato il gioco del piccolo Chimico e io ci passavo le ore. Poi mi piaceva guardare mia madre che quando cucinava sembrava una chimica all’opera. Dosava gli ingredienti con una precisione maniacale, con tanto di misurino e di bilancia anche per il sale. Era affascinante. Volevo avere anche io questo fascino nel centellinare gli ingredienti. Ero indeciso tra Cucina e Chimica come indirizzo, ma alla fine il Chimico ha il suo fascino.

    Benny: Dunque sei stato influenzato dall’ambiente familiare. E ciò conferma che ciò che diventiamo dipende dall’ambiente in cui si compie il nostro sviluppo.

    Studente: Si… come dici tu…

    Benny: … scacco matto!

    Il suo impegno è costante ed il suo entusiasmo è alle stelle. Il professor Ying era già il suo professore preferito da quando ha iniziato a frequentare le sue lezioni. Lo trova molto chiaro nella spiegazione e capace di mantenere l’asticella dell’attenzione sempre alta senza diventare noioso. Tra tutti i professori che ha, le ha fatto veramente piacere collaborare proprio con lui. Infatti l’ha incontrato altre volte.

    GEN1-096

    Prof. Ying: Signorina Charvat… ho notato con piacere che mi ha spedito abbondante materiale.

    Benny: Ho fatto del mio meglio, professore.

    Prof. Ying: È incredibile quanto basti semplicemente girare per il Campus per trovare riferimenti al comportamentismo, senza aprire nemmeno un libro, vero?

    Benny: Stimolante, in effetti.

    Tutto succulento materiale per Edward e le sue prese in giro!

    GEN1-097

    Prof. Ying: Allora arrivederci e buona lettura!

    Benny: Arrivederci, professore. Comincio subito a leggere.

    Edward:😏

    Benny: Sei pregato di non dire nulla, grazie.

    Edward: Io non ho detto nulla.

    Benny: Potrei percepire l’eco dei tuoi pensieri fino all’aula di Psicologia.

    Edward: E sentiamo… cosa percepisci?

    Benny: Lo sai benissimo.

    Edward è tanto un bravo ragazzo… ma è un po’ impiccione. Però è anche l’unico capace di far ridere sguaiatamente Benny. Ci è riuscito davvero! Lei è sempre così composta, così formale… ma Edward la diverte molto! Si può dire che sia il suo migliore amico alla fine.

    Gli insegnamenti di suo padre comunque non hanno riguardato solo il suo lato intellettuale. Tornando da lezione, Benny ha potuto mettere in pratica un altro insegnamento di papà Robbie.


    GEN1-098

    Benny: Che schifo… ci vorrebbe papà adesso! Che cosa indicibile. Aveva ragione in effetti quando mi ha detto “Portati una bomboletta… non si sa mai” ed in effetti non si sa mai. Aveva ragione. Devo dirglielo. Ora… devo ricordarmi da che lato devo spruzzare… ecco. Qui!

    … e possiamo dire che anche Benny ha un po’ di Ghostbuster nei geni!!

    Si avvicina nel frattempo il giorno della laurea e Benny non si aspettava di certo una reazione del genere da parte di alcuni professori:


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    Prof. Coppola: Buongiorno, signorina Charvat.

    Benny: Buongiorno, professore.

    Prof. Coppola: Mi è giunta voce che la sua tesi di laurea è vicina.

    Benny: Esatto.

    Prof. Coppola: Bene. Ho dunque un suggerimento che potrebbe fare al caso suo. Dica: ha mai pensato di realizzare una tesi in Sociologia?

    Benny: Nella sua materia?

    Prof. Coppola: Esatto. Ricordo benissimo il suo esame. Trenta e lode se non mi sbaglio. Fu effettivamente impeccabile.

    Benny: Si, ricordo e la ringrazio ancora per il voto. Temo però di non poter seguire il vostro suggerimento per quanto mi onori, in quanto ho già deciso con chi scriverò la mia tesi. La ringrazio comunque per la considerazione.

    Ha successo la nostra Benny! Infatti la stessa domanda le è stata fatta da tutti i professori della sua facoltà. Tutti vogliono che Benny scelga la loro materia per scrivere la tesi di Laurea ricevendo sempre la stessa risposta perché l’abbiamo capito tutti con quale professore vuole scrivere la sua tesi!
    Il bello sapete qual è? Che a differenza degli altri professori, questo Coppola insiste!
    Qualche giorno dopo, si è fatto trovare “casualmente” alla mensa degli studenti (un professore alla mensa degli studenti?!) facendole credere di essere lì per caso perché gli piace la zuppa della signora Dolores… certo… crediamoci.
    Con questa scusa è riuscito a pranzare con Benny.


    GEN1-100

    Prof. Coppola: Proprio buona questa zuppa, vero?

    Benny: La nostra Dolores ci sa proprio fare.

    Prof. Coppola: Sa? La mia tesi di laurea riguardava proprio questo. A volte un semplice oggetto, come può essere questa zuppa nel nostro caso, può unire più persone facendo nascere anche amicizie, collaborazioni…

    Niente… non ce la fa! Ci prova sempre! Si arrenderà prima o poi perché… ricordate il famoso cavalletto da pittore che trovò Benny all’inizio del suo percorso di studi? Ecco. È diventata molto brava. I pennelli sono diventati un’estensione del suo corpo, capaci di tradurre in disegno perfino i sentimenti…

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    … mi sa che Edward aveva ragione!

    GEN1-102

    Edward: L’ho visto!

    Benny: Complemento oggetto?

    Edward: Il tuo Giocondo?

    Benny: Ah.

    Edward: Eh.

    Benny: So cosa stai pensando…

    Edward: Te lo dico io cosa sto pensando. Che i tuoi gusti in fatto di uomini è abbastanza incomprensibile… io per esempio avrei preferito uno come Coppola che almeno è giovane e poi sta sempre appiccicato a te ultimamente!

    Benny: Vuole solo che scriva la mia tesi con lui.

    Edward: È comunque molto affascinante. Mai che capitino a me queste fortune! Ogni volta che mi piace un ragazzo o è etero o gli piace qualche uomo-armadio, non è possibile! Vabè… bando alle ciance, parlavamo di te. Il professor Ying sarà vecchio e decadente, ma in ogni modo ti piace. Non so cosa ci trovi in lui, ma ti piace, mettitelo in testa! Sei innamorata, tesoro!

    Benny: Anche se lo fossi, non sarebbe un amore possibile. Ne vocifererebbe tutta l’Università. Si diffonderebbe a macchia d’olio la notizia di una mia laurea avvenuta con successo non grazie ai miei studi, al mio impegno e ai miei sacrifici, ma solo grazie ad un legame sentimentale. Come se una donna non fosse capace di ottenere risultati soddisfacenti da sola.

    Edward: Ecco, adesso non ti inviperire. Però in effetti… si… hai ragione. Lascia tutto così, cosa devo dirti più? A me basta sapere che avevo ragione. Il mio intuito non sbaglia mai!

    Lo chiamavano “Eddie la faina”.

    Il tempo passa, la tesi viene scritta ed è arrivato anche il giorno della laurea di Benny! Ovviamente il primo a ricevere l’invito per la cerimonia è stato Robbie.
    Il prof. Ying sedeva fiero alla scrivania dei professori guardando orgoglioso Benny esporre la sua tesi, mentre gli altri professori crepavano di invidia.
    Altrettanto orgoglioso era Robbie al quale è scappata anche qualche lacrimuccia di gioia soprattutto nel momento clou: quando il professor Ying ha pronunciato le fatidiche parole: “Ti proclamo Dottoressa in Psicologia con la valutazione di 110 e Lode con Bacio Accademico” e Benny è diventata tutta rossa nel sentirsi baciare sulle guance dal suo professore emozionato forse quanto lei.
    Tanti sono stati gli elogi pronunciati dai professori e dal Presidente della Commissione nei suoi riguardi ed è stata anche annunciata la collaborazione tra Benny e il professor Ying sulla stesura del libro ancora in scrittura.
    Forse è il giorno più bello della vita di Benny.


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    Benny: Papà!!

    Robbie: Tesoro!! Ma tu vuoi farmi venire un colpo! Quanti elogi! Quanta stima da parte dei professori… e perché non mi hai detto nulla di quella collaborazione?

    Benny: Volevo farti una sorpresa!

    Robbie: E ci sei riuscita benissimo! Sono fiero di te!

    La festa di laurea di Benny è stata bellissima. Non troppo caotica, ma neanche noiosa. Il giusto necessario adatto alla personalità di Benny che dopo la festa ha dovuto salutare tutti i suoi amici per tornare a casa sua.

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    Casa dolce casa…

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    Benny: Bibi! Mi sei mancato tanto! Hai fatto il bravo con papà? Hai distrutto di nuovo il divano o peggio dei libri?

    Robbie: Brava… prendimi pure in giro!

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    Benny: Ma se io sono diventata peggio di te!

    Robbie: Non credo. I tuoi professori mi hanno parlato molto bene di te.

    GEN1-108

    Benny: A proposito dei miei professori, riguardo quel libro che devo scrivere con il professor Ying, ti va bene se lo faccio venire qui a casa quando dobbiamo scrivere?

    Robbie: Ah… sapevo che sarebbe arrivato questo momento… solo che immaginavo fosse per un ragazzo, non per un professore. Io mi ero preparato per il fidanzato, non per il professore… ci vorrebbe tua madre…

    Benny: Manca tanto anche a me… però io e il professore dobbiamo solo scrivere.

    Robbie: Ma si… può venire qui. Se vuoi puoi invitarlo mentre io sono al lavoro così non vi do fastidio. Ah… un’altra cosa. Io non ce la faccio a dormire di là, dove dormivo con tua madre. Quindi da quando sei andata via, dormo nel tuo letto. Ti va bene se ci rimango?

    Benny: Si, papà. Rimani pure in camera mia. Mi sposto io.

    GEN1-109

    Le ha fatto un certo effetto dormire nella camera dei suoi genitori. Le è sembrato perfino di sentire l’odore di sua madre, dormendo proprio sul suo lato, nonostante sia passato qualche anno ormai dalla sua morte.
    Però si è svegliata di buon mattino ed ha aspettato la partenza di Robbie per il lavoro prima di chiamare il professore.


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    Infatti una volta andato via Robbie…

    GEN1-111

    Benny: Professor Ying!

    Prof. Ying: Oh… che piacere vederti! Per favore però… niente titoli accademici ora. Non sono più il tuo professore adesso, quindi non siamo più tenuti a mantenere la formalità che serviva. Ora siamo due colleghi psicologi e collaboratori. Dammi pure del tu e chiamami Giulio.

    Ah. Così? Siamo passati già al tu e al nome? Caspita…

    GEN1-112

    Giulio: Come sai che adoro gli scacchi? Mi aiutano molto nella concentrazione.

    Benny: Non lo sapevo, infatti. A me piace chiacchierare davanti alla scacchiera e ho pensato che potesse piacere anche a lei… cioè… a te. Scusa, ma mi fa ancora uno strano effetto.

    Giulio: Posso immaginare, Benny.

    Così è questo il tenore degli incontri tra i due. Ormai sono amici… possiamo chiamarli tranquillamente Giulio e Benny. Il duo di scrittori invincibile.
    Se all’inizio Benny era un po’ a disagio e faceva parecchia fatica a cambiare registro linguistico con lui, nel giro di pochi mesi ci ha preso l’abitudine avvicinando sempre di più la loro confidenza.


    GEN1-113

    Benny: Mi fa piacere che ti sia piaciuto l’ultimo capitolo. Con il tuo poi si incastra alla perfezione, infatti pensavo che magari possiamo avvicinare i due capitoli mettendoli uno di seguito all’altro perché hanno proprio un bel legame.

    Giulio: È quello che penso anche io… mi hai letto nel pensiero.

    Finchè…

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    E ci sono voluti anni di negazione della cotta che aveva Benny per lui e che non voleva ammettere di avere, mesi di incontri… insomma Benny ci è andata molto piano. La botta avuta nell’adolescenza è stata emotivamente forte per lei tanto da spingerla a cambiare target. I coetanei non l’hanno mai più interessata da allora. Come potete ben vedere preferisce i professori, possibilmente maturi.

    E così… è nato il primo vero amore di Benny. Meglio tardi che mai.


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    Benny: Ehm… ciao papà. Lo so che sono le 23… ecco… abbiamo finito!

    … e menomale che non ha specificato cosa hanno finito di fare! Meglio tacere.

    Giulio: Buonasera, signor Charvat. Tolgo subito il disturbo. Abbiamo effettivamente finito. Oggi abbiamo fatto un lavoro molto impegnativo e ci è voluto più tempo del previsto.

    Robbie: Non serve scusarvi… è ovvio che un libro richiede il suo tempo. Arrivederci allora.

    Giulio: Arrivederci.

    Mah… secondo me Robbie sospetta qualcosa. Infatti Benny è diventata tutta rossa, ma per non farlo notare, da brava psicologa, adotta un escamotage: distrarre la “vittima” con altri argomenti.

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    Benny: Papà… hai notato anche tu che Bibi ha un graffietto vicino all’occhio? Chissà con quale gatto dei vicini si è andato ad azzuffare!

    Robbie: Non ne ho idea…

    Chissà se Benny è riuscita a distrarre suo padre con altri argomenti…
    Certo che quella sera lei e Giulio sono stati fino a tardi a coccolarsi e non si sono resi conto che erano le 23, l’ora di ritorno di Robbie dal lavoro. Troppo presi dall’amore reciproco, oltre a quello per i libri. In particolare per quello che stavano scrivendo insieme.
    Benny è molto presa anche da quello. Passa intere giornate al computer per fare ricerche che potrebbero servirle per il libro.


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    Per non parlare delle interminabili telefonate con Giulio!
    Benny però non è una sprovveduta. Sa benissimo che troppa vita sedentaria non può farle certo bene. Il suo corso di Hula non può più frequentarlo perché era tenuto solo alla sua Università e non può certo tornarci. Quindi trova altri modi per tenersi in forma.


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    Ogni suo risultato l’ha sempre comunicato a suo padre ed infatti Robbie viene aggiornato di ogni conclusione di capitolo.

    GEN1-120

    Benny: … e così abbiamo finito anche il quarto capitolo!

    Robbie: Bene… ma, dimmi una cosa.

    Benny: Si, papà?

    Robbie: Sai… quando si diventa vecchi come me, si acquista più saggezza e si ripercorre la propria vita. Ecco. Mi sono accorto che nell’educazione che ho cercato di trasmetterti, ho sbagliato qualcosa. Mi sono troppo interessato alla tua istruzione, ma troppo poco alla tua felicità. Quindi volevo chiederti se sei felice. Voglio sapere se ho fatto bene il mio lavoro di padre.

    Benny: Certo, papà. Direi che non mi manca nulla.

    Robbie: Nulla nulla?

    Benny: Assolutamente nulla, papà. Non ti preoccupare. Hai fatto un buon lavoro e sono fiera di essere tua figlia. Infatti credo che quando mi sposerò, non avrò solo il cognome di mio marito, ma anche il tuo. Sono fiera di ciò che sono e non voglio cancellare il passato togliendo il mio cognome.

    Robbie: Ah, ma quindi… c’è qualcuno?

    Benny: Il matrimonio per il momento non fa parte dei miei progetti, ma qualora dovesse farne parte, queste saranno le mie disposizioni.

    Robbie: Oh… capisco.

    Come poteva essere prevedibile, Benny non ha detto a suo padre della relazione con il suo ex professore. Come mai?
    Paura di essere giudicata per via della differenza di età tra i due? In effetti Giulio è giusto una decina di anni più giovane di Robbie.
    Si. Sicuramente sarà per questo. Nella più classica delle classiche situazioni, ogni volta che una figlia comunica alla famiglia di avere una relazione con un uomo di vent’anni più grande, ci sono sempre discussioni. E lei non vuole né discutere, né essere costretta nella più estrema e pessimistica delle ipotesi a lasciare Giulio o vivere la sua vita con il peso del non avere l’approvazione di suo padre.
    Riuscirà a tenere il segreto? Per sempre?
    Ecco. Chissà se il Tristo Mietitore ha percepito tutto ciò e le ha voluto facilitare la situazione, anche se non in un modo molto bello… il Tristo Mietitore ha uno strano concetto di “fare favori”. Per lui è sicuramente un favore quello che sta per fare a Benny.


    GEN1-121

    Tristo Mietitore: Buonasera. Volete finirla di chiacchierare voi due? È tardi!

    Robbie: Ecco io…

    Tristo Mietitore: Niente chiacchiere e più azione, grazie. Sono almeno cinque minuti che ti aspetto… ho altra gente da portare nel regno dei Morti. Non posso certo perdere tempo.

    Robbie: Posso almeno salutare mia figlia?

    Tristo Mietitore: Ti do 30 secondi.

    Robbie: Addio, figlia mia. Il mio tempo è giunto. Promettimi che sarai felice per sempre.

    Benny: Ci provo, papà… ti voglio bene!

    Robbie: Anch’io! Addio!

    Benny: Addio, papà! Sono fiera di essere tua figlia!

    Robbie: Ho paura…

    Benny: Non avere paura, papà. Incontrerai mamma!

    Robbie: Si, è vero! Luisa! Io e mamma ti proteggeremo da lontano!

    Benny: Si. Lo so!

    Tristo Mietitore: E basta! Ho detto 30 secondi! E dai! “Addio!” “Addio!” “Gne gne… gnu gnu…” dai, Robbie! Su con la vita… ecco… volevo dire… insomma stai su! Ti aspetta anche il cocktail di benvenuto e una bella suite vista Terra. A quanto pare ai piani alti sei stato molto apprezzato. Allaccia le cinture… si parte!

    GEN1-122

    Fantasma di Robbie: Addio, figlia mia.

    Tristo Mietitore: Uffa!!

    Dopo che il Tristo Mietitore frettoloso e preso dai suoi mille impegni si è tirato dietro Robbie, Benny è rimasta sola.
    Adesso è lei l’adulta della famiglia. Ora è lei che deve decidere da sola della sua vita, esattamente come ha cominciato sua madre con molte meno risorse di lei.
    Almeno Benny ora ha una bella casetta, già ammobiliata decentemente, lasciata in eredità dai suoi genitori. Potrà dedicarsi alla carriera con tutti i comfort.
    Però è dura…


    GEN1-123

    È dura davvero, povera Benny.
    E come si dice: i guai arrivano sempre tutti insieme, durante la sua prima notte in casa da sola…


    GEN1-124

    … un malintenzionato è entrato in casa sua per derubarla! Questa volta non è riuscito a rubare niente. Rispetto all’allarme che avevano i suoi genitori quando hanno cominciato a vivere insieme in questa casa, quello installato adesso è molto più sofisticato. Il ladro era troppo occupato a tapparsi le orecchie per rubare, infatti la polizia è subito arrivata per arrestarlo.

    Dopo una notte insonne tra lacrime e ladri indesiderati, Benny si alza dal letto il mattino dopo decisa a dare una svolta alla sua vita.

    Benny: Mamma e papà, io sarò felice. È una promessa.

    E con questo pensiero, si mette alla ricerca di un lavoro. Certo che con i suoi titoli di studio, le sue qualifiche e la sua dichiarazione scritta e firmata da Giulio della sua collaborazione con il professore di Psicologia dell’Università di Aridia, non ci ha messo molto a trovare un lavoro. L’hanno subito assunta in una scuola superiore infatti. Insegnerà psicologia.

    GEN1-125

    Benny: Hai visto, Bibi? Adesso sono una professoressa!

    Forse ha sorriso per la prima volta dalla morte di suo padre, ma in fondo ci voleva. Ci voleva proprio una svolta. Adesso, come sua madre, lavorerà nella scuola.
    Eccola qui! Che look professionale!

    GEN1-126

    Anche Giulio però ha fatto il suo lavoro cercando di fare il suo meglio per farle superare i suoi brutti momenti.


    GEN1-127

    Se c’è una cosa che Benny adora fare con Giulio, sono le lunghe conversazioni durante le loro infinite partite a scacchi. Si è innamorata di lui per la sua maturità, la sua cultura e la profondità dei discorsi. Non esistono cose frivole nei loro discorsi. Nemmeno cose demenziali. Le risate ci sono, certo, ma per cose talmente “alte” che probabilmente riderebbero solo loro due perché si dovrebbe essere dei grandi uomini e donne di cultura per capire le loro battute.
    Ogni loro conversazione è basata sul confronto intellettuale di vari argomenti e se questo potrebbe risultare noioso per alcune persone, per Benny è il massimo.


    GEN1-128

    Giulio: Cara Benny, ti chiedo di non preoccuparti per me. Comprendo benissimo il momento che hai appena passato. La mia esperienza ti dice che lo supererai con il tempo. Dal canto mio posso solo dirti che sei libera di vivere questo tuo periodo nel modo in cui ti viene più spontaneo viverlo. Se questo significa non vederci per un po’ o interrompere il libro, sentiti libera. Rispetterò i tuoi tempi.

    Benny: Non è necessario non vederci. Anzi. Devo ammettere che la tua compagnia è essenziale per il superamento di questo momento, dunque ti chiedo di restare con me. Il più possibile. Affinché la tua compagnia possa leccare le mie ferite morali come farebbe un gatto con quelle fisiche.

    Giulio: Ottimo paragone. Trovo sempre stimolanti le tue figure retoriche. Dunque è questo il tuo volere? Che io ti stia vicino accompagnandoti in questo momento della tua vita?

    Benny: Si, è quello che voglio. In questo e in quelli che verranno.

    Giulio: Bene. Ne approfitto allora per farti una proposta. Ecco. Ho potuto constatare anche io, nel corso di questo tempo insieme, che nonostante la differenza di età, siamo accomunati da molte cose. Non ho mai incontrato una trentenne con pensieri tanto profondi e concezioni mentali tanto sviluppate. Mi stimoli, Benny. Stimoli me e la mia mente. Non è più tempo per me, ma tu ugualmente mi hai fatto tornare all’ebrezza della gioventù portando soffice brezza nella mia vita. Dunque la mia richiesta è…

    GEN1-129

    Giulio: Benny Charvat. Vuoi unire la tua vita alla mia nel sacro vincolo del matrimonio?

    Benny: Giulio… sono… senza parole!

    Giulio: Puoi pensarci per il tempo che vuoi.

    Benny: Giulio, ho cercato le tue qualità in ragazzi della mia età, ma non le ho trovate. Tutti troppo presi da strane euforie che trovo sinceramente inspiegabili, mentre tu sei stato il mio punto di riferimento dal primo giorno di lezione. All’inizio mi piaceva solo la tua materia, ma poi ho cominciato ad apprezzare anche te facendo ogni giorno nuove scoperte. Ha bisogno anche la mia mente di continui stimoli e tu sei la persona giusta per adempiere a questo compito. Sento che le nostre menti si completano in un dolce incastro e che sono frementi di camminare insieme. Dunque la mia risposta è si.

    E menomale che era “senza parole”! Immaginate se le avesse avute… avrebbe parlato fino al giorno del matrimonio che, dopo un po’ di organizzazione, giunge.

    GEN1-131

    Una cerimonia molto intima, con pochi invitati. Non molto tradizionale, come potete vedere dall’abito di Benny, ma una tradizione i due l’hanno voluta seguire: sposarsi nella stessa Chiesa a Me Medesima Onnipotente consacrata nella quale anni addietro si sono sposati i genitori di Benny: Luisa e Robbie.

    Ed ora? Come sarà la vita nella casa di un Professore Universitario ed una Docente di Scuola Superiore… entrambi di Psicologia?
    Lo scopriremo nel prossimo capitolo.



    Edited by *Iridia* - 3/7/2023, 09:07
     
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    Rieccomi!

    Nell'ultimo capitolo che avevo letto Benny era appena diventata bambina, mamma mia quant'è cresciuta in questi capitoli!
    La nuova erede è proprio secchiona e molto coerente nella sua fissazione per lo studio, ma ci sta! Si direbbe poi anche che abbia una predilezione per, ehm, uomini più maturi. Ho l'impressione che le persone attorno a loro storceranno un po' il naso davanti a una differenza d'età di quell'entità, ma l'importante è che siano contenti loro.
     
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    Secchionissima! :D
    Essendo anche molto matura per la sua età, le sue preferenze non possono che andare verso gente più matura... ma come hai detto anche tu, Hermione, gusti suoi. Ci sono pro e contro in queste situazioni.

    Proseguiamo!

    jpg
    EPISODIO 6
    GENERAZIONE 2

    Dopo il matrimonio, i due sono andati a vivere in quella che una volta era la casa dei genitori di Benny poiché Giulio aveva un monolocale riservato nel Campus Universitario. Monolocale che gli sarebbe stato tolto con la pensione. Quindi ha pensato per il futuro che potrebbe essere meglio anticipare i tempi e vivere già fuori dal Campus prima della pensione.
    Così, eccoli qui. Nel loro nido d’amore che attualmente è solo una base per mangiare e per dormire perché tra lavoro, convegni, conferenze, mostre, teatro ed eventi culturali vari, in casa ci sono ben poco.
    Però ogni tanto capitano momenti in casa… come questo:


    GEN1-132-Bibi-abituato-a-Giulio

    Giulio: Sembra incredibile, ma finalmente questo affascinante felino si sta avvicinando a me. Sembrava ieri quando venivo qui per scrivere il libro e lui si nascondeva, quando ci incrociavamo per caso si allontanava… ed ora eccolo qui che gioca con me.

    Benny: Ahahah… è vero! Appena si farà anche prendere in braccio, avrai modo di sentire anche la morbidezza del suo pelo. È una terapia, te l’assicuro.

    E questo:

    GEN1-133-non-spendere-soldi-per-il-futuro

    Giulio: A cosa pensi?

    Benny: Al fatto che in questa casa ci sono tutti i miei ricordi. Ho avuto i miei natali, si è compiuto il mio sviluppo fisico e mentale. Questa casa ha anche una sua storia. Mia madre mi aveva raccontato com’era quando ci viveva solo lei e non aveva ancora conosciuto papà. Ed ora sono ancora qui.

    Giulio: Forse gradiresti cambiare casa? Oppure potrebbe essere sufficiente cambiare l’arredamento. Con un nuovo stile, questa casa potrebbe sembrare un’altra casa diversa.

    Benny: Sarebbe magnifico. Mi coglie un leggero velo di tristezza quando guardo certi angoli di questa casa. Vedo i miei momenti felici con mamma e papà.

    Giulio: Bene. Allora possiamo chiamare l’impresa edile per i lavori. Le finanze non mancano. C’è quel nuovo stile di cui non ricordo mai il nome… un nome francese. Io purtroppo il francese non l’ho studiato. Parlo solo inglese, spagnolo e tedesco…

    Benny: No, Giulio. Non voglio spendere grandi quantità. Sto riservando per noi solo i soldi per eventuali rappresentazioni teatrali, convegni… ma non voglio fare spese troppo grandi. Vorrei riservare la maggior parte di ciò che possediamo… ecco… al futuro.

    Giulio: Al futuro?

    Benny: Esattamente. Al futuro.

    È vero. In quella casa c’è la storia di una famiglia. Infatti, una sera, mentre Bibi è alle prese con un lupo che è venuto a bussare alla porta della famiglia Ying…

    GEN1-134-lupo

    (ehm… si. Lasciamoli ai loro affari da animali)

    GEN1-135-legge-il-libro-di-Robbie

    … Giulio si avventura nella libreria e trova uno dei due libri scritti da Robbie. Ce n’era uno per bambini e poi un romanzo dal titolo “Ti amo, Luisa” che racconta di una storia d’amore. Immaginiamo tra chi!

    Giulio: Però… era bravo…

    Benny invece continua ad essere pensierosa in questo periodo…

    GEN1-136-pensa-che-lui-vecchio

    … nella mia onnipotenza di dea, ho il privilegio di non essere costretta ad aspettare che Benny parli per sapere cosa le passa nella testa. Mi basta leggerle nella mente per vedere che sta pensando al fatto che Giulio non è più un giovincello e la sua paura è quella di finire di nuovo da sola prima del tempo.

    GEN1-137-si-confida-con-Bibi-che-pure-vecchietto

    Benny: Bibi… sei diventato vecchietto anche tu!

    Visto?

    GEN1-138-ci-pensa-ancora

    Spesso Giulio la sorprende a giocare da sola a scacchi. L’ha sempre aiutata a riflettere. Infatti un giorno Giulio si è deciso e si è avvicinato per capire cosa non va in sua moglie.

    Giulio: Mia cara… è un po’ di tempo che ti trovo assorta nei tuoi pensieri, come in un limbo senza uscita. Mi chiedo se in questo limbo sia gradita la mia presenza.

    Benny: Giulio, sei molto caro. Anzi, ti chiedo perdono per non averti coinvolto nei miei pensieri e per averti fatto sentire escluso.

    Giulio: Non sono contrariato per questo. Sono semplicemente preoccupato. Lo sai che qualunque cosa ti turbi puoi confidarla a me.

    Benny: Hai ragione.

    Giulio: Dunque, parla. Per favore. Se lo desideri.

    Benny: Bene. Lo farò. Dovevo farlo prima o poi. Ecco… come dire?

    Giulio: A parole tue, cara.

    Benny: Dicevo qualche tempo orsono, che pensavo al nostro futuro. Ritenendo il futuro una giusta destinazione dei nostri risparmi.

    Giulio: Si, lo ricordo. Forse cerchi di dirmi che hai deciso qualcosa sul nostro futuro?

    Benny: Si. Avrei un desiderio, ma voglio essere sicura che sia reciproco.

    Giulio: Dimmi pure. Tutto quello che vuoi purché ti faccia felice. La mia vita ormai si sta avviando verso la conclusione…

    Benny: Non dire così…

    Giulio: … e invece si, Benny, non possiamo fare finta di niente. Io la mia gioventù l’ho vissuta e sto avendo l’onore, il privilegio, di vivere una seconda gioventù con te. L’obiettivo di questa mia gioventù, ho deciso, sarà la tua felicità. Quindi dimmi tutto, cara. Farò di tutto per poter esaudire i tuoi desideri.

    Benny: Pensavo a cosa potrebbe esserci dopo di noi. O meglio… chi.

    Giulio: Chi?

    Dai Giulio che ci arrivi… un altro piccolo sforzo… ancora…

    Giulio: Mia cara!

    Bravoooo!!!

    GEN1-139-decidono-di-fare-un-figlio

    Giulio: Sinceramente non pensavo che avresti mai avuto questo desiderio. Ti ho sempre vista molto presa prima dallo studio e poi dal lavoro. Volevo chiederti da tempo di poter arricchire la nostra bella famiglia con un nuovo erede, ma avevo paura che tu ti sentissi tarpare le ali. Come faresti con il lavoro?

    Benny: Il lavoro non è un problema. Mi hanno assunta in tempo indeterminato ormai. Dunque è chiaro che qualora ci sia una mia maternità, la mia assenza durerebbe i tempi previsti ed al mio ritorno al lavoro tornerà tutto come prima. Dunque non trovi sia una proposta indecente?

    Giulio: Affatto. Sono contento. Qualche volta devo ammettere di aver immaginato un piccolo Professor Ying girare per la casa.

    Benny: Potrebbe anche essere una piccola Professoressa Ying Charvat!

    Giulio: Giusto. Una fantastica e preparata professoressa. Di biologia, magari. Sarebbe stimolante avere un altro campo di cultura in famiglia per poter imparare nuove nozioni.

    Benny: Ecco, si. Proprio per questo non volevo spendere quantità eccessive per il nostro benessere. Vorrei conservare i soldi per scuole private, università prestigiose… insomma per lui o per lei. A costo di provare commozione di tanto in tanto trovandomi in questa casa.

    Giulio: Questo ti fa onore.

    Mistero risolto! Ma perché voi donne sim quando avete qualcosa da dire non la dite? Siete peggio di noi dee!
    In ogni caso, i due, risolto il mistero, si danno abbastanza da fare.
    (chissà se Giulio ce la fa ancora!)


    GEN1-140-lo-fanno GEN1-141-lo-rifanno

    … e oppelaaaa!

    GEN1-142-dorme-menomale-giorno-libero

    Qualche giorno dopo, una mattina, Giulio trova Benny ancora a letto. Alle 10:40!

    Giulio: Strano. Di solito si sveglia di buon’ora per poter fare gli esercizi mattutini. Come dice lei “Mens sana in corpore sano”. Menomale che è il suo giorno libero a scuola oggi. La lascio dormire.

    E un pomeriggio…

    GEN1-143-yawn-ho-sonno-anche-io-sono-stanca

    Giulio: Yaaawn… scusami… sarà stato il pranzo un po’ abbondante… oppure è semplicemente la vecchiaia… ma mi è venuta una leggera sonnolenza. Quasi quasi andrei a riposare un poco.

    Benny: Sinceramente sono stanca anche io. Andiamo a dormire.

    Giulio: Dev’essere stato il pranzo allora.

    Eh no! Non è il pranzo! La panza è piena, ma non di cibo!

    GEN1-144-incintaaa

    Tadaaaaan!! La nostra Benny è incinta!
    All’inizio non se ne rendeva nemmeno conto, ma poi la pancia è cresciuta e le è venuto qualche sospetto. Appena avuta la sicurezza con una visita ginecologica, la prima cosa che ha fatto (oltre a gioirne con il marito) è stata…


    GEN1-145-studio-puericultura

    … studiare puericultura!
    Ormai è troppo prevedibile.
    Giulio invece ha provveduto a comprare una nuova cameretta!


    GEN1-146-nuova-cameretta

    Ma lì ci dormiva Bibi… sono spariti il suo cuscino e il suo tiragraffi!

    GEN1-147-mi-spiace-Bibi-dormirai-nel-soggiorno

    Benny: Mi spiace, Bibi. Dovrai dormire nel soggiorno.

    Povero Bibi!
    Beh… in fondo Benny ha ragione. Non si può mai sapere come un neonato potrebbe prendere la presenza di un gatto nella sua stanza. Bibi ormai è anziano, quindi rispetto a quando faceva danni alla casa è molto più docile. Per fortuna ha lasciato spostare la sua postazione senza fare problemi. Diciamo che si è adattato. L’importante è che il suo cuscino c’è sempre.

    Come vivrà la gravidanza Benny? Affronterà con serenità il parto? Il nuovo arrivo sarà maschio o femmina? Lo scopriremo nel prossimo capitolo!



    Edited by *Iridia* - 3/7/2023, 09:08
     
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    Che linguaggio forbito XD

    Ora resta da vedere se anche l'erede apprezzerà quest'atmosfera così accademica!
     
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    Eh si... il linguaggio forbito è una caratteristica di Benny che mi diverto anche ad interpretare! :D Vediamo ora l'erede!

    jpg
    EPISODIO 7
    GENERAZIONE 2

    Eccoci qui con la notiziona: Benny è incinta!!
    Come prosegue la gravidanza? Beh… ecco… come dire… penso che l’immagine possa essere più esplicativa di me!


    GEN1-148-ma-come-mangi

    Giulio: Ehm… mia cara, ti vedo… come dire…

    Cioè… nemmeno Giulio trova le parole giuste!

    Giulio: Insomma… noto che hai abbastanza appetito! Cosa stai mangiando di buono?

    Benny: Faffta fon khefhup!

    Giulio: Un piatto tedesco?

    Benny che parla con la bocca piena?! Gli ormoni in gravidanza fanno proprio brutti scherzi! Beh… almeno sta finendo di ingoiare il boccone prima di poter parlare di nuovo. Io ho un sospetto di cosa abbia detto, ma spero che non sia davvero quello!

    Benny: Pasta col ketchup!

    Era proprio quello che temevo… bleh!

    Giulio: … bene.

    Povero Giulio… è sconvolto!
    E non è l’unico episodio ad aver lasciato perplesso l’anziano professore che aveva passato la maggior parte della sua vita senza essere a conoscenza di questi problemi, dei quali ovviamente si sta documentando.
    Dopo aver visto Benny mangiare pasta con ketchup abbuffandosi in quel modo e parlando con la bocca piena si è documentato e da quello che ha letto, si è preparato psicologicamente a doverne vedere altri di episodi del genere.
    Un altro episodio che succede molto spesso è questo. Sono le 21:00 e Benny è già a letto.


    GEN1-149-poi-dice-che-il-vecchio-sono-io

    Giulio: Eppure il vecchietto tra i due sono io…

    Menomale che Benny dorme e non ha sentito nulla di ciò che ha detto Giulio… ma l’allarme l’ha sentito!

    GEN1-150-ancora-ladri

    L’ennesimo ladro che cerca di entrare in questa casa! Eppure non sono ricchi. Hanno il necessario, ma non hanno nulla di lussuoso. Non capisco perché di tanto in tanto viene qualche ladro!

    GEN1-151-il-ladro-scappato

    All’arrivo della polizia, il ladro era già riuscito a scappare senza bottino per fortuna. Giulio era ancora sveglio, quindi appena il ladro l’ha visto se l’è data a gambe!

    Giulio: Tesoro! Santo cielo… tutto bene?

    Benny: Si, tutto bene. Solo un piccolo spavento.

    Giulio: Non ne avrà risentito il bambino spero…

    Benny: No, si è solo un po’ agitato. Ma ora mi calmo così si calma pure lui… o lei… che disguido non sapere se si tratterà di un maschio o di una femmina.

    GEN1-152-Bibi-geloso

    Benny: Mi sembra che Bibi sia quello che si è spaventato di più. Poverino. Eppure dovrebbe essere abituato… su, Bibi. Se n’è andato!

    Giulio: È una mia impressione o Bibi è particolarmente attaccato a te da quando sei in stato di gravidanza?

    Benny: Non mi dire che sei geloso del gatto?

    Giulio: No, io no. Mi chiedevo se fosse lui quello geloso. Gli animali a volte hanno percezioni che noi umani non abbiamo. Sarà geloso del piccolo?

    Benny: Non credo. Se lo è, se ne farà una ragione.

    Come sempre pragmatica, chiara e precisa Benny.

    La gravidanza procede per il meglio e i due futuri genitori sono davanti al tavolo schacchistico per prendere una decisione molto importante e si sa: Giulio e Benny pensano meglio giocando a scacchi.

    GEN1-153-scelta-del-nome-Tancredi-o-Ginevra

    Benny: È molto strano che fin ora non abbiamo mai pensato a che nome dargli o darle.

    Giulio: Oh… io ne volevo parlare da quando mi hai dato la lieta novella, ma ho voluto rispettare i tuoi tempi. Allora… preferisci un nome semplice, come il tuo? Un nome tradizionale come il nome di uno dei nostri genitori? O nessuna delle due opzioni?

    Benny: Ecco. Il mio nome non è mai piaciuto tanto neanche a me a dire la verità. Avrei preferito piuttosto Benedetta e non Benny. Benedetta è più nobile come nome… Benny sembra il nome di un gatto.

    Giulio: Non è vero, è un bellissimo nome. Semplice e d’impatto.

    Benny: Che mia madre mi perdoni, perché l’ha scelto lei. Era tanto cara e amante della semplicità, dell’essenzialità. Per questo mi ha chiamata così. Però io per mio figlio o mia figlia vorrei un nome più importante.

    Giulio: Bene. Dunque non seguiamo la tradizione e non lo chiamiamo come uno dei nostri genitori?

    Benny: Tu vorresti chiamarlo come tuo padre o chiamarla come tua madre?

    Giulio: Non ci tengo. Ma se a te piacciono i nomi Giovanna e Giacomo, si.

    Benny: Che carino… i vostri nomi iniziano tutti e tre con la stessa lettera!

    Giulio: Si, ecco… i miei genitori ci tenevano molto al concetto di famiglia unita ad ogni costo. Quindi volevano mostrare questa cosa sin dall’uso della stessa lettera nel nome. Convinzioni loro.

    Benny: Comunque, non me ne vogliano, ma non sono nomi abbastanza importanti, rispettosi, ecco. Mi piacerebbe un nome che ricordi un importante personaggio storico, scienziato, filosofo… o anche un nome elegante e con un bel significato.

    Giulio: Vediamo… Ludovico. Significa “Illustre combattente”. Più illustre di così si muore.

    Benny: Perché dovrebbe combattere?

    Giulio: Allora Riccardo “Condottiero valoroso” o Vittorio “Colui che vince”. Sono nomi incoraggianti per persone vincenti.

    Benny: Ma perché per forza nomi che alludono a guerre, combattimenti e sopraffazioni? Non c’è un nome più pacifico che non implichi il combattimento? Sarebbe d’uopo un nome che alluda alla saggezza secondo me.

    Giulio: Giusto. Augureremmo a nostro figlio la saggezza necessaria per andare avanti nella vita. Dunque… saggezza… saggezza… oh. Ci sono! Tancredi “Consigliere saggio, pensoso, geniale”. Ma forse è troppo…

    Benny: Invece a me piace tantissimo.

    Giulio: Bene. Sia Tancredi allora. Se invece è femmina? Procediamo con lo stesso metodo?

    Benny: Ovvio.

    Giulio: Bene. Quindi direi di eliminare Berenice “Portatrice di vittorie”.

    Benny: Mi sembra di assistere ad una lezione di storia dell’antica Roma questa mattina.

    Giulio: Hai ragione, cara. Troppo combattimento. Allora, vediamo un po’… Clarissa “Lucente, luminosa”. Un bel nome, per una bella bambina.

    Benny: Lo spero per lei che sarà bella, ma la bellezza non è tutto.

    Giulio: Allora Sonia che significa “Sapienza”.

    Benny: Il significato è quello giusto, ma non mi piace il nome. Non ha un suono abbastanza importante, ecco.

    Giulio: Ginevra? Significa “Spirito, genio bianco”

    Benny: Genio bianco… è anche un po’ fantasy. Mi piace. Imponente e significativo al punto giusto.

    Giulio: Bene. Dunque è deciso. Tancredi se maschio e Ginevra se femmina.

    Ce l’abbiamo fatta!
    Menomale che hanno deciso il nome! Perché la gravidanza di Benny è agli sgoccioli. A proposito… indovinate con chi sta parlando al telefono!


    GEN1-154-telefonata-di-Edward

    Benny: Perdinci, che fine hai fatto?

    Edward: Che fine hai fatto tu, secchiona! Io mi sono fidanzato!

    Benny: Oh, bene! Mi fa piacere che tu abbia trovato finalmente la persona giusta. Lo conosco?

    Edward: È stato il mio personal trainer della palestra… e chi lo sospettava? Sembrava così eterissimo! Aveva file di ragazze dietro di lui…

    Benny: L’apparenza inganna a volte.

    Edward: Esatto. E tu che mi dici?

    Benny: Io mi sono sposata.

    Edward: Ma devi sempre essere a una spanna più di me? Io sono tristemente single e tu hai i professori che ti ronzano intorno. Io mi fidanzo e tu ti sposi! A proposito… con chi ti sei sposata alla fine?

    Benny: Con Giulio Ying.

    Edward: ………………

    Benny: Lo so. Me l’avevi detto. Lo dico io prima che me lo urli t…

    Edward: CON IL PROFESSOOOOREEEEEEEEEEEEEE?????????? Ma quello è vecchio!!

    Benny: Ma è tanto saggio…

    Edward: … e fallo pure scemo! Che gli rimarrebbe? Povera stella… comunque rimane il fatto che io sono fidanzato e tu sei sposata!

    Benny: Ehm… sarei anche incinta…

    Edward: No, vabbè! Io non ho parole! Mi hai battuta alla grande!!

    Benny: Non mi dire che vuoi il pancione pure tu? Guarda che non ti conviene.

    Edward: No, grazie… a quello proprio non ci tengo! Ma quindi io sto parlando al telefono con due persone adesso! Ciaooooo piccolooooo o piccolaaaaa!! Sono lo zio Eddyyyy!!!

    Benny: Zio Eddy?

    Edward: Perché, non ti piace? Suona bene zio Eddy!

    Benny: Bene. Vorrà dire che d’ora in poi potrei chiamarti così.

    Edward: Chiamami come vuoi… lo zio del pupo sono io! Secondo me sarà maschio.

    Benny: Vedremo.

    Insomma, chi non muore si rivede! I due amici dopo un po’ di tempo hanno deciso di risentirsi.
    No, non c’è stata nessuna lite, ma si sa. Dopo il titolo di studio c’è sempre un gran da fare per cercare lavoro o studiare per avere altre qualifiche. Nel caso di Benny c’era anche il libro, il matrimonio… e non sempre si ha tempo per risentirsi.
    Certo, i due si sono sempre pensati e tra i tanti “Domani lo chiamo” finalmente il “domani” è arrivato. Meglio tardi che mai. Forse però a questo punto vedremo “zio Eddy” più spesso.

    La telefonata è arrivata appena in tempo perché appena Benny ha chiuso il telefono è successo questo:


    GEN1-155-sta-nascendo

    Benny: Aaaaaah!! Ci siamoooo!!! Giuliooooo!!!

    Macchè... Giulio preso dal sonno, non ha sentito nulla. Nemmeno le urla della povera Benny. Menomale che ha letto tonnellate di libri sull'argomento ed è riuscita a fare tutto da sola!

    GEN2-001-nato-Tancredi

    È nato il piccolo Tancredi!

    Giulio: Tesoro! Ho sentito le tue urla e mi sono svegliato di soprassalto… tutto bene?

    Si… buonanotte, Giulio!!

    Giulio:

    Benny: È maschio.

    Giulio: Tancredi.

    Benny: Si. Tancredi Ying.

    Si tenta di dormire…

    GEN2-002-aiuto-il-pannolino

    Giulio: Oh… qui sento un odorino! Vieni, piccolo Tancredi. Facciamo riposare la mamma e cambiamo il pannolino… non dovrebbe essere difficile.

    E dai, su… leggi quintali di libri, manuali e trattati scientifici con concetti complicatissimi, riuscirai a leggere anche le istruzioni per cambiare il pannolino! Dai, che è facile!

    I primi tempi sono stati un po’ difficili. Bisogna conoscere prima il piccolo per capire tutti i suoi pianti a quale bisogno sono associati. Ma con il passare del tempo, verso il terzo mese, le cose vanno sempre meglio. I due cominciano ad entrare nella routine e sembrano ormai abituati a riconoscere ogni esigenza del piccolo.

    Benny è anche tornata al lavoro, ma Bibi è strano. Cerca in tutti i modi di attirare Giulio fuori con miagolii, colpetti con la zampetta, piccoli morsi ai pantaloni… finché Giulio, approfittando del fatto che il piccolo Tancredi dorme, non si decide ad uscire.


    Giulio: Santo cielo. Ma perché mi porti qui, Bibi? Hai preso qualcosa?

    GEN2-002-arriva-la-morte

    Tristo Mietitore: Ciao.

    Giulio: Ah.

    Tristo Mietitore: Come va?

    Giulio: Non saprei. Sei… venuto per me? Proprio adesso?

    Tristo Mietitore: A parte che se è un “proprio adesso” o un “ancora adesso” o “non adesso” lo decido io, ma no. Non sono venuto per te. Non ancora.

    Giulio: Sei qui per avvertirmi di qualcosa?

    Tristo Mietitore: Ehi, bello… guarda che non esisti solo tu! Sono venuto per il gatto. Ma se vuoi muoverti in anticipo, puoi darmi cinque minuti, il tempo che sbrigo le pratiche e…

    Giulio: No!! No, no, no, grazie! Ehm… non ti disturbare.

    Tristo Mietitore: Eppure è un bel posto il regno dei morti. Non capisco perché tutti avete così paura quando arrivo io. Sembra che vi devo portare in un postaccio. Guarda che quest’anno abbiamo anche la maestra di balli di gruppo. È morta l’altro ieri e ci sta davvero facendo divertire!

    Giulio: Sarà senz’altro divertente, ma… ecco… preferisco rimanere qui. Ancora un poco…

    Tristo Mietitore: Come vuoi. Vorrà dire che quando arriverai, gli altri sapranno dei balli di gruppo in più rispetto a te.

    Giulio: Ehm… me ne farò una ragione.

    GEN2-003-per-il-gatto

    Tristo Mietitore: Su, Bibi! Guarda che bel giochino ti dà lo zio Morty!

    Giulio: Addio, piccolo Bibi.

    Caspita… e ora chi glielo dice a…

    GEN2-004-nooo-morto

    Benny: No! Piccolino mio!!

    … Benny arrivata proprio mentre il piccolo Bibi saltava contento verso l’alto per rincorrere il topino di gomma che gli aveva lanciato lo zio Morty… ehm… cioè il Tristo Mietitore!
    Bibi però ha deciso di andare via nel momento giusto. Non ha lasciato Benny da sola. Ci sono Giulio e il piccolo Tancredi con lei ora.


    GEN2-005-mamma-triste

    Benny: Avrei voluto fartelo accarezzare. Speravo di fare in tempo a scattarvi una bella foto insieme, ma purtroppo non è stato così. Pazienza. La mamma è triste, ma ci sei tu a tirarla su.

    L’incontro con il Tristo Mietitore ha scosso parecchio Giulio. Pensava infatti di essere arrivato alla sua ora nel momento in cui ha visto arrivare la spettrale presenza. Non era per lui, ma vederlo arrivare gli ha fatto un certo effetto.

    GEN2-006-mi-godo-mio-figlio-prima-di-morire

    Giulio: Piccolo Tancredi. Papà pensava di andarsene per sempre, lo sai? Ma a quanto pare non è ancora arrivata la mia ora. Mi godrò la tua presenza più tempo che posso.

    Esatto, Giulio. Dall’alto della mia onnipotenza e onniscienza divina, sappi che dovrai godertelo ancora un bel po’. Guardate qua infatti com’è cresciuto il piccolo!

    GEN2-008-Tancredi-cresce

    Quanto tempo papà e figlio potranno stare ancora insieme? Lo scopriremo al prossimo episodio!



    Edited by *Iridia* - 3/7/2023, 09:08
     
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    Finalmente rieccomi!

    La discussione per la scelta del nome è stata davvero divertente, tutti nomi facili! Per lo meno il piccolo Tancredi non dovrebbe avere problemi di omonimia però.

    L'apparizione del Tristo invece ha fatto venire un colpo anche a me, in effetti non sappiamo quanto resta da vivere a Giulio... E invece era l'ora del felino di casa, povero Bibi ;(
     
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    EPISODIO 8
    GENERAZIONE 2

    Rieccoci qua.
    Il piccolo Tancredi (poverino però… che nome impegnativo!) ha appena passato la fase neonatale e si sta affacciando al magico mondo delle parole.
    I suoi genitori lo trattano un po’ come se fosse un principe, destinato a governare un grande regno. Ci tengono molto a fargli conoscere sempre più vocaboli e sempre più avanzati per un bambino di due anni. Tancredi deve essere il numero uno di nome, di intelligenza, di saggezza… di tutto!

    Quando Benny era piccola, le piaceva tanto imparare nuove parole e leggere tanti libri. Sarà così anche per Tancredi? Vediamo…


    GEN2-009-insegna-a-parlare

    Giulio: Ripeti, figliolo.

    Tancredi: Lolo!

    Giulio: Si. Tu sei il mio figliolo ed io sono il tuo papà.

    Tancredi: Pappa!

    Giulio: La pappa è quella che ti sta preparando la mamma. Io sono papà.

    Tancredi: Papà!

    Giulio: Eccellente, figliolo! Ora passiamo ad un’altra parolina…

    Tancredi: Papà!

    Giulio: Si, io sono papà. Ora passiamo a…

    Tancredi: Papà!

    Giulio: Ehm… si, figliolo. Ora…

    Tancredi: Papà!

    E dai… è così contento di aver imparato a dire “papà”! Fagli godere il momento!
    Certo Benny non ha preso molto bene il fatto che il piccolo abbia imparato a dire prima “papà” però, cuore di mamma, gli vorrà sempre bene.


    GEN2-010-avrai-un-futuro

    Benny: Piccolo Tancredi. Questa è solo la prima di tante parole che pronuncerai… magari un giorno, davanti alla nazione, durante un premio Nobel… chissà!

    Tancredi: Papà!

    Benny: Ma io non sono papà. Sono la mamma!

    Tancredi: Papà!

    Benny: Mamma!

    Tancredi: Papà!

    Benny: Va bene, buonanotte.

    Un po’ di pazienza, Benny.
    E infatti ne ha sempre avuta tanta. Ha perseverato così tanto che alla fine il piccolo Tancredi è riuscito a dire “Mamma” insieme ad un fiume di altre parole, grazie al contributo di entrambi che ogni giorno lo ubriacano di parole, schede didattiche, libri per bimbi, ecc…
    Il bimbo è sveglio, non c’è dubbio. L’unica cosa è che quando non lo mettono ad imparare cose nuove è un po’… come dire?


    GEN2-011-piccola-peste

    … una piccola peste!

    Giulio: Tesoro, per favore… puoi pensarci tu? Io ho di nuovo i miei soliti mal di schiena.

    Benny: Oh no! Tancredi! Santo cielo! Quante volte ti ho detto di non pasticciare nell’acqua? E… Giulio! Mi meraviglio di te. Sei uscito dalla doccia lasciando tutto questo?

    Giulio: Chiedo venia. Ho provato a chinarmi per pulire, ma non ce l’ho fatta!

    Eh si. Lo svantaggio di essere la giovane della coppia, è il doversi occupare da sola di tutti i lavori fisici perché il coniuge ha mal di schiena!
    Infatti… indovinate chi è l’incaricata per insegnare il piccolo a camminare?


    GEN2-012-qualcuno-vuole-imparare-a-camminare

    Benny: Bravo, Tancredi. Ti tieni sempre meno a me. Ottimo! Vuoi provare senza tenere le manine?

    Tancredi: Tiiiiiii!!!

    Benny: Beh… almeno c’è qualcosa che vuoi fare senza fartelo dire venti volte!

    Eh si, perché per quanto riguarda soprattutto i libri e le schede didattiche, il piccolo non è molto propenso a collaborare…

    GEN2-013-sensibilizzare-alla-lettura-ma-lui-vuole-Totto-l-orsacchiotto

    Giulio: Allora, Tancredi. Oggi conosceremo la storia del piccolo ometto del bosco. C’era una volta…

    Tancredi: Totto!

    Giulio: Hai già giocato con il tuo orsacchiotto. Ora è il momento della lettura.

    Tancredi: Totto bòio!

    Giulio: Ho capito che vuoi l’orsacchiotto, ma se non leggiamo almeno una storia come fai ad imparare cose nuove? Non vuoi diventare intelligente come mamma e papà?

    Tancredi: Totto… 😢

    Giulio: … e va bene,

    GEN2-014-Tottoooo

    Tancredi: Tottoooooo!!!! Miooo! Bellooo!! Tottoooooo!!!!

    Caspita… se Benny e Giulio vorranno portare avanti il loro progetto sul piccolo Tancredi, mi sa che avranno un bel da fare.
    Purtroppo Benny e Giulio li conosco troppo bene. Non si arrenderanno facilmente.


    GEN2-015-non-vuoi-leggere-nemmeno-una-storia

    Benny: Tacredi… non vuoi leggere nemmeno una storia?

    Tancredi: Gigio!

    Benny: Si, il coniglio è molto bello. Però anche la storia è bella! In quella che vorrei leggerti c’è anche un coniglio!

    Tancredi: No! Gigio quetto!

    Benny: Capisco. Vuoi solo quel coniglio…

    Le tentano proprio tutte!

    GEN2-016-Totto-dice-perch-non-leggi

    Benny: Ehi, ciao! Sono io, Totto! La mamma mi ha detto che vuole leggerti una bella storia, piena di nuove cose da imparare! Che bello! Sembra divertente!!

    Tancredi: Mamma NO parla come Totto!

    Però… l’intelligenza per capire che non era Totto a parlare, ma la mamma che faceva la voce dell’orsacchiotto ce l’ha. Dai… fatevela bastare!
    Anche perché dopo tanto tempo passato solo ad apprendere, vedete come diventa…


    GEN2-017-piccola-peste

    Giulio: Santo cielo. Ti riempirai di microbi!

    Niente… due testardi! Come si dice “La dea Iridia li fa e li accoppia”! E me la sono proprio cercata direi…

    GEN2-018-ti-piace-il-libro-palla-ti-piace-il-libro-brumm

    Benny: C’era una volta la fata Parolina che…

    Tancredi: Palla!

    Benny: Non puoi giocare più tardi con la palla?

    Tancredi: Palla… 😢

    Benny: E va bene…

    Avrà capito adesso?
    Credo che Robbie e Luisa abbiano un po’ esagerato con lei. Le hanno dipinto il sapere e la conoscenza come se fossero le uniche cose importanti della vita.
    Speriamo che abbiano capito. Anche perché adesso Tancredi è cresciuto e dovrà andare a scuola.


    GEN2-019-Tancredi-cresciuto

    A scuola imparerà già molte cose. Quando tornerà a casa lo aspetteranno i compiti… se poi dopo i compiti dovessero mettersi Giulio e Benny ad ubriacarlo di conoscenze e nozioni, è finita! Povero bambino!
    Alcuni genitori dovrebbero comprendere che i figli non devono necessariamente avere i loro gusti, i loro desideri… può capitare che il figlio di uno scienziato non voglia fare lo scienziato. Così come può capitare che Tancredi non sia interessato alla via del sapere e che non voglia diventare un professore plurilaureato!


    GEN2-020-quando-inizi-i-compiti

    Giulio: Su, Tancredi… coff… coff… credo di aver preso un colpo d’aria a forza di stare qua fuori. Forse avrei dovuto mettere una sciarpa. Rientriamo? Così fai anche i compiti.

    Tancredi: Uffa… non ti potevi mettere la sciarpa?

    Giulio: Non ci ho pensato, figliolo. Ma i compiti sono da fare comunque. Altrimenti che diranno i tuoi maestri?

    Tancredi: Posso dire che me li ha mangiati il cane!

    Giulio: Le bugie non si dicono, Tancredi.

    Tancredi: Uffa… va bene…

    Ah… non sapete la novità! Così come Tancredi è cresciuto, Benny ha messo su qualche capello bianco! Anche per lei è arrivato il tempo!

    GEN2-021-Benny-vecchia-e-aiuto-con-i-compiti

    Benny: Allora, Tancredi. Direi che come metodo di studio possiamo adottare quello che avevo io quando avevo la tua età. Cominciamo dalla materia che ti piace di meno. In questa maniera, i compiti saranno sempre più piacevoli man mano che passa il tempo.

    Tancredi: Quindi cominciamo con matematica?

    Benny: Vedo finalmente che abbiamo almeno una cosa in comune. Cominciavo ad ipotizzare uno scambio di culla… ovviamente scherzo.

    Tancredi: Ahahah… allora c’è una cosa di scuola che non ti piace!!

    Benny: In effetti, la matematica non l’ho mai trovata molto nelle mie corde. Ho sempre preso ottimi voti, ma con la matematica ho fatto più fatica. Vediamo se abbiamo in comune anche la materia preferita. La mia era Storia. La tua?

    Tancredi: Lingue straniere!

    Benny: Ti piace imparare le lingue di altri paesi?

    Tancredi: Si. Perché da grande voglio fare tanti viaggi!

    Benny: Beh… si impara anche viaggiando! Su, tira fuori il libro di matematica.

    Eccolo il sogno di Tancredi! Viaggiare! Sembrava dall’inizio un tipo attivo, infatti.
    Ok, Benny e Giulio. Spero che adesso la finiate di imporgli obbligatoriamente la vostra stessa via! Alla fine anche viaggiare è una forma di cultura… a meno che l’aspirazione di Tancredi non sia passare le sue vacanze tra discoteche, cocktail e giochi aperitivo! Vedremo…

    Intanto dopo i compiti, Tancredi si gode i suoi meritati cartoni animati.


    GEN2-022-cartoni-animati-su-mondi-fantastici-non-educativi

    Benny: Cosa guardi?

    Tancredi: “Il drago Shrek”

    Benny: C’è “La mela educatrice” sull’altro canale… non è più bello?

    Tancredi: No, grazie. Ho già imparato da un pezzo i nomi dei colori, i numeri fino a 10…

    Bravo, Tancredi! Diglielo! E basta, su! Pure sui cartoni animati bisogna sindacare?

    Ecco. Tra tentativi di educazione elevata e tentativi di vivere un’infanzia spensierata, ho due notizie da darvi. Una molto bella e una molto brutta.

    …………………………

    Facciamo così. Vi do prima quella bella perché… diciamo che quella brutta è la più importante ed è anche la seconda in ordine cronologico.
    La bella notizia è che la carriera di Benny avanza. Ora è Relatrice Universitaria!
    Niente più “Prof, il cane mi ha mangiato i compiti!” “Posso andare in bagno?” e interventi del genere. Ora si lavora con chi studia per scelta e non per obbligo. Quindi sarà più propenso a seguirla.


    GEN2-023-relatrice-universitaria-buongiorno

    Benny: Buongiorno.

    Postino: Buongiorno, Professoressa Ying Charvat. Si ricorda di me?

    Benny: Certo. Primo liceo ripetuto quattro volte. Dunque ce l’hai fatta a diplomarti infine.

    Postino: Ehm… si.

    E siamo tutti contenti per Benny, ma ora passiamo alla brutta notizia. Ecco la scena che Benny si è trovata davanti al ritorno dal suo primo giorno di lavoro come Relatrice Universitaria.

    GEN2-024-Giulio-muore

    Benny: Ma… Giulio! Da dove vengono queste danzatrici Hawaiane? Come hai potuto?

    Giulio: Tesoro, non è quello che pensi!!

    Benny: E tu vestito di rosso, chi sei?

    Tizio: Non le ho portate io! Ho sentito la musica hawaiana e sono entrato per vedere se c’era una festa… ma mi sono trovato questo coso incappucciato!

    Tristo Mietitore: Ciao!

    Benny: AAH!!!

    Tristo Mietitore: Ho capito che non sono un bel vedere, ma addirittura spaventarsi… comunque sei proprio sfigata. È la seconda volta che ci vediamo nel giro di… quanto? Sette anni?

    Tancredi: Mamma… ho paura! Chi è questo coso brutto?

    Tristo Mietitore: Ah, qui passiamo anche alle offese?! Se non fosse per il fatto che ho delle scadenze da rispettare, me ne andrei offeso!

    Benny: Aspetta un attimo, ma se tu sei qui… oh no!

    Giulio: Eh, si. Addio, Benny. È stato bello vivere una seconda giovinezza con te. Tancredi…

    Tancredi: Papà! Dove devi andare?

    Tristo Mietitore: Non ti preoccupare, mocciosetto… papà va in un posto molto bello insieme a queste belle signorine.

    Tancredi: Papà… non ti piace più mamma?

    Giulio: Certo che mi piace. Queste signorine devono solo accompagnarmi e poi vanno via. Adesso me ne devo andare. Vado ad incontrare i tuoi nonni che mi stanno aspettando e purtroppo non ci potremo più rivedere. Però tu cresci bene, mi raccomando. Prendi la strada che ti fa sentire più felice e…

    Tristo Mietitore: Ma che famiglia di chiacchieroni… ma non possono rendervi tutti immortali? Quanto tempo mi state facendo perdere! Su… andiamo che c’è il cocktail di benvenuto anche per te.

    Giulio: Ehm… io sono astemio.

    Tristo Mietitore: Che sfiga… e va bene. Per te ordiniamo un analcolico. Arrivederci alla prossima morte.

    GEN2-025-Benny-tristissima

    Benny: Giulio…

    Diciamo che gliel’avevano detto in tanti. Diciamo che tutti l’avevano avvertita e anche suo padre, Robbie, l’avrebbe avvertita se avesse saputo della relazione di lei e Giulio prima della sua morte.
    Avere una relazione con una persona molto più anziana implica anche questo. Rimanere vedova molto presto e per il piccolo Tancredi, perdere un papà nel fiore degli anni.


    GEN2-026-Giulio-ci-sar-sempre

    Al tempo stesso, Benny è sempre stata consapevole del lato oscuro della sua scelta. Si era già preparata a questo momento ed ora sa che Giulio, così come i suoi genitori, è sempre con lei, pronto a guidarla e a starle vicino nei momenti di difficoltà.
    Ed ora che è sola ad occuparsi di un bambino dovrà un po’ rimboccarsi le maniche.


    GEN2-027-Tancredi-rimane-da-solo-perch-Benny-al-lavoro

    Infatti è stato un po’ difficile conciliare il lavoro con il dover pensare a Tancredi. Solitamente mentre lei lavorava c’era Giulio in casa, ormai in pensione. Mentre adesso Tancredi al suo ritorno da scuola rimane solo in casa per un’oretta.
    Non sembra fare tanti danni come quando era piccolo. Ormai ha imparato da un bel po’ a non pasticciare con l’acqua in bagno. Si limita al massimo a guardare i cartoni animati.


    GEN2-028-ora-di-baby-sitter-ma-Tancredi-vuole-essere-indipendente

    Tancredi: Ciao mamma!

    Benny: Ciao Tancredi. Com’è andata la scuola?

    Tancredi: La scuola è andata bene. Solo che quando stavo tornando mi guardavano tutti strano…

    Benny: Perché mai dovrebbero guardarti in modo strano?

    Tancredi: Pure io me lo sono chiesto. Infatti ho chiesto alla signora Mariangela del negozio del pane perché mi guarda strano e lei ha detto che io non dovrei stare a casa da solo e che sono un poverino. Ma che si crede? Che non so camminare e parlare? Che cosa sono, un poppante? Mah…

    I vicini impiccioni, la gente che mormora… pessima razza di Sim!
    Si stava spargendo infatti la voce su un’eventuale segnalazione ai servizi sociali per l’aver lasciato Tancredi solo in casa, anche se solo per un’ora.


    GEN2-029-pensa-a-Edward-come-baby-sitter

    Benny non può accettare né le voci su di lei, né soprattutto gli assistenti sociali che le tolgono Tancredi!
    Decide di fare qualcosa. Passa tutto il pomeriggio a pensare.
    Non ha genitori a cui affidare il nipotino e non ha nemmeno dei fratelli o sorelle… quindi non può contare nemmeno su degli zii.


    Benny: Non ha più i nonni e non ha mai avuto zii di sangue. Ma zii acquisiti…

    Ha un’idea! Quando è così determinata, significa che se la caverà.

    GEN2-030-che-ne-pensi-dello-zio-Eddy

    Benny: Tancredi… che ne diresti se per quell’ora in cui io non ci sono, viene a casa qualcuno per stare con te? In questo modo nessuno ti guarderà in modo strano al tuo ritorno a scuola. Anzi. Questa persona potrebbe anche passare a prenderti a scuola e venire qui con te. Che ne dici?

    Tancredi: Mamma… mi vuoi appioppare una baby sitter? Ma io so badare a me stesso!!

    Benny: Lo so, tesoro… ma non sarà proprio una baby sitter. Diciamo che sarà qualcuno con cui stare in compagnia e su cui contare quando io non ci sono.

    Tancredi: Mh… e chi sarebbe questa?

    Benny: Su, non mettere il broncio. Ho pensato anche a te, sai? Perché la persona che mi è venuta in mente è lo zio Eddy.

    Tancredi: Lo zio Eddy?

    Benny: Ormai è in pensione. Dovrebbe essere libero. Che ne pensi?

    Tancredi: Va bene… almeno lo zio Eddy è divertente!

    Benny: Bravo il mio ometto.

    GEN2-031-ciao-vecchia-anche-tu-sei-vecchio

    Infatti il giorno dopo…

    Edward: Ciao vecchiaccia!!

    Benny: Buongiorno. Vorrei ricordarti che abbiamo la stessa età e tu oramai sei anche in pensione, mentre la sottoscritta si mantiene attiva con il lavoro.

    Edward: Non cambi proprio mai!

    Benny: Su, Edward. Entra in casa prima che ti prendi un malanno.

    GEN2-032-ehi-piccoletto

    Tancredi: Ciao zio Eddy!

    Edward: Ehi, piccoletto! Ciao! Come stai? Come va la scuola?

    Tancredi: Bene. Oggi in Educazione Fisica ho preso 10!

    Edward: Caspita, che secchione! Ahahah… e cosa hai fatto di bello per meritare il 10?

    GEN2-033-guarda-cosa-so-fare

    Tancredi: Ho fatto questo! Guarda qua! Tadaaaaan!!

    Edward: Wow!! Fantastico!!

    Benny: Bene. Se non mi distruggete casa, io andrei a lavorare. Mi sono presa la mattina apposta per te, pensa un po’ il livello di affetto. Poi dice che sono insensibile e senza cuore!

    Edward: Sono commosso infatti… datemi un fazzoletto!!

    Tancredi: Ahahahah!!

    Edward e Tancredi sembrano andare d’accordo. Hanno aspettato la fine della pioggia per andare a fare qualche tiro a canestro, hanno guardato un po’ di cartoni animati ed Edward si è divertito tantissimo con gli ultimi cartoni della nuova generazione. Ci sono stati dei momenti in cui non si capiva chi era il bambino e chi l’adulto.

    Al ritorno di Benny, ecco il resoconto…


    GEN2-034-deciso-vengo-io

    Edward: Quel ragazzino è proprio forte! Sembra strano che sia uscito dal professore più logorroico dell’Università e dalla studentessa più secchiona del mondo!

    Benny: Abbiamo avuto anche noi i nostri momenti divertenti.

    Edward: Con tutto il rispetto per l’anima di tuo marito, ma… cosa c’è di divertente nei libroni? È meglio fare esperienze, viaggiare…

    Benny: Eccolo un altro…

    Edward: Perché? Chi altro? Cosa?

    Benny: Tancredi mi ha confidato che tra i suoi progetti futuri c’è anche quello di viaggiare. Io sinceramente sono un po’ preoccupata sin da ora. Il non sapere dov’è e cosa sta facendo mi procura ansia prima del tempo.

    Edward: Ma dai! Tranquilla! Se la saprà cavare! È un bambino sveglissimo. Oggi pomeriggio molte cose me le ha insegnate lui, tipo quel gioco con le carte… come si chiama? Quello con i mostriciattoli e le magie… Yu-giggino…

    Benny: Oh, no… avete giocato a Yu-Gi-Oh!. Lo odio quel gioco. Non è per niente educativo.

    Edward: Ma tesoro quanto sei noiosa… comunque tranquilla, lo istruisco io!!

    Benny: Allora non sono tranquilla.

    Forse Edward è l’unico essere umano in grado di stimolare in Benny del senso dell’umorismo comprensibile anche ai comuni mortali con la licenza superiore, se non media.
    Ad ogni modo, pensate che a Benny sia passata la voglia di fare di Tancredi una copia di sé stessa e di Giulio?
    Pensate che siano bastati i desideri confidati di Tancredi e i consigli di Edward?
    Macchè…


    GEN2-035-vuoi-andare-alla-scuola-privata-nooo

    Benny: Sai, Tancredi? Oltre alla tua scuola, ce ne sono altre dove insegnano tutto molto meglio rispetto a quella dove vai tu. Si chiamano Scuole Private. Io e papà avevamo messo tanti soldini da parte per poterti mandare in una di queste scuole. Che dici, ti va?

    Tancredi: Ma poi dovrei lasciare tutti i miei amici…

    Benny: Ne troverai altri.

    Tancredi: Ma io voglio quelli che ho e poi non voglio studiare di più. Mi bastano già i kg di compiti che mi danno qui.

    Poverino, Tancredi. Giustamente preferisce rimanere con i suoi amici e studiare lo stretto necessario per avere un titolo di studio. Ma Benny la Testarda non si arrende…

    GEN2-036-vuoi-andare-alla-scuola-privata-noooo

    Benny: Sai che alla scuola privata ti darebbero anche una divisa? Saresti molto carino.

    Tancredi: No… sembrerei un secchione.

    GEN2-037-non-vuoi-accontentare-tua-madre-nooo

    Benny per la disperazione ha chiesto aiuto perfino a Edward. Ha notato quando lui e Tancredi vanno d’accordo. Si divertono un mondo insieme. Infatti Tancredi con Edward si confida spesso-

    Tancredi: Mi vuole mandare per forza in quella scuola di secchioni dove ci si diverte la metà e si studia il doppio! Io non ci voglio andare!

    Edward: Eh, lo so… però vedi. Ti hanno chiamato Tancredi che significa “saggio”, qualcosa del genere. So che i tuoi genitori sono stati ore davanti a quegli scacchi a pensare a come chiamarti perché volevano per te solo il bene e… evidentemente per loro è questo il bene.

    Tancredi: Per me no. Io voglio viaggiare come te!

    Edward: E lo farai! Però sicuramente adesso che sei piccolo non puoi viaggiare da solo… quindi intanto studia. Poi ai viaggi si pensa!

    Tancredi: Ok. Studio, ma non là…

    Edward: È per gli amici?

    Tancredi: Si…

    Edward: Dopo lo studio vi potete fare un bel viaggetto insieme!

    Tancredi: Prima dei 18 anni? Impossibile…

    Edward: Eh…

    Edward ci ha provato. Tancredi è irremovibile. Una scuola privata gli moltiplicherebbe i compiti togliendo il tempo al gioco, alla TV e soprattutto ai suoi viaggi mentali perché Tancredi se ne fa parecchi sfogliando le riviste che parlano di viaggi. Ne ha parecchie infatti.
    (vedi, Benny? Alla fine una piccola passione per la lettura ce l’ha anche lui!)
    Ad ogni modo, Edward non è riuscito a convincere Tancredi… forse il suo non riuscirci è anche dovuto al fatto che Edward era d’accordo con Tancredi, ma doveva fare almeno la parte dell’adulto, l’aveva promesso a Benny… insomma non si è impegnato molto.

    A Benny non resta che sperare in persone che hanno i suoi stessi valori e che purtroppo non ci sono più


    GEN2-038-mamma-pap-come-devo-fare

    Benny: Mamma, papà… mi mancate tanto. Vi ammiro sempre di più perché con il mio Tancredi sto sperimentando l’enorme difficoltà di indirizzarlo verso la strada giusta. Non so come avete fatto voi con me. È stato tutto così spontaneo… io non facevo così tante storie. Era divertente leggere. Non capisco perché per Tancredi non lo è.

    Questo è troppo. Ancora non capisce!
    Non mi resta che utilizzare i miei poteri divini e mandare una mia adepta. Su, Sharon… tocca a te. Vai a nome mio e convincila che deve lasciarlo andare per la sua strada!


    GEN2-039-signora-fagli-fare-quello-che-vuole

    Strega Sharon: Signora… mi scusi, non vorrei risultare impicciona, ma non ho potuto fare a meno di ascoltare.

    Benny: Prego, strega. Si figuri.

    Strega Sharon: Ecco. Da quello che ho potuto capire, si tratta di suo figlio.

    Benny: Esatto. Io sono stata cresciuta con l’amore per la cultura, con il valore dei titoli di studio che contano nella vita per diventare qualcuno, dei ruoli di prestigio che una persona dovrebbe avere se vuole essere importante. E questo volevo anche per mio figlio. Sto solo cercando di tramandare a mio figlio Tancredi gli insegnamenti dei miei genitori, ma sembra che lui voglia fare tutt’altro.

    Strega Sharon: Per “tutt’altro” intende bivaccare e far nulla da mattina a sera?

    Benny: No.

    Strega Sharon: Allora compiere atti vandalici, distruggere cose e scrivere sui muri?

    Benny: Affatto! Nulla di tutto ciò. Mio figlio è molto rispettoso.

    Strega Sharon: Allora, se è rispettoso, stia tranquilla. Qualunque scelta farà, non farà nulla di male.

    Benny: Ma non era quello che volevo io…

    Strega Sharon: Cosa vuole fare lui?

    Benny: Vuole viaggiare… ma nella vita non esistono solo i viaggi.

    Strega Sharon: Beh… anche viaggiare può far crescere la cultura di una persona.

    Benny: Ma conoscendo mio figlio, dubito che viaggerebbe per andare in giro per musei. Penso che si dedicherebbe più al cibo e ai divertimenti.

    Strega Sharon: È cultura anche quella. Alcune ricette raccontano la storia di un popolo ed alcune feste popolari ed usanze sono originate da eventi storici che a lui potrebbero interessare. È una forma di studio anche quella. La dea Iridia ci ha creati ognuno con un talento diverso, con degli interessi diversi… può essere normale che gli interessi di un figlio non coincidano con gli interessi dei genitori.
    Per esempio, i miei genitori avrebbero voluto vedermi salvare le balene.

    Benny: È una cosa molto nobile.

    Strega Sharon: Lo so, ma io non so nuotare. L’acqua mi terrorizza, così come le barche, le navi… è una mia fobia. Non potrei mai fare questo lavoro. Ho preferito dedicarmi al salvataggio delle anime dei sim. Non è quello che hanno voluto i miei genitori, ma io sono felice.

    Oh… grazie Sharon! Ci voleva una mia adepta per smuovere qualcosa in quella testolina piena di nozioni, date, luoghi, teorie, trattati, concetti, ecc…
    Infatti Benny è rimasta senza parole. Quando rimane senza parole, è buon segno.


    GEN2-040-Giulio

    Benny: Giulio… che dici? Lo lascio andare?

    Che decisione avrà preso Benny?
    Continuerà a tormentare il povero Tancredi implorandolo di andare alla scuola privata o lascerà che lui faccia la scelta che più si addice alla sua personalità, al suo carattere ed ai suoi desideri?
    Lo scopriremo nel prossimo episodio!



    Edited by *Iridia* - 3/7/2023, 09:08
     
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    Un po' mi aspettavo che Benny e Giulio spingessero il figlio verso lo studio matto e disperatissimo, o che almeno ci sperassero. Ma Tancredi sembra ben deciso a prendere la strada opposta, la vedo dura convincerlo del contrario ora :doh:

    Povero Giulio invece! Quando ho visto Benny invecchiare ho sospettato che fossero già passati più giorni di quanto non sembrasse, ma è comunque un duro colpo sia per Benny, che per Tancredi che è ancora così piccolo... Di certo non una situazione semplice.
     
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90 replies since 4/6/2023, 19:11   891 views
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